Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’associazione “Donne di Classe”
Rinvio anno scolastico
Anche ad Aprilia l’inizio dell’anno scolastico è stato rimandato al 24 settembre 2020. Il motivo? Carenza di organico, sia del personale docente che del personale ATA (Amministrativo Tecnico Ausiliario), il che dà la misura della strutturale inadeguatezza del sistema scolastico che non è in grado di gestire l’ordinario, figuriamoci una situazione straordinaria come quella che stiamo vivendo con la diffusione del Covid-19.
“Lo stato d’emergenza - si legge in una nota del gruppo Donne di Classe - è stato proclamato dal governo a gennaio scorso e ha avuto il suo picco nelle settimane di lockdown totale a marzo, quando anche le scuole sono state chiuse su tutto il territorio nazionale, quindi ci sarebbe stato tutto il tempo di poter organizzare la scuola per rientrare in sicurezza, anche ampliando le assunzioni, invece viene rimandato l’anno scolastico di altri dieci giorni, poiché, come tutti gli anni, solo all’ultimo vengono richiamati gli insegnanti precari a cui scade il contratto ogni anno in estate e che vengono riassunti all’inizio dell’anno scolastico. Altro tempo che ricade pesantemente non solo sugli alunni, senza scuola da marzo, ma anche sulle famiglie e in particolare sulle donne che con le misure anti Covid-19 hanno visto moltiplicare il loro carico di lavoro di riproduzione sociale, dovendosi occupare a tempo pieno dei figli, privati dell’istruzione scolastica e di tutta una serie di importanti relazioni sociali, e magari pur dovendo continuare a lavorare, in smartworking (che confonde i confini del tempo di lavoro, di riposo e di lavoro di cura) o nel clima surreale del lockdown con tutto lo stress aggiunto e i rischi connessi. Si sono spesi tantissimi soldi per l’acquisto dei banchi monoposto, eludendo completamente le questioni centrali, come il sovraffollamento delle classi, che crea classi pollaio a discapito della qualità delle relazioni e dell’insegnamento (e ora facilita la trasmissione del Covid 19), o l’insufficienza di spazi (da decenni, poi, è in voga la dismissione degli edifici pubblici, che anziché essere riqualificati per un uso pubblico e collettivo, vengono venduti per racimolare soldi per compensare nei bilanci comunali i continui tagli governativi di risorse per le amministrazioni comunali). E ovviamente non si risolve, al di là di generici proclami, la cronica e sistemica mancanza di personale, in quanto lo Stato non vuole assumere in pianta stabile migliaia di insegnanti, preferendo, sia in una logica di risparmio economico che di ricatto sociale, il ricorso al precariato. In un’ottica femminista, come Donne di classe di Aprilia non possiamo non denunciare questo sistema che aumenta il divario sociale e scarica una mole incredibile di lavoro e di responsabilità sui singoli individui e in particolare sulle donne. Invitiamo pertanto a partecipare alle mobilitazioni già avviate e a costruirne di nuove per rivendicare diritti basilari che nessun governo o amministrazione concederà mai di sua spontanea volontà e iniziativa: il diritto ad una istruzione interamente pubblica e gratuita, laica e di qualità per tutti; il diritto a un welfare pubblico e universale che sollevi le donne dal peso del lavoro riproduttivo che la nostra società assegna loro; assunzioni massicce nel pubblico impiego, in particolare nella scuola e nella sanità e il superamento di ogni forma di precarietà lavorativa che si traduce anche in condizioni di precarietà nella vita privata; un piano di investimenti e di misure organico per superare questa crisi sanitaria, senza farne ricadere i costi sui singoli, sulle donne e sulle classi subalterne”.
A.P.
MOVAP chiede un percorso partecipativo aperto
Serve concertazione
“Si apre una nuova stagione per le amministrazioni comunali e gli investimenti pubblici grazie alle risorse messe in campo con il Ricovery and Resilience Facility di oltre 120 miliardi, rispetto alle quali i comuni saranno chiamati a gestire oltre il 25% delle risorse complessive, oltre ai fondi già stabiliti con la legge di bilancio dalla norma sugli investimenti locali che dopo i 10 milioni già stanziati per Aprilia porterà ulteriori 5 milioni a partire dal 2021”.
Movap torna a parlare dei fondi messi a disposizione dal governo per gli enti locali. Il gruppo politico chiede concertazione ed un percorso partecipativo aperto a tutti che deve portare ad una proficua razionalizzazione delle risorse disponibili.
“Consapevoli del ruolo dei comuni - spiega Lorenzo Lauretani - l’Anci sta predisponendo in queste ore il Piano Città-Italia con 10 azioni che i rappresentano le proposte dei sindaci per l’utilizzo di queste consistenti somme messe a dispozioni delle amministrazioni locali. Aprilia non può mancare all’appuntamento e come stà avvenendo in molte città dobbiamo iniziare a programmare l’utilizzo di queste risorse che attraverso la transazione ecologica possono consentire di realizzare quella svoltà green di cui la nostra città ha un bisogno estremo. Partire dai 5.000.000 messi a disposizione per l’anno 2021 con l’occhio puntato alle risorse che Aprilia riceverà con l’attuazione del Recovery Found attraverso la predisposizione di un vero e proprio piano di azione locale come molte città stanno facendo in vista del bilancio 2021. Come utilizzare queste risorse e su quale priorità puntare rappresenta la sfida più importante per la nostra città e il suo futuro e per questo crediamo sia importante condividere questo processo decisionale con tutte le forze sociali e politiche presenti in città. Per questo proponiamo all’amministrazione comunale di ragionare su un percorso di apertura che consenta di favorire la più ampia partecipazione nel costruire un Recovery Plan Apriliano concentrando e razionalizzando tutte le risorse disponibili e coinvolgendo in modo intersettoriale i vari ambiti dell’amministrazione comunali. Ci troviamo di fronte ad un passaggio fondamentale e le nuove risorse per la periferia, l’efficientamento energetico di scuole ed uffici pubblici, per la mobilità sostenibile, per la rigenerazione urbana e il risanamento igienico sanitario possono essere il presupposto indispensabile per la crescita della nostra città”. p.n.