Colore anomalo nelle acque di via della Meccanica segnalato da La Pegna
Sversamento nel fosso
Nuovo maxi sversamento nel fosso che attraversa la zona industriale di Aprilia, interviene la Polizia locale. La segnalazione diramata da persone residenti nel comparto e veicolata dal consigliere comunale di Fratelli D’Italia Vincenzo La Pegna è pervenuta il 28 febbraio presso il comando della Polizia Locale di Aprilia. Ancora una volta le acque del corso d’acqua che attraversa la zona industriale si sono colorate di marrone, presentandosi torbide e con una consistenza tale da lasciare intravedere le chiare tracce di uno sversamento di sostanze al momento non ancora identificate, forse oli esausti, forse altre sostanze potenzialmente inquinanti ma che di sicuro hanno dato alle acque del canale un colore diverso dal consueto, diffondendo nella zona un odore pungente e quindi rinnovando l’incubo degli sversamenti abusivi. L’attività illecita svolta da ignoti è stata immediatamente segnalata al comando della Polizia Locale di viale Europa e gli agenti, coordinati dal comandante Massimo Giannatonio che nelle ore successive hanno raggiunto via della Meccanica per cercare di far luce sulla provenienza sia sulla natura dello sversamento e richiesto l’intervento degli operatori dell’Arpa Lazio, ai quali spetterà il compito di analizzare i campioni prelevati e cercare di far luce sulla tipologia della sostanza sversata e quindi sui rischi reali di inquinamento ambientale, collaborando con la polizia locale, al lavoro per individuare il punto di sversamento e verificare se la responsabilità possa essere attribuita a una delle aziende del comparto, che in quel caso rischierebbe pesanti sanzioni. Non si tratta purtroppo del primo episodio, visto che in passato a seguito di esposti presentati anche dai residenti di Borgata Agip, si era riusciti a stringere il cerchio e sanzionare i responsabili, mentre in altre occasioni erano stati i miasmi a segnalare gli annosi problemi ciclicamente vissuti dall’area.
“La Polizia locale è intervenuta subito per verificare la segnalazione – sottolinea La Pegna – ma il sospetto è che a sverzare sostanze potenzialmente dannose possa essere stata una delle aziende del comparto. Indipendentemente dalle responsabilità, che verranno verificare da chi di dovere, ci preme che si ponga fine a questa situazione, nell’interesse della collettività e del nostro territorio”.
Francesca Cavallin
Lezione di legalità all’istituto Meucci con il fondatore di Libera
Don Ciotti ad Aprilia
I ragazzi dell’Istituto Superiore Antonio Meucci di Aprilia a lezione di legalità con Don Ciotti, fondatore di Libera. Il 28 febbraio scorso gli studenti del triennio del liceo di Aprilia si sono ritrovati presso l’auditorium dell’istituto superiore di via Carroceto, per partecipare all’evento
“Abbattere l’incoscienza, la percezione della legalità nei giovani”.
Un incontro dibattito moderato dal giornalista ed editorialista del quotidiano Avvenire, Toni Nira, che ha dato modo agli studenti del Meucci e del Manzoni di porgere delle domande a Don Ciotti sulla lotta alla mafia e sulla cultura della legalità, andando a toccare vari temi di pressante attualità, dall’immigrazione alla diffusione di sostanze stupefacenti tra i giovani, dalla lotta alla mafia alla diffusione della cultura della legalità promossa anche attraverso la chiesa. Don Ciotti ha riposto alle domande dei giovani, che hanno voluto conoscere i primordi del suo impegno per la legalità.
“Prima della strage di Capaci – ha spiegato - ero con Giovanni Falconi a Gorizia per un corso di formazione sulle dipendenze. Falcone era chiamato a parlare del contrasto a Cosa Nostra e ai traffici di stupefacenti attraverso il suo ruolo di magistrato, io a parlare di prevenzione e della dimensione educativa. Al termine di quella giornata ci salutammo ripromettendoci di vederci per un caffè che non abbiamo mai più potuto prendere.
Quel 23 maggio 1992 mi trovavo in Sicilia a parlare dello stesso argomento e per me è stato un segno del destino. La lotta alla mafia - ha aggiunto - ha una dimensione evangelica, il compito della chiesa è quella di far propria la parola di dio e accompagnare le persone a una vita profonda. Dio accompagna gli ultimi, quelli che fanno fatica, per dare la libertà alle persone. Chi è povero e schiacciato dalle mafie non è libero e noi impegnamo la nostra vita per dare la vita e la libertà a chi ne viene privato”.
Francesca Cavallin