Le preoccupazioni del presidente Adriano Lemma
Miasmi borgata Agip
Mentre sembra migliorato il problema dei miasmi che attanagliavano la zona industriale durante l’orario di lavoro, l’incubo per i residenti della Borgata Agip sembra non essere ancora finito.
I cattivi odori che in passato si respiravano a ogni ora del giorno infatti, secondo quanto testimoniato dai residenti non sono scomparsi, ma è cambiata solo la fascia oraria.
Soprattutto la sera dopo le 20, l’aria in zona diventa irrespirabile e a risentirne sono i residenti, costretti a restare chiusi in casa. Una situazione impossibile da sopportare, soprattutto durante le sere d’estate.
“Molte signore – denuncia il presidente del comitato Borgata Agip Adriano Lemma – la sera si incontravano per passeggiare, ma hanno dovuto cambiare le loro abitudini, perché la sera, dalle 20 alle 6,30 non si respira.
Ormai non viviamo più noi, ma non possiamo nemmeno avere ospiti.
La situazione è vero si è mitigata durante il giorno, ma di sera è addirittura peggiorata.
Temiamo che gli scarichi o comunque le attività che generano i miasmi proseguano durante la notte. Non ne possiamo più, perché sono vent’anni che viviamo così”.
Oltre al netto peggioramento della qualità della vita, il timore di chi vive in zona è che quelle emissioni possano essere dannose per la salute.
Un timore appunto, perché in assenza di evidenze scientifiche non è possibile verificare la correlazione tra miasmi, inquinamento ambientale e patologie, sebbene i numeri di malati oncologici nel quartiere sia cresciuto nel tempo.
“In tanti anni – prosegue Lemma – abbiamo avuto troppi morti per tumore, negli ultimi tre mesi altre tre persone giovani ci hanno lasciati.
Spesso abbiamo avuto interlocuzioni con l’amministrazione, ma il problema non si è risolto e ora stiamo pensando di organizzare una manifestazione, una passeggiata presso tutte le aziende insalubri della zona.
Malgrado le commissioni e gli interventi descritti dal dirigente, per noi il problema è tutt’altro che risolto”.
Francesca Cavallin
Il Comune ha chiesto altri soldi al Governo per il dissesto idrogeologico
Altri 5 milioni per Aprilia
L’amministrazione Terra punta in alto e punta di nuovo ad attingere dal Governo centrale risorse necessarie a mitigare il rischio idrogeologico sul territorio periferico. Dopo aver ottenuto 5 milioni di euro lo scorso anno, con la delibera 105 del 10 settembre scorso la Giunta si candida a ricevere altri 5 milioni di euro.
Nel caso in cui la richiesta verrà accolta, l’ente potrà provvedere ai lavori di riduzione del rischio idraulico del fosso affluente Spaccasassi (ponte via Isole e via Pacinotti), del fosso della Ficoccia (ponte via Carroceto), agli interventi di adeguamento alveo del fosso allacciante Astura in località Frassineto per riduzione rischio idrogeologico, agli interventi di regimentazione delle acque sorgive per riduzione rischio idrogeologico in località Campoverde (via Roselli, ai lavori di mitigazione del rischio idraulico con regimentazione delle acque superficiali ad Aprilia Nord (II stralcio).
Grazie alle risorse ottenute lo scorso anno infatti il Comune è riuscito a programmare interventi che riguarderanno ponti in periferia e strade in cui le reti idrauliche hanno mostrato negli anni fisiologiche difficoltà, come via dei Mille, via Aldo Moro, via Guido Rossa e via Matteotti.
“Come gli scorsi anni, anche per il 2020 grazie al costante lavoro degli uffici, il Comune di Aprilia presenta richiesta di finanziamento per opere di messa in sicurezza del territorio – dichiara il sindaco Antonio Terra – si tratta di opere importanti, anche in considerazione degli effetti dei cambiamenti climatici sul nostro territorio, con l’insorgere di episodi di bombe d’acqua o altri fenomeni meteorologici a cui non eravamo abituati e che oggi sembrano decisamente più frequenti che in passato. In attesa di una risposta da parte del Governo, abbiamo avviato l’iter per la conclusione o l’avvio delle opere finanziate gli scorsi anni, dopo i rallentamenti dovuti al lockdown di questa primavera”.
“Positiva la richiesta di interventi per mitigare il rischio idrogeologico dei fossi Spaccasassi, Ficoccia e Astura, ma l’amministrazione ha dimenticato il fosso Carrocetello e i disagi per il quartiere Borgata Agip”.
A parlare è la coordinatrice di Italia Viva Aprilia Katiuscia Baldassarre, che passa in esame tutti i disagi vissuti da chi vive nel quartiere.
“I controlli approfonditi sulle aziende che sversano nel fosso – domanda la coordinatrice - sono stati accantonati? In questi giorni i miasmi nella zona e oltre, sono veramente insopportabili e l’odore acre che si respira, porta mal di testa e raschiamento alla gola. Troppe biomasse, troppe aziende che non seguono le regole nel rispetto dell’ambiente e i cittadini che denunciano continuano a subire passivamente senza essere ascoltati. Sappiamo cosa significa non prendere sul serio le denunce, ne abbiamo la prova, la Loas. Un bel disastro ambientale che ha messo tutti noi in ginocchio. La politica non deve rimandare, ma agire. Penso che più di 10 anni di articoli, denunce e manifestazioni, possano bastare e ci venga garantita la soluzione a breve termine senza più giustificazioni e rimbalzi di responsabilità. Per tutelare il territorio basterebbero controlli periodici per evitare discariche abusive, aziende che versano nei fossi illecitamente e intervenire immediatamente quando il cittadino denuncia una discarica a cielo aperto, magari utilizzando anche le associazioni per l’ambiente presenti sul nostro territorio. Ora non si abbassi più la guardia”.
Francesca Cavallin