Nuova sede di Rifondazione e Sinistra Anticapitalista
Sinistra radicale
In controtendenza rispetto sia alla realtà locale, dove le sedi di partito sono ormai sparite da un pezzo, sia sul piano nazionale dove il numero di sezioni tende a ridursi drasticamente giorno dopo giorno, sabato pomeriggio la Sinistra radicale di Aprilia ha inaugurato un nuovo ed importante spazio politico destinato al confronto e alla discussione. Lo ha fatto in via Grecia, nel cuore del quartiere Toscanini, zona popolare apriliana per eccellenza. All’interno del locale campeggiano le bandiere di Rifondazione Comunista e di Sinistra Anticapitalista, le due forze che, unendosi, hanno dato vita a questa ennesima scommessa politica. Al momento sono loro a lanciare il guanto di sfida ad una città che da tempo sembra aver voltato le spalle alla Sinistra. Una partita difficile, complicata. Alle ultime amministrative mancava una vera forza di sinistra radicale, un evento mai accaduto ad Aprilia. Le cose non erano andate molto meglio nelle precedenti due tornate elettorali. Ma da qualche parte si deve pur ricominciare. Mettere insieme i pezzi, contarsi e dialogare è l’unica strada possibile se si vuole quantomeno provare ad invertire la rotta.
L’obiettivo primario è quello di riunire persone, associazioni, comitati e forze politiche che si riconoscono in alcuni valori fondanti della sinistra radicale: antifascismo, anticapitalismo, ecosocialismo, femminismo e internazionalismo. Rivendicare l’importanza della presenza fisica in un mondo sempre più modellato sulla distanza tra le persone. Da qui non si scappa.
Aprire la sede di via Grecia e dialogare il più possibile, anche magari con chi si sono interrotti i rapporti da tempo, pur provenendo dalla stessa area politica. Coinvolgere le associazioni, che sono tante e attive sul territorio, per dare nuovi spunti culturali e politici. Vivere il più possibile il quartiere, una zona complessa ma sicuramente giovane, dinamica e con delle potenzialità rimaste ancora inespresse. Un segnale forte, comunque vada, dato a partiti e movimenti più forti, strutturati e che oggi siedono nell’aula comunale di piazza Roma. Un segnale politico per chi crede che la politica sia solo a ridosso delle elezioni, comunali, provinciali o nazionali che siano.
“La nostra aspirazione è quella di offrire un luogo di incontro con la cittadinanza il quartiere, le associazioni e le forze politiche che si riconoscono nei nostri valori - ci spiega Fabio Federici segretario di Rifondazione Comunista Aprilia - vorremmo che la nostra sede diventi uno spazio aperto a tutti dove poter ospitare eventi che inneschino il confronto”.
“Vogliamo aprire un presidio - conclude Michele Azzerri di Sinistra Anticapitalista Aprilia - che affronti le varie tematiche e criticità del territorio. Aprilia è sempre più attaccato da interessi particolari, le classi popolari e lavoratrici subiscono le politiche antisociali a tutti i livelli. Sarà uno spazio di confronto e di discussione politica con tutte quelle forze interessate a costruire e rilanciare una forza di sinistra alternativa.Ci rivolgiamo a tutti coloro che condividono i nostri valori e a tutte le realtà associative e culturali di questo territorio. Sappiamo che è difficile, ma è necessario portare avanti questa scommessa. Siamo fiduciosi di trovare altri compagni interessati a portare avanti questo progetto”.
Alessandro Piazzolla
La protesta per l’improvvisa cancellazione della settimana alternativa
Studenti in rivolta al liceo Meucci
Studenti in rivolta al Liceo Meucci di Aprilia per l’improvvisa cancellazione, da parte della dirigenza scolastica, della settimana alternativa. Anche lunedì 5 febbraio circa seicento ragazzi hanno preferito non entrare in classe per svolgere le normali lezioni ma di rimanere all’esterno dell’edificio scolastico. Fuori dal cancello del plesso di via Carroceto, che ospita al suo interno ben quattro indirizzi, classico, scientifico, linguistico e scienze umane, gli studenti hanno trovato il modo di organizzare comunque alcuni dei corsi che erano previsti durante i sette giorni programmati di “cogestione”.
Corsi musicali, di fitness, di lettura, danza, percorsi di sana alimentazione ma anche dedicati alle lingue straniere. Tutto coordinato dai quattro rappresentanti d’Istituto Claudia Fersini, Andrea Palano, Mattia Rogo e Samuele Soldà e sotto l’occhio vigile dei ragazzi destinati al servizio d’ordine. E la mattinata si è svolta in tutta sicurezza, seppur all’aria aperta. Una protesta, quella degli studenti del Meucci, appoggiata anche da moltissimi genitori che non hanno gradito l’eccessiva rigidità che, a detta loro, si respirerebbe da tempo all’interno del liceo di via Carroceto.
Oltre all’annullamento della settimana alternativa ordinato dalla preside Laura De Angelis, scaturito da non chiariti motivi di sicurezza, ragazzi e genitori continuano ad essere scontenti anche per l’assenza di uscite didattiche e gite scolastiche.
“Questi sono istanti indelebili per gli alunni – ci spiega una mamma – la scuola deve prevedere questi momenti che seguono la formazione in classe. Serve più tolleranza e flessibilità da parte di tutti. La scuola non può essere solo ed esclusivamente formazione”.
“Abbiamo deciso di protestare – spiegano i rappresentanti del Meucci – perché ci è stata tolta la settimana alternativa senza fornirci una spiegazione chiara. Ci è stato comunicato soltanto che era accaduto un fatto grave all’interno della scuola. Niente di più. Oggi siamo in sciopero. Ci chiediamo come possiamo imparare da un nostro eventuale errore, per non ripeterlo in futuro, se non sappiamo di cosa si tratta. Da qui la decisione di rimanere fuori e di organizzare i corsi come se fossimo all’interno delle classi.
Ci sono molti dei corsi che erano previsti, divisi in postazioni, e con il servizio d’ordine a controllare che tutto si svolga nella massima sicurezza. Il messaggio che vogliamo inviare alla dirigenza scolastica è che siamo in grado di autogestirci e di organizzare un evento studentesco. Siamo pronti e aperti al dialogo”.
E l’adesione allo sciopero è stata alta. Circa seicento gli studenti rimasti all’esterno dell’istituto di via Carroceto.
“Siamo tanti e con noi ci sono anche genitori e diversi professori che ci sostengono. Alcuni ragazzi sono entrati perché non potevano permettersi di fare altre assenze, ma la maggioranza è con noi. Vogliamo capire la reale motivazione che ha portato alla cancellazione della settimana alternativa. Per migliorare la scuola, serve massimo dialogo da parte di tutti, dalla dirigenza, passando per i docenti fino a noi studenti”.
Alessandro Piazzolla