Lanciata una molotov alla sede della Multiservizi. Azione diretta al Primo Cittadino e al Collegio dei liquidatori. Indagano i carabinieri
Intimidazione al sindaco Principi
La lunga storia di attentati e intimidazioni ad Aprilia si aggiorna di un nuovo preoccupante capitolo. La notte tra il 9 ed il 10 ottobre scorso, poco prima dell’una, ignoti hanno lanciato una molotov contro la sede della Multiservizi, in piazza Mostardas. Uno dei muri esterni dell’edificio, che ospita gli uffici amministrativi dell’Asam e in cui si trova anche il centro per l’impiego, è stato anche imbrattato con una scritta minatoria diretta al sindaco di Aprilia Lanfranco Principi: “Principi avevi promesso, via i testimoni”.
Un’azione diretta contro il Primo Cittadino dell’ente di piazza Roma ed il collegio dei liquidatori che guida l’azienda speciale, in stato di liquidazione dal 2017. I danni subiti dalla struttura sono stati limitati, soltanto annerito l’ingresso della sede. Poi sul posto sono sopraggiunti i vigili del fuoco che hanno spento in breve tempo le fiamme. Presenti anche i carabinieri del Reparto Territoriale al comando del Tenente Colonnello Paolo Guida. I militari hanno effettuato i rilievi di rito e avviato le indagini per risalire ai responsabili.
Al vaglio degli uomini dell’Arma anche la scritta minatoria nei confronti del sindaco Principi che dovrà essere analizzata in maniera approfondita. Di certo, qualcuno ha voluto mandare un messaggio sia al Primo Cittadino che al collegio dei liquidatori, composto dai dottori Daniele Giuncato, Davide Di Battista e Maurizio Ottaviani, che guida l’azienda speciale del comune di Aprilia dal 2017. L’azienda, che solo nel 2020 aveva chiuso il bilancio con un passivo di circa 3,5 milioni di euro, nel 2022 ha invece registrato un attivo di 91mila euro. C’è chi parla anche di un possibile messaggio intimidatorio indirizzato a quei lavoratori e dirigenti che si professano testimoni di Geova, che avrebbero legato tra loro nel tempo e che non sarebbero ben visti da qualche elemento “storico” della Multiservizi. Già un anno fa alcune scritte minatorie indirizzate ai testimoni di Geova erano comparse sui muri degli uffici della Multiservizi. E proprio a margine di quei messaggi intimidatori il collegio dei liquidatori, in accordo con i sindacati, decise di potenziare il sistema di videosorveglianza all’interno dell’azienda speciale. In più, nel recente passato, a finire nel mirino furono le auto di due dei tre liquidatori. In un caso vennero tagliate le gomme, in un altro il veicolo venne ritrovato con alcuni graffi sulla carrozzeria. Al momento, comunque, i carabinieri non escludono nessuna pista, anche se quella legata all’azienda sembra quella più battuta. Una pista interna a cui stanno lavorando i militari del reparto territoriale che hanno acquisito i filmati delle telecamere presenti in zona. E proprio dalle immagini si vedrebbe un uomo incappucciato lanciare la molotov e poi dileguarsi a bordo di un pick-up. La mattina seguente all’attentato il sindaco Principi si è presentato in caserma per sporgere denuncia contro ignoti. Il Primo Cittadino ha voluto fornire ai militari le informazioni in suo possesso nella speranza che si faccia chiarezza sull’accaduto quanto prima.
“Come amministrazione non possiamo che condannare un gesto vile e sconsiderato – ha commentato il Sindaco – che nasce dalla volontà forse di gettare un’ombra, forse addirittura deviare le azioni amministrative poste in essere al solo scopo di risanare l’azienda e agire per renderla un fiore all’occhiello. Confido nell’operato dei carabinieri di Aprilia e del loro comandante, il tenente colonello Paolo Guida, già al lavoro per fare chiarezza su quanto accaduto. Mi sento di esprimere solidarietà nei confronti dei liquidatori della municipalizzata, ancora una volta finiti nel mirino per il solo fatto di aver svolto il proprio lavoro sempre con correttezza, serietà e imparzialità. Da parte mia mi sento di dire che l’amministrazione non ha intenzione di arretrare di un millimetro rispetto alle decisioni prese per garantire il bene della collettività. Le pressioni psicologiche e le minacce non serviranno ora né mai a deviarci dal percorso intrapreso per il bene della città”.
Alessandro Piazzolla