Riceviamo e pubblichiamo le vicende legate allo smaltimento ed al trattamento dei rifiuti degli ultimi 8 anni resocontate da Marco Mandelli “Spadellata Story” una vicenda tutta italiana
Lo scorso 22 febbraio 2023 si è
svolta la terza sessione della conferenza
dei servizi (CdS) sull’impianto
biometano di via Spadellata
5 ad Anzio. La prima sessione
si è svolta il 1 febbraio 2021.
Ripercorriamo brevemente la situazione
di via Spadellata e dintorni,
dal suo inizio.
Per chi non frequenta i quartieri
di Padiglione e Sacida di Anzio (e
Sandalo - Nettuno), via Spadellata
è (stata) una bella strada di
campagna, tutta dritta, che parte
da via delle Cinque Miglia ad Anzio
e arriva a via Cavallo Morto
(Nettuno, confine con Aprilia).
All’inizio vi sono alcuni stabilimenti
industriali dell’indotto Colgate-
Palmolive, il principale della
zona. Poi la strada si apre verso la
campagna, con alcune aziende
agricole, fino ad arrivare all’abitato
di Sandalo di Ponente (Comune
di Nettuno), congiungendosi
con via Taglio delle Cinque
Miglia. Purtroppo nel corso degli
anni via della Spadellata è diventata
un centro di smistamento e
smaltimento di rifiuti, e una discarica
illegale di rifiuti di ogni
genere e tipo.
Come già scritto, al civico 5 è in
esercizio da tre anni l’impianto di
produzione di biometano da
FORSU (frazione organica dei rifiuti
solidi urbani). Dopo il campo
pozzi Spadellata (denominato
“Anzio Tor Padiglione” sulla cartografia
provinciale) vi sono il
centro di smistamento rifiuti comunali
(ora gestito da AET Ciampino)
e un altro centro di smistamento
rifiuti della società Eco
Transport.
L’impianto biometano è stato autorizzato
nel 2014; il progetto fu
presentato dalla società Cogec nel
2011; furono svolte diverse conferenze
dei servizi, con la presenza
dei principali enti pubblici coinvolti
(Regione, province, comune,
ASL, ARPA, Vigili del fuoco
ecc.). Il Comune di Anzio non informò
la CdS che a circa 300 metri
dal progettato impianto c’era
la scuola Spalviera-Angelita di
via Cipriani. Allora il piano regionale
di gestione dei rifiuti prevedeva
una distanza da obiettivi
sensibili (come scuole) di almeno
2000 metri.
Il Comune di Anzio non informò
i cittadini del progetto, ed i cittadini
di conseguenza non poterono
esprimere alcun parere.
La proprietà del progetto passò
alcune volte di mano, con il cambio
di ragione sociale da COGEC,
poi Anziobiowaste (gruppo
Asja Ambiente Italia, che costruì
materialmente l’impianto) fino ad
arrivare a Biowaste CH4 Anzio
srl (gruppo SNAM).
Alcuni cittadini di Anzio, in particolare
quelli che ora sono confluiti
nel coordinamento Uniti per
l’Ambiente (UPA), vennero a conoscenza
del progetto solo a fine
2015 e solo perché era stato presentato
in Regione un altro progetto
di impianto biometano
(Green Future 2015, nei pressi
dell’ex-cinema Multisala Lido),
anch’esso a 300 metri dalla scuola
Spalviera-Angelita. Nel caso di
Green Future 2015 i cittadini fecero
valere i regolamenti regionali
e l’impianto non ricevette le autorizzazioni.
Nel frattempo, la Città Metropolitana
di Roma Capitale (CMRC)
ha approvato un impianto di stoccaggio
e primo trattamento rifiuti
della società Eco Transport, sempre
a 300 metri dalla scuola Spalviera-
Angelita, in via delle Cinque
miglia, fronte Colgate-Palmolive.
Torniamo a via Spadellata.
Nel corso della seconda sessione
della CdS Biowaste CH4 Anzio,
si è trattato di varie tematiche, tra
cui quella delle emissioni odorigene
(documenti ARPA Lazio).
Nel corso della terza sessione,
quella del 22 febbraio 2023, le
emissioni odorigene (peraltro diminuite
dall’avvio dell’impianto)
sono passate in secondo piano;
gli enti aderenti ad UPA hanno
fatto notare che dai documenti
prodotti nel corso della CdS, è
emerso un inquinamento della
falda acquifera della zona Padiglione-
Sacida. La società Biowaste
CH4 Anzio ha prodotto documentazione
secondo cui essa non
è responsabile della contaminazione
da cromo esavalente e da
altre sostanze. Se Biowaste CH4
Anzio non è responsabile, occorre
comunque quanto prima identificarne
le cause, in quanto aziende
agricole e privati cittadini
emungono acque di falda.
E’ stata definita una quarta ed ultima
sessione della CdS, da tenersi
entro fine marzo 2023, in cui
verranno definiti aspetti riguardanti i controlli da parte di ARPA
Lazio ed altre tematiche secondarie.
Il Comune di Anzio è stato presente
alla prima CdS (1° febbraio
2021), assente alla seconda (7
settembre 2022), presente alla terza
sessione del 22 febbraio 2023
con un responsabile tecnico, che
non ha prodotto commenti o documenti,
ma ha menzionato lo
scioglimento del Consiglio comunale
per infiltrazioni mafiose.
Il sottoscritto ha fatto presente
che in data 23 dicembre 2019,
l’allora sindaco di Anzio chiese la
revoca dell’AIA (Autorizzazione
Integrata Ambientale) per Anziobiowaste
(ex-Cogec, ora Biowaste
CH4 Anzio), per motivi di sicurezza
ed a seguito della presenza
della scuola Spalviera-Angelita
a 300 metri , insieme a 5 palazzine
di edilizia popolare, ed un
centro abitato. Sono ampliamente
trascorsi i 180 giorni dalla determina
AIA della Regione Lazio
del 2014 (termine entro il quale è
possibile opporre eccezioni).
Il degrado ambientale, il degrado
economico e il degradosociale
viaggiano di pari passo. Un anno
fa vennero arrestate 65 persone,
tra i Comuni di Anzio e Nettuno,
nell’ambito di una inchiesta riguardante
la criminalità organizzata,
sullo spaccio di droga e la
contaminazione della politica e
della economia locale (ad esempio
la raccolta ed il trattamento
dei rifiuti). Dopo gli arresti il Prefetto
di Roma ha istituito una Comune di Anzio che per quello
di Nettuno, che ha portato allo
scioglimento dei Consigli comunali
di entrambi i comuni, lo scorso
mese di novembre.
Quando i cittadini si girano dall’altra
parte e non esercitano il loro
dovere di controllo democratico,
allora il tessuto sociale e territoriale
si sfalda e si degrada. “Io
non mi interesso di politica” dicono
alcuni; questa è una frase
idiota, sia perché la politica si interessa
di noi (soprattutto quando
si tratta di votare) e sia perché denota
menefreghismo assoluto per
la propria comunità ed il proprio
territorio. Uniti per l’Ambiente
non si interessa dei partiti politici
(a cui non chiede favori e con cui
non intesse accordi) ma si interessa
eccome della politica, intesa
come la massima espressione della
vita sociale.
Chissà, speriamo che la catastrofe
climatica in atto nel mondo, la
pandemia Covid-19 e la guerra in
corso in Ucraina servano almeno
a svegliare le coscienze delle persone.
Ma non ne sono tanto sicuro...
Marco Mandelli,
cittadino di Anzio e di Nettuno,
portavoce del Comitato per la
difesa del territorio (Anzio)
aderente al coordinamento
Uniti per l’Ambiente