La Magistratura contabile detta le linee per mantenere i conti in ordine
Resoconto della Corte dei Conti
“Ci sono state polemiche all’atto di approvazione del bilancio consuntivo 2019, ma posso affermare con soddisfazione che qualche giorno fa la Corte dei Conti ci ha risposto ed ha accettato tutte le nostre giustificazioni. Come a gran voce avevo dichiarato, è vero che il buco esiste ma era riconducibile a un problema contabile. É la dimostrazione che amministrazione e ufficio hanno lavorato e lavorano con trasparenza”.
E’ stato questo l’annuncio fatto in apertura del consiglio comunale del 17 settembre scorso dall’assessore alle finanze Lanfranco Principi, relativamente alla conclusione positiva dell’attività di verifica avviata dalla Corte dei Conti sulle difformità rilevate nei bilanci dell’ente tra il 2015 e il 2018. In verità molto più articolati sono i contenuti della deliberazione di 33 pagine prodotta dal collegio, presieduto dal magistrato Roberto Benedetti, che hanno passato in rassegna le anomalie emerse nei bilanci dal 2015 al 2018 e chiesto al Comune di Aprilia controdeduzioni nel merito. E se è vero che le misure previste dal primo consuntivo redatto dal dirigente Emiliano Di Filippo ( di fatto anche il primo vero bilancio di competenza dell’assessore Principi) sono riuscite ad ammortizzare gli effetti negativi di un disavanzo mostruoso da 48 milioni 673 mila euro, come riconosciuto dalla Corte dei Conti, la magistratura contabile certifica che le criticità che avevano motivato i quesiti sono state in parte risolte solo con l’approvazione del consuntivo 2019. Nelle conclusioni il collegio ha chiesto all’ente di ripianare il disavanzo milionario, di adoperarsi per il ripristino degli equilibri di cassa, messi in crisi anche dai rapporti con Aser e con Asam, di adoperarsi per migliorare le proprie capacità di riscossione e i tempi di pagamento dei fornitori, nel rispetto delle tempistiche di pagamento previste dalla Legge, invitando l’organo di revisione a vigilare scrupolosamente. Nello specifico le richieste di controdeduzioni trasmesse all’ente dalla Corte dei Conti, riguardavano irregolarità della gestione finanziaria, il disavanzo dell’Ente, le criticità sull’assenza di liquidità dell’Ente e reiterato e cospicuo ricorso all’anticipazione di tesoreria e i rapporti dell’Ente con ASER-Tributi Italia e con ASAM, il mancato rispetto dei tempi di pagamento e gestione dei residui passivi e l’eccessivo ricorso all’anticipazione di cassa. E su quest’ultimo aspetto, il collegio sottolinea come l’eccessivo ricorso alle anticipazioni abbia generato debiti.
“La Sezione – si legge nella delibera - deve rammentare che l’anticipazione di tesoreria è una forma di finanziamento a breve termine, cui un ente ricorre per far fronte a momentanei problemi di liquidità e sulla somma concessa in anticipazione maturano interessi passivi. Il ripetuto utilizzo dell’anticipazione di tesoreria costituisce un indice di criticità, in virtù del quale il Ministero dell’economia e delle finanze può attivare verifiche sulla regolarità della gestione amministrativo-contabile. L’Ente, pertanto, deve tenere a mente che qualora il ricorso all’anticipazione di tesoreria sia, come nel caso in esame, reiterato nel tempo, oltre a produrre aggravio finanziario, potrebbe costituire il sintomo di latenti squilibri nella gestione finanziaria e mascherare forme di finanziamento a medio o lungo termine, con conseguente violazione delle previsioni di cui all’articolo 119 della Costituzione”.
I RAPPORTI CON ASER E LA MANCATA RISCOSSIONE
La colpa dei mancati incassi da parte del Comune di Aprilia non può interamente essere attribuita ad Aser e Tributi Italia, che all’ente deve ancora restituire 42 milioni di euro. Al tempo stesso il maxi contenzioso con la mista è tale da rendere insufficiente il fondo contenziosi stanziato dall’ente per 50 mila euro. É sempre la delibera della Corte dei Conti a certificare che l’elevata evasione fiscale o elusione delle imposte comunali, anche dopo la parentesi negativa di Aser, resta alla base di tutte le difficoltà finanziarie che in questi anni hanno interessato il Comune di Aprilia. Ente che solo migliorando le performance sulle entrate può scongiurare il rischio di incorrere in una situazione deficitaria e proprio in questa direzione il dirigente Emiliano Di Filippo ha dato il via libera all’invio di migliaia di accertamenti esecutivi, stipulando un patto antievasione con la Guardia di Finanza. Prima dell’approvazione del consuntivo 2019 però, la magistratura contabile aveva scovato il problema che ha causato l’indebitamento dell’ente. Secondo l’analisi proposta dal collegio ad oggi la movimentazione dei residui attivi resta ancora troppo bassa e solo migliorando le proprie performance sulla capacità di riscossione sarà possibile migliorare gli altri parametri deficitari. Nel 2019 i residui attivi ancora da incassare ammontano a 31 milioni 168 mila 974 euro per quanto riguarda il titolo I, 9 milioni 685 mila 312 euro per il titolo II, 236 mila 50 euro per il titolo terzo, per una buona metà cancellati, mentre quelli riscossi erano pari rispettivamente a 2 milioni 587 mila 684 euro, a 444 mila 343 euro e 12 mila 190 euro, ossia il 7,67%, 4,24% e il 3,22% del totale.
“Sul punto – ha scritto la Corte dei Conti - l’Ente fa presente che la situazione di criticità in cui si è trovato, a seguito della vicenda ASER-Tributi Italia, ha reso impossibile il rafforzamento delle procedure di riscossione coattiva e di contrasto all’evasione tributaria. (…) La Sezione, nel prendere atto di quanto riferito, evidenzia che la movimentazione dei residui attivi, specie quelli di titolo I e di titolo III, è ancora bassa, e che, pertanto, l’Ente dovrà effettuare uno sforzo ulteriore, nel corso del 2020 e degli esercizi futuri, al fine di migliorare, in linea generale, la gestione dei residui e la sua capacità di gestione dei tributi e delle entrate. Solo in tal modo, infatti, sarà possibile adottare un reale cambio di passo, rispetto al passato, rendendo le attività dei servizi di riscossione concretamente efficienti e in grado di concorrere al risanamento dello squilibrio di cassa dell’Ente”.
E anche sul fondo contenziosi di appena 50 mila euro stanziato dall’ente, la magistratura contabile ha avuto da ridire, visto il numero e la portata dei contenziosi ancora non definiti.
“Si evidenzia, a tale proposito – sottolineano i magistrati - che dai dati di preconsuntivo del risultato di amministrazione 2019, l’ammontare del Fondo contenzioso risulta pari ad euro 50.000,00 che, per il 2020-2021, dovrebbe essere oggetto di una nuova valutazione da parte dell’Ente, in ragione delle forti criticità rappresentate nel corso dell’istruttoria, alla luce dei contenziosi ancora pendenti”.
LA SITUAZIONE INCERTA DELLA MULTISERVIZI
Oltre ad occuparsi del maxi disavanzo di 48 milioni di euro da ripianare in 15 anni e spiegare cosa non ha funzionato nella predisposizione dei bilanci redatti tra il 2015 e il 2018 – misure alle quale ha già posto rimedio il rendiconto 2019 – la Corte dei Conti, nella delibera che riguarda la gestione finanziaria del Comune di Aprilia ha posto sotto la lente anche la gestione delle partecipate. C’è un capitolo intero della relazione dedicato alla Multiservizi, l’azienda speciale che solo con il collegio dei tre liquidatori, dopo l’intervento nel 2016 del Mef, è riuscita a predisporre un piano di ripianamento dei debiti, correggendo le storiche storture gestionali. La colpa maggiore attribuita all’ente è quella di non aver esercitato negli anni le funzioni di controllo previste dalla legge.
“È, dunque, evidente che il Comune, alla luce delle criticità riscontrate nel corso degli esercizi finanziari passati, deve valutare attentamente una ridefinizione dei rapporti con l’azienda speciale ASAM, tenuto conto della procedura di liquidazione in corso, nonché effettuare una complessiva valutazione degli equilibri economici della gestione della stessa, al fine di verificare che tale gestione sia effettivamente coerente con il perseguimento di interessi pubblici. La Sezione sollecita il Comune ad esercitare i poteri di vigilanza sull’azienda di cui ai commi 6 ed 8 dell’art. 114 TUEL e ad adottare ogni conseguente determinazione, valutando la sussistenza di effettive ragioni di interesse pubblico e scongiurando, in tal modo, un mero depauperamento delle casse comunali con sottrazione di risorse ad altre finalità di pubblico interesse. Si tenga, peraltro, conto che appare tardivo l’intervento del Comune, che, a fronte di bilanci e rendiconti non approvati dal 2003 al 2009, è intervenuto solo nel 2010, per effettuare un’attività di ricognizione della partita creditoria di ASAM nei suoi confronti, con conseguente adozione di delibere consiliari, nel 2010, 2011 e 2015, di ripiano di diverse partite creditorie”.
Le perdite, come noto sono state certificate anche per gli esercizi 2013 e 2014, ma nel frattempo il Comune ha provveduto alla rottamazione della cartella esattoriale dell’Inps e a definire l’arbitrato tra Azienda speciale e l’ente. Resta al momento da definire il futuro dell’azienda: spetterà alla politica decidere se proseguire sulla strada della liquidazione o tornare indietro ma con presupposti diversi.
Francesca Cavallin