Nasce ad Anzio lo sportello per la difesa degli animali (SDA). Un’iniziativa per fare una parte di quanto un’amministrazione comunale dovrebbe fare
Un progetto in favore dei più deboli
Nel periodo antecedente la bufera
che ha travolto il comune di Anzio,
UPA-Animali, il settore di
Uniti Per l’Ambiente che si occupa
degli animali, aveva sviluppato
un confronto con la Giunta De
Angelis per dar vita ad una politica
di assistenza agli animali, con
particolare riferimento a quelli
più deboli e cioè quelli che non
hanno una casa, non hanno chi si
cura di loro, nessuno a cui dare
tutta la loro carica di disponibilità
e di affetto: i cani ed i gatti randagi
e non solo. Dopo un lungo lavoro
di approfondimento ed un
accesso agli atti, condotto dalla
responsabile del Settore Laura
Lazzarini, era venuto alla luce che
il Comune di Anzio spende circa
250.000 Euro l’anno per dare un
rifugio agli animali che vengono
abbandonati o “catturati” dagli incaricati
del comune. E mi riferisco
ai cani perché per i gatti non
esiste, di fatto, nemmeno un servizio
simile. 250.000 Euro è un
quarto di milione di Euro, è un
forte esborso ancor più inaccettabile
se si considera che la struttura
in cui gli animali vengono avviati
è ubicata a 35 chilometri dal
Comune di Anzio. Una stima fatta
da un ingegnere porta alla banale
conclusione che con quanto il comune
spende in un anno si può
tranquillamente costruire un rifugio
municipale che porterebbe ad
un risparmio notevole, alla possibilità
di controllarne meglio la gestione
e, quello che resta lo scopo
essenziale, facilitare il collocamento
dei randagi presso famiglie
della zona. Sembra una cosa così
logica che anche il Sindaco aveva
convenuto di procedere in tal senso
e, con il Presidente della Commissione
Ambiente, era in atto un
rapporto che avrebbe dovuto portare
all’adozione del provvedimento
di costruzione di un rifugio
comunale ad Anzio. Ricordo che
in uno scambio di messaggi con
Sindaco De Angelis l’unica difficoltà
sembrava essere quella di
reperire un terreno adatto che permettesse
la realizzazione del rifugio
in attuazione delle norme che
ne regolano l’ubicazione. Una
difficoltà, comunque, facilmente
sormontabile. Nell’ambito del
confronto su questo argomento si
erano anche poste le basi per dare
inizio ad un’azione di tutela dei
randagi e degli animali in genere
attraverso la creazione di uno
sportello a loro dedicato nell’ambito
dell’Amministrazione Comunale.
Erano ovviamente tutte decisioni
che stavano maturando in ambito
politico e che avrebbero dovuto
passare in Consiglio Comunale
per l’approvazione, ma questo è
l’unico corretto metodo per proporre
istanze da parte dei cittadini.
Non so come funziona e se il
Commissariamento deve necessariamente
congelare tutte le iniziative
comunali, certo è che del lavoro
fatto non resta niente ed il
Comune di Anzio continuerà a
pagare circa 250.000, sempre un
quarto di milione di Euro, per ricoverare
i propri randagi a 35 chilometri
di distanza.
Quello della protezione degli animali
è un problema troppo spesso
sottovalutato da parte delle autorità
locali, forse perché i cani ed i
gatti non votano, ma è un errore
anche in termini di consensi, perché
gli adulti che amano gli animali
vanno a votare. Uniti Per
l’Ambiente è un coordinamento
di comitati e di associazioni e non
dispone di fondi, anche perché ha
sempre rifiutato finanziamenti da
parte di enti ed amministrazioni,
ma continua ad operare con il cosiddetto
micro autofinanziamento.
Non potendo realizzare un rifugio
municipale il settore UPA-Animali
si appresta a dare vita ad uno
sportello per aiutare i randagi e
non solo. Questo progetto è attualmente
in discussione per definirne
i dettagli operativi, per fissarne
limiti e contenuti, per creare
uno strumento a disposizione di
tutti i cittadini che hanno o che rilevano
un problema relativo ad
animali liberi ma anche per dare
un aiuto o un suggerimento a chi
non sa come comportarsi nell’interagire
con gli animali. Come avviene
in molti progetti di Uniti
Per l’Ambiente anche questo non
può prescindere dalla partecipazione
di una realtà consolidata
che opera da anni in Anzio e Nettuno,
mi riferisco alla benemerita
organizzazione delle Guardie
Zoofile Ecologiche Armellino 92
che hanno in Silvio Marsili una
leadership consolidata in anni di
cose concrete.
Parlo di cose concrete, fatte in silenzio
e che non si limitano al puro
sostegno agli animali ma che
spesso sono andate oltre, con efficacia
e con la stessa concretezza,
nell’attività umanitaria. Al contrario
di altri gruppi sempre alla ricerca
di quella notorietà tanto utile
per strizzare l’occhio alla politica
ed ai relativi benefici, questa
organizzazione rappresenta, da
molti anni, un elemento di certezza
e continuità nella zona. La
struttura operativa delle Guardie
Zoofile Ecologiche costituirà la
struttura operativa dello Sportello
per la Difesa Animali e cioè sarà
il nucleo di supporto ed intervento
dove è possibile intervenire in
difesa degli animali, di tutti gli
animali e quindi non solo di quelli
che più comunemente consideriamo
domestici e cioè cani e gatti.
Lo Sportello per la Difesa degli
Animali, di cui si stanno definendo
i dettagli realizzativi, dovrà
costituire un punto di riferimento
per tutti coloro che non sanno come
comportarsi nei confronti di
animali, un elemento di contatto
per aiutare un animale in difficoltà,
un modo per ottenere un consiglio
su come gestire una situazione
difficile che riguarda gli animali,
un mezzo per aiutare un
randagio a trovare una famiglia,
insomma un punto di supporto e
di aiuto accessibile al telefono o
in rete. Per ragioni comprensibili
lo SDA non può e non vuole sostituirsi
a quanto l’amministrazione
comunale dovrebbe fare e non
fa, a livello istituzionale e non
può nemmeno surrogare le responsabilità
che all’ente pubblico
spettano per legge. Lo SDA è
un’iniziativa per fare una parte di
quanto un’Amministrazione Comunale
dovrebbe fare se non per
sensibilità quanto meno perché
proteggere gli animali è ormai un’
esigenza ed un obbligo legale di
ogni amministrazione pubblica.
Nella speranza che il Comune di
Anzio ritorni a “riveder le
stelle”quanto prima, con l’auspicio
che un’amministrazione rinnovata
ed eticamente inattaccabile
, possa rimettere in moto la città
di Nerone e recepire quelle iniziative
come questa o come quella
del compostaggio domestico o
altre a cui cittadini onesti e di
buona volontà hanno dato vita allo
scopo esclusivo di servizio alla
Comunità.
Sergio Franchi