La Regione mette in campo azioni e fondi
Moria di kiwi
“Dopo il tavolo di coordinamento regionale del 1° settembre, alla presenza del direttore Mauro Lasagna, del dirigente del servizio fitosanitario regionale, del Crea e dell’Università della Tuscia, si è tenuto in Regione Lazio l’incontro con le associazioni di categoria e tecnico-professionali sulla questione della moria dei kiwi nel Lazio, abbiamo già messo in campo alcune azioni.
L’impegno assunto è quello proprio di attivarci con fondi dedicati alla ricerca, alla mappatura e ad azioni sperimentali. Ho personalmente scritto alla ministra Bellanova per chiedere l’istituzione di una cabina di regia nazionale al fine di coordinare le attività di ricerca già in essere nelle regioni coinvolte. Inoltre abbiamo chiesto al servizio fitosanitario nazionale di istituire un gruppo di lavoro dedicato al fenomeno ed entro settembre ci sarà una prima riunione di questo tavolo tecnico nazionale. Abbiamo, in ultimo, avanzato come Regione Lazio la richiesta d’inserimento di un punto all’odg della Commissione delle politiche agricole presso la Conferenza Stato Regioni” ci riferisce l’assessore all’agricoltura, promozione della filiera e della cultura del cibo, ambiente e risorse naturali, Enrica Onorati.
Un settore in forte crisi quello agricolo. E non solo per ciò che riguarda il kiwi ma anche ad esempio la vite. Le stime delle vendite della Regione Lazio relativamente al vino sono negative.
P.N.
A Campoverde un giovane lavoratore indiano è stato malmenato dal datore di lavoro
Violenza al lavoratore agricolo
La Uila-Uil di Latina, su segnalazione del rappresentante della comunità indiana del Lazio, denuncia l’ennesimo episodio di violenza ai danni di un lavoratore agricolo.
Sabato 5 settembre, un giovane operaio agricolo indiano sarebbe stato malmenato dal titolare di un’azienda agricola di Campoverde che avrebbe reagito in maniera violenta e inconsulta alla richiesta del lavoratore di essere pagato per il lavoro svolto.
A seguito della violenza subita, il lavoratore è stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale di Aprilia dove è stato medicato e dimesso con una prognosi di sette giorni.
La Uila di Latina, da sempre vicina alla comunità indiana, informata dell’accaduto, ha immediatamente offerto al lavoratore malmenato e privato dei propri diritti, l’assistenza del proprio ufficio legale e ha predisposto le dovute denunce nei confronti delle autorità di pubblica sicurezza e dell’Ispettorato del Lavoro.
“Ancora una volta e ancora a Latina - dichiara Giorgio Carra segretario della Uila di Latina - una normale controversia di lavoro, in assenza di altra possibilità per addivenire a una risoluzione in tempi ragionevoli, si risolve con una reazione violenta da parte di un inqualificabile datore di lavoro, non degna di un territorio che continuiamo a considerare civile e dove migliaia di datori di lavoro si comportano correttamente nei confronti dei propri dipendenti.
La Uila è da sempre convinta dell’importanza del settore agricolo nella provincia di Latina, dove in oltre 5.000 aziende attivamente operanti, lavorano non meno di 20.000 lavoratori, 2/3 dei quali di nazionalità straniera.
Migliaia di lavoratori che, attraverso il loro duro e precario lavoro, garantiscono lo sviluppo delle aziende, traendone un reddito per sé e le proprie famiglie.
Questi episodi di violenza, spesso conseguenti alla convinzione di poter sfruttare impunemente i lavoratori, non solo danneggiano e mortificano i lavoratori coinvolti, ma alimentano un’immagine del settore agricolo di Latina che non corrisponde alla realtà e che, come più volte abbiamo denunciato, danneggia anche e soprattutto le aziende e i datori di lavoro che si comportano correttamente nei confronti dei propri dipendenti.
La Magistratura e gli organi di pubblica sicurezza facciano il loro corso con la determinazione e l’impegno che più volte abbiamo riconosciuto e apprezzato, ma gli organi ispettivi ordinari (Ispettorato del Lavoro in primis) devono cambiare passo e intervenire sulle situazioni segnalate con prontezza, determinazione ed efficacia, non solo per sanzionare il datore di lavoro, ma anche e soprattutto per consentire al lavoratore di recuperare i danni patrimoniali subiti in tempi compatibili con le proprie esigenze di sopravvivenza”.
A.P.