Secondo quanto si apprende da organi di stampa, benché l’Osservatorio nazionale amianto avesse denunciato da tempo che i capannoni della struttura coinvolta dal rogo fossero ricoperti di amianto, nessuna bonifica è stata compiuta nell’area dove si è verificato il rogo”.
Oltre alla presenza di amianto, a creare preoccupazione anche la circostanza legata alla presenza di rifiuti andati in fiamme.
“Seppure in assenza di riscontri ancora certi sul tipo di materiale bruciato nell’incendio - prosegue Zaratti - si teme l’emissione di diossina nell’aria per effetto della combustione, con gravissimi conseguenti danni alle vie respiratorie, ma anche ai terreni di colture e allevamenti della zona. Per questi motivi chiedo se i Ministri interrogati siano a conoscenza della gravità dell’incendio scoppiato il 1° febbraio 2023, se risulti siano state effettuate le opportune analisi della qualità dell’aria nelle aree immediatamente prossime al luogo dell’incendio, quali siano, alla luce delle risultanze dei monitoraggi ambientali effettuati, delle caratteristiche e dei possibili effetti della dispersione degli inquinanti, le valutazioni dei Ministri interrogati in merito tanto al rischio di disastro ambientale quanto alle possibili conseguenze di ordine sanitario, nonché quali immediate iniziative siano state assunte a tutela degli effetti acuti sulla popolazione esposta”.
Francesca Cavallin
Al netto dell’esigenza di giungere nel più breve tempo possibile alla bonifica del sito della ex Freddindustria, a seguito dell’incendio del 2 febbraio scorso non ci sono rischi per la popolazione o ulteriori precauzioni da adottare in relazione al rilascio di diossina nell’aria.
A certificato una nota trasmessa dalla ASL di Latina al comune di Aprilia del 21 febbraio scorso e a firma del direttore del Sisp, il dottor Amilcare Ruta, che nel rimarcare la mancata trasmissione da parte dell’Arpa degli ultimi esami analitici suo campioni raccolti in prossimità del rogo, sottolinea anche che dalle analisi stesse non emergerebbero problemi tali da dover disporre misure a tutela della popolazione.
“In riferimento alla vostra nota del 20 febbraio - scrive la ASL al Comune di Aprilia - con la quale si trasmette la nota del Ministero all’ambiente del 17 febbraio 2023, si comunica che oltre alle precauzioni emanate nell’immediatezza dei fatti e alle raccomandazioni alla popolazione di lavaggio di alimenti vegetali coltivati nel cono di diffusione della nube, atteso che l’incendio non risulta aver interessato materiale in amianto o tossico, come da sopralluogo effettuato sia da altri enti che da personale dello scrivente servizio, nelle more di più specifiche indicazioni risultanti dalle indagini analitiche dell’Arpa Lazio (mai pervenute ma risulta che i valori rilevati dalle centraline presenti nella zona relativamente alla diossina risultino inferiori ai valori di riferimento per aree urbane), a parere dello scrivente non sono necessarie ulteriori precauzioni di sanità pubblica da adottare salvo più precise indicazioni delle ulteriori indagini analitiche effettuate da Arpa Lazio. Si rende necessaria una bonifica dei luoghi oggetto dell’incendio”.
Anche a parere della ASL dunque è necessario provvedere nel breve periodo alla bonifica del sito da parte della proprietà, che già mercoledì scorso è intervenuta presso il sito dismesso per chiudere gli accessi all’area degli uffici, uno spazio che - come comunicato dalla società all’ente di Piazza Roma - tende a trasformarsi in un ricovero da parte di persone senza fissa dimora che alloggiano presso la struttura.
Francesca Cavallin