Incontro del Comitato con gli amministratori
La Gogna chiede
Il completamento è l’attivazione delle reti fognarie, strategie per contrastare il degrado e l’inquinamento ambientale e l’istituzione di servizi volti al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini. Sono queste le richieste del comitato di quartiere La Gogna, che il 15 febbraio scorso ha discusso le tematiche in occasione di un incontro al quale hanno preso parte il sindaco Antonio Terra, gli assessori ai lavori pubblici Luana Caporaso, all’urbanistica Giorgio Giusfredi, all’ambiente Michela Biolcati Rinaldi e ai servizi sociali Francesca Barbaliscia. L’amministrazione ha potuto dare risposta alle istanze dei residenti.
“Per quanto riguarda la rete fognaria - spiega il presidente del consorzio La Gogna Silvano De Paolis - abbiamo avuto assicurazione che dopo l’attivazione degli impianti di sollevamento, risulta ormai tutta collaudata e funzionante. Ciò che ancora manca, perché tutti i cittadini possano utilizzarla, è il passaggio della rete alla gestione di Acqua Latina, per il quale si è in attesa che il titolare dell’impresa che ha eseguito gli ultimi interventi fornisca l’intera documentazione all’Assessorato ai Lavori Pubblici in un incontro già fissato per il prossimo Mercoledì. Compiuta questa operazione, ci sarà nei giorni successivi l’incontro conclusivo con la Società. Sulle altre questioni trattate, abbiamo registrato una importante apertura del Sindaco, alla possibilità che la Villa confiscata alla criminalità, possa essere in parte utilizzata anche dalle nostre associazioni”.
Altro tema caldo resta quello legato all’inquinamento ambientale dovuto al perpetuarsi del fenomeno legato all’abbandono di rifiuti.
“Sulle discariche a cielo aperto presenti in alcune strade - prosegue De Paolis - siamo stati informati che è in corso un intervento che consentirà l’installazione e la gestione di impianti di video sorveglianza nei posti da noi indicati. Per la sistemazione delle strade invece, si procederà sull’ipotesi già trattata, cioè un intervento a carico dell’Azienda che sta realizzando la rete del gas, per il ripristino del fondo stradale asfaltato in tutte le strade sulle quali passerà la rete, con la possibilità di estensione dell’intervento anche su alcune strade ancora in terra battuta. Su questa ipotesi il Sindaco ha confermato l’impegno a intervenire per renderla attuabile. Continueremo a vigilare affinché gli impegni assunti vengano portati a termine”.
Francesca Cavallin
Le proteste di alcuni cittadini, sopratutto dei residenti di via Toscanini
Realizzazione pista ciclabile
L’amministrazione prosegue la realizzazione della pista ciclabile con un progetto teso a collegare l’area centrale della città con un circuito percorribile in bici. Le opere finanziate hanno uno scopo nobile, quello di offrire ai cittadini infrastrutture per poter modificare lo stile di vita, aumentando il numero di persone che utilizzerà la bicicletta in sostituzione all’autovettura, diminuendo le emissioni di CO2 in atmosfera e andando ad alleggerire il traffico veicolare, vorticoso soprattutto nelle ore di punta. Tuttavia spesso e volentieri il modo in cui i progetti si innestano su una città progettata quando di piste ciclabili non ce n’era neanche l’ombra, continua a calamitare polemiche, perché per i cittadini i tratti diventano percorsi ad ostacoli che rischiano di creare problemi di sicurezza e alla viabilità, andando anche a erodere i pochi parcheggi disponibili.
E’ questo il caso dei residenti di via Toscanini; nei giorni scorsi lungo la strada è stato realizzato il primo tratto di pista ciclabile e i lavori proseguiranno per collegare via Toscanini alla ciclabile di via Ugo La Malfa. La scelta dell’amministrazione è stata quella di realizzare la pista sul lato sinistro di via Toscanini venendo dal centro, ma la scelta è stata accolta con grandi perplessità da parte di chi lavora e vive in quel quartiere.
“Ci chiediamo – spiegano alcuni residenti - se questa pista nella sua realizzazione pratica è stata pensata dall’amministrazione per mettere una tacca in più all’elenco delle opere realizzate o se davvero è stata voluta per migliorare la vita della comunità. Se così fosse, hanno sbagliato i calcoli tra progetto su carta e realizzazione pratica. Il tracciato ricade su una strada già troppo trafficata, creando delle strettoie problematiche perché rischiano di inficiare la circolazione stradale, lungo una via che peraltro avrebbe bisogno in primis di una maggiore manutenzione. L’area prescelta presenta troppi passi carrabile, viene spontaneo chiedersi se il tracciato è stato concepito in maniera tale da poter garantire la sicurezza per i ciclisti che percorreranno il tratto. Inoltre, c’è stato un ragionamento a tutela delle attività commerciale, soprattutto atto a garantire loro il regolare svolgimento delle attività quotidiane (ad essempio lo scarico delle merci)? Cosa accadrà una volta completato il tracciato? Il rischio, con un progetto concepito senza tener conto delle ricadute reali, è quello di creare alla collettività più problemi di quanti ne andrà a risolvere”.
Francesca Cavallin