La Asl Rm 6 l’ha attivato in via sperimentale all’ospedale di Velletri
Servizio pediatrico
Sono state appena attivate in via sperimentale e per sei mesi due postazioni di OBI pediatriche (Unità di Osservazione Breve Intensiva) al terzo piano dell’ospedale P. Colombo di Velletri.
L’OBI consiste in un’area dedicata ai pazienti da 0 a 18 anni che necessitano di osservazione clinica e strumentale e di terapia di breve durata.
Per Osservazione Breve Intensiva (OBI) si intende quell’insieme di attività erogate a pazienti che accedono in ospedale con carattere di emergenza-urgenza, affetti da patologie che richiedono un tempo breve di valutazione; essa permette di valutare gli effetti dei trattamenti e delle terapie erogate in Pronto Soccorso e di assumere la decisione circa la necessità di ricovero o di dimissione del paziente, nei casi in cui questa non risulti già evidente dal quadro di presentazione iniziale.
Con l’Osservazione Breve Intensiva, inoltre, è possibile garantire una continuità assistenziale, mantenere un livello assistenziale continuo ed elevato (visite, dimissioni, trasferimenti), con la possibilità di accedere ad indagini diagnostico-strumentali in maniera continuativa nelle 24 ore e con tempi accelerati.
L’attivazione delle postazioni è affidata alla consulenza obbligatoria del pediatra di guardia H24 del Pronto Soccorso, mentre l’accettazione dei piccoli pazienti resta in carico al Medico di pronto Soccorso. Lo spostamento del paziente pediatrico e relativo accompagnatore presso l’Unità di Osservazione Breve Intensiva pediatrica saranno assicurati dal personale del Pronto Soccorso. L’attività assistenziale resterà a carico della UOSD (Unità Operativa Semplice di Dipartimento) di pediatria per quanto attiene la parte medica mentre l’assistenza infermieristica sarà assicurata dal personale dell’area chirurgica.
Per il Direttore Sanitario Dottor Vincenzo La Regina si tratta di un chiaro segnale di una rinnovata e potenziata vicinanza ai pazienti: “Ritengo che l’apertura di questo importante servizio - ha dichiarato La Regina - sia un chiaro segnale di indicazione sui passi futuri che intendiamo intraprendere, passi di vicinanza e ascolto alle esigenze del territorio. Siamo sicuri che la sperimentazione andrà a buon fine e avremo presto riscontri positivi in termini di soddisfazione di richieste. Questo tassello si aggiunge a un percorso virtuoso che intende rimettere il paziente al centro”.
Soddisfatto il Commissario Straordinario Dottor Francesco Marchitelli: “Il progressivo aumento negli ultimi anni - ha detto Marchitelli - degli accessi al Pronto Soccorso, ha richiesto nuove soluzioni organizzative e gestionali in grado di rispondere ad una domanda crescente di prestazioni urgenti, assicurando al tempo stesso una maggiore efficacia delle cure assistenziali erogate ed una maggiore efficienza delle risorse utilizzate. Le due postazioni che abbiamo attivato vanno in questa direzione e saranno molto utili per garantire una sempre maggiore assistenza anche ai piccoli pazienti che necessitano di essere tenuti in osservazione”.
Maria Chiara Rai
Ufficio Stampa ASL ROMA 6
Su un unico terreno di Campo di Carne risalenti alla 2ª Guerra
Rinvenute 65 bombe
Sessantacinque bombe risalenti alla seconda guerra mondiale rinvenute su un unico terreno ad Aprilia. Gli ordigni, di varia grandezza, sono affiorati durante alcune operazioni di scavo in via Tommaseo, alla periferia della città, arteria che collega via dei Giardini a via del Genio Civile. Alcuni operai, che lavoravano in un cantiere edile, si sono accorti che qualcosa non andava mentre movimentavano la terra in vari punti dell’area soggetta a lavori. Alla fine il conto totale parla di ben sessantacinque bombe a mano, granate, proiettili esplodenti di cannone e di mortaio. Un lascito fastidioso, come spesso accade sul territorio apriliano, del secondo conflitto bellico. E così, dopo il vertice per la sicurezza in Prefettura svoltosi a Latina la scorsa settimana, il 16 ottobre scorso sono iniziate le operazioni di bonifica del terreno di via Tommaseo.
Al maxi intervento, curato dal ventunesimo reggimento dell’esercito italiano Genio Guastatori di Caserta, hanno preso parte in supporto anche gli agenti della polizia locale di Aprilia, che hanno chiuso la strada al traffico per tutta la durata dell’operazione, e la protezione civile. Vista la gran quantità di bombe rinvenute tutte insieme, un vero e proprio record, è stato deciso che le operazioni di bonifica, consistenti nel recupero degli ordigni, nel trasporto e nel brillamento, verranno spalmate nell’arco di più giorni, probabilmente due, massimo tre settimane. Durante la riunione operativa in Prefettura è stato stabilito che si procederà a ritmo serrato, fino al completamento degli interventi, dal lunedì al giovedì di ogni settimana. Nella giornata di ieri i militari del Genio hanno dato l’avvio al trasporto degli ordigni presso la cava Mascambroni di via Riserva Nuova dove le prime bombe ed i primi proiettili esplodenti sono stati fatti brillare. Rinvenimenti di questo genere avvengono spesso su tutto il territorio apriliano. La città, denominata “The Factory” dagli alleati, venne coinvolta direttamente dagli eventi bellici della seconda guerra mondiale. Soprattutto dopo lo sbarco di Anzio, avvenuto nel gennaio del 1944, vi furono quattro mesi di intense battaglie nelle campagne apriliane con il tentativo dell’esercito anglo-americano di sfondare per raggiungere Roma e la disperata quanto efficace difesa delle truppe tedesche e all’enorme prezzo di decine di migliaia di morti. Oltre agli scontri a terra, si registrarono anche i massicci bombardamenti aerei. Il 17 febbraio 1944 in un solo giorno gli Alleati sganciano 972 tonnellate di bombe da 813 bombardieri. La concentrazione di fuoco è altissima e rade quasi completamente al suolo la città pontina. Ed ancora oggi, a distanza di quasi ottant’anni, dal terreno riemergono le tracce di quel passato sanguinoso e tragico che continua ad aleggiare nelle campagne apriliane.
Alessandro Piazzolla