Per San Valentino si sono esibiti in un locale del litorale
Cugini di Campagna
Grande attesa tra la gente che
aspettava di vedere e soprattutto
ascoltare dal vivo i più grandi
successi del noto complesso pop
‘I Cugini di Campagna’. Settecento
persone, la sera di San Valentino
hanno aspettato il loro arrivo
sul palco di un noto ristorante.
Indossando, come è consuetudine
houtfit tutti lustrini e paillettes,
con le immancabili zeppe ai
piedi, accolti da applausi fragorosi,
si sono preparati per esibirsi,
ma una fan accanita è salita sul
palco ed ha donato loro quattro
targhe a ricordo dei cinquanta anni
compiuti dal primo grande successo
‘Anima mia’ che ha venduto
50 milioni di copie in tutte le
lingue del mondo.
E’ stata cantata, tra gli altri, da
Dalidà, Frank Sinatra, gli Abba,
Claudio Baglioni. Terminato il
‘siparietto’ è iniziata l’esibizione
con l’intramontabile ‘Anima
Mia’, ‘Un’altra donna’, ‘No tu
no’. Ogni pezzo è stato introdotto
dall’anima del complesso, Ivano
Michetti (chitarra e voce). Suo
fratello Silvano, fondatore del
gruppo nel 1970, suonava la batteria,
mentre la splendida voce in
falsetto era di Nick Luciani ed il
più giovane Tiziano Leonardi era
alle tastiere.
Dopo aver menzionato di essere
stati plagiati riguardo al look, dai
Maneskin ed in più occasioni, li
hanno imitati cantando ‘Zitti e
buoni’. Ivano ha ricordato che i
loro inizi sono stati simili al noto
gruppo rock, cinquanta anni fa, a
Roma. Poi ha dedicato a tutte le
donne ‘Conchiglia bianca’ e ‘Ale
Alessandra’ ed al figlio ‘Meravigliosamente’
datata 1980.
Dopo il lancio di gadget, è andata
in tilt l’amplificazione costringendo
il gruppo a mezz’ora di
pausa che ha richiamato una folla
di fan sul palco per abbracci, foto,
autografi. Finalmente hanno
ripreso a cantare concludendo
con il successo di Sanremo 2023:
‘Lettera 22’.
Non avevano mai partecipato a
Sanremo e dopo 53 anni lo hanno
fatto con questo brano scritto da
Veronica Lucchesi del duo ‘La
rappresentante di lista’. Nella
quarta serata, dedicata alle cover
hanno interpretato con Paolo Vallesi
‘La forza della vita’ e ‘Anima
mia’, concludendo l’ultima sera
al 21° posto. Certamente la loro
canzone avrebbe meritato un
piazzamento nelle posizioni più
alte della classifica, avendo un ritornello
che ti entra nelle orecchie
e non se ne va più.
“Non lasciarmi solo…” è un’invocazione
in un mondo, quello
nostro, in cui nessuno è apparentemente
solo. Grande ammirazione
per Ivano che si è ripreso molto
bene dopo l’ictus ed il mese di
coma che lo ha colpito durante la
pandemia. Un vero miracolo che
lo ha fatto tornare a credere ed a
cantare.
Rita Cerasani
Fabrizio Vincenti premiato con il Nettunia 1944 alla quinta edizione
Premio del libro di guerra
Il 17 febbraio presso la sala interna
del Master Caffè, in via A. De
Gasperi, Nettuno, gestito da Mustafa
Alan, si è svolta la premiazione
della V edizione del Premio
del Libro di Guerra “Nettunia1944”.
Nato da una idea del
dott. Pietro Cappellari, responsabile
dell’Accademia Delia, ha
avuto come partner: la Proloco
Nettuno ed il suo presidente Marcello
Armocida, sempre sensibile
ad avvenimenti che possano ridare
linfa ad un territorio stanco e
poco motivato, e la collaborazione
di Alberto Sulpizi, collezionista
di immagini, documenti, libri
del nostro territorio, che ha presentato
la serata.
Accanto, sempre con grande spirito
di collaborazione, la casa editrice
Herald ed il suo responsabile
Roberto Boiardi. Casa editrice,
attenta a dare voce, sia a scrittori
in erba che affermati, con un opera
costante nel sociale e vicina ai
più deboli. Un ringraziamento
particolare a Canale 81 ed al direttore
Daniele Reguiz, che segue
con precisione ed attenzione la
cronaca e la cultura del nostro territorio.
Ha vinto il premio Fabrizio
Vincenti, lucchese, giornalista
pubblicista, collabora con “La
Nazione”, “Il Primato Nazionale”,
e direttore del quotidiano on
line “Gazzetta lucchese”, con il libro
“A sognare la Repubblica”,
una interessante biografia, della
vita di Nicola Bombacci, 256 p
gine che coinvolgono, e che racchiudono,
le principali rivoluzioni
del ‘900. Con Vincenti, il premio
va anche alla casa editrice
Eclettica, di Alessandro Amorese,
politico, saggista, giornalista, editore
e da ultimo neoparlamentare:
collaboratore de “L’Opinione”, de
“Il Secolo d’Italia”, fondatore del
giornale on line “Quotidiano
apuano”.
Di Fabrizio Vincenti, occorre ricordare
lo studio su Giuseppe Solaro,
il fascista che sfidò la Fiat e
Wall Street, la biografia su Ezra
Pound, ed essendo un appassionato
sportivo, anche i lavori sulla
Lucchese calcio, “Gli undici graffi
della pantera” e con l’ alpinista
Riccardo Bergamini “Salire sopra
il mondo”, sogni e passioni oltre
gli 8ooo metri. Ricordiamo che il
vincitore 2023, Fabrizio Vincenti,
segue in ordine cronologico: Eroi,
22 storie della Grande Guerra, ed.
Idrovolante, autori, Mastrangelo,
Merlino e Petrucci, il prof. Stefano
Savino, anche lui lucchese,
neurochirurgo, appassionato studioso
e collezionista raffinato, di
documenti inerenti il Ventennio,
la RSI, la storia pontina, vincitore
della seconda edizione con la
XMAS a Littoria, edito dalla Herald.
Quindi Massimo Lucioli,
con Germania anno zero, ed. Italia
Storica e Pierluigi Romeo di
Colloredo Mels con la biografia
su Albert Kesserling, ed. Soldiershop.
In una sala sorprendentemente affollata
ed attenta, si sono alternati
l’autore Fabrizio Vincenti e lo
storico Pietro Cappellari in un
susseguirsi di aneddoti, analisi,
confronti fra personaggi ed eventi.
Entrambi sono riusciti a mettere
in luce un personaggio controverso,
vissuto in penombra, ma
alla fine, figura assolutamente
leggendaria che attraversa tutte le
fedi possibili: il cristianesimo, il
socialismo, il comunismo ed il fascismo.
Fondatore del partito comunista,(
a lui si deve falce e martello
nel simbolo), di famiglia
cattolica e papalina, di Civitella
di Romagna, 10 minuti da Salò,
amico di Mussolini, dal Duce si
separa dopo la svolta interventista,
stretto amico di Lenin, tornerà
infine accanto all’ amico di
gioventù, nel drammatico epilogo,
chiuso con il grido di ”Viva il
Socialismo”.
Appuntamento per tutti al 2024,
per la VI edizione, alla scoperta
di nuovi autori e studiosi di Storia.
Alberto Sulpizi
responsabile culturale
Proloco Nettuno
Andrea e Simone a Nettuno
Andrea D’Andreagiovanni e Simone
Gallo si sono conosciuti per
caso nel 2003 quando frequentavano
l’Accademia d’Arte intitolata
a Corrado Pani, diretta dai fratelli
Claudio e Pino Insegno, dopo
aver fatto la ‘gavetta’ separatamente
nei villaggi turistici come
animatori. Insieme ad altri aspiranti
attori hanno iniziato a scrivere
gag e sketch per esibirsi nei
locali romani con un loro varietà.
Sotto la regia di Claudio Insegno,
hanno preso parte a diversi spettacoli
del fratello Pino, calcando
il palcoscenico di teatri famosi
quali il Sistina, Dei Servi, Auditorium
Parco della Musica, lo Smeraldo
di Milano.
Il duo, Andrea e Simone, in effetti,
è nato nel 2006, quando appare
in Tv con un pezzo inedito a ‘Matinée
(edizione condotta da R.
Brescia e G. Ingrassia) su Rai2 e
Celebrity su Skyvivo. Nel 2008 il
duo ha presentato pezzi inediti
nel programma ‘Vieni avanti cretino’
sotto la regia di Pier Francesco
Pingitore, con Pino Insegno e
Roberto Ciufoli. Nel 2010 il duo
si è esibito su Rai1 a ‘Chek In’,
per la regia di Giancarlo Nicotra.
Sempre nel 2010 hanno frequentato
il laboratorio di Zelig, poi è
volta dello spettacolo comico
romano ‘Comic Ring Show’. Dall’ottobre
di quell’anno fanno parte
del cast di Colorado su Italia 1,
con uno sketch sulle valigie che li
ha fatti conoscere al grande pubblico
della televisione. Vi sono rimasti
quattro stagioni. Nel 2021
sono nel team di ‘Honolulu’ sempre
su Italia1.
Andrea e Simone si esibiranno a
Nettuno sabato 4 marzo, ore
21.00 con lo spettacolo “E’ tutto
senza senso” (direzione artistica
F. Ruggirello). Lo spettacolo è un
mix di satira, musica e cabaret per
stigmatizzare tutto quello che sta
accadendo al giorno d’oggi ed è
senza senso. Mira a suscitare una
qualche riflessione divertendo. Vi
vengono trattate tante tematiche
della società odierna: tra cui consumismo,
politica, lavoro, in chiave
comica. Per prenotazioni tel.:
3518599212.
Rita Cerasani