Contro l’istanza di sospensiva dei precetti per 32 milioni di euro ed un primo parere favorevole alla compensazione dei crediti
Il Tribunale respinge il reclamo di Tributi Italia-Aser
Il Tribunale di Latina respinge il reclamo di Tributi Italia-Aser contro l’istanza di sospensiva dei precetti per 32 milioni di euro ed un primo parere favorevole alla compensazione dei crediti tra le società che per anni hanno gestito il servizio di riscossione e l’Ente di piazza Roma. Un primo sospiro di sollievo per il comune di Aprilia e se il parere verrà confermato anche in occasione dell’udienza fissata per il 2 ottobre davanti al giudice monocratico, l’ente potrà evitare il rischio di dissesto finanziario e non dovrà pagare nulla.
“Nel caso di specie - si legge nel dispositivo dell’ordinanza emessa dai giudici della prima sezione civile - i crediti discendono da eventi che si sono verificati in epoca anteriore alla dichiarazione di apertura della procedura concorsuale, per cui è ammessa l’eccezione di compensazione .Anche il credito da spese legali trova causa nella proposizione di una domanda giudiziale anteriore alla dichiarazione di fallimento, per cui è senz’altro suscettibile di compensazione. Infine, contrariamente a quanto asserito dalle reclamanti, non corrisponde al vero che nei giudizi di opposizione dello stato passivo di Tributi Italia spa e Aser srl in amministrazione straordinaria, vi è stata alcuna rinuncia, né tacita, del Comune di Aprilia alla compensazione dei controcrediti con quelli vantati dalle reclamanti”.
Una notizia accolta favorevolmente dall’amministrazione.
“Siamo particolarmente soddisfatti - sottolinea il sindaco Lanfranco Principi - perché in tanti non credevano possibile la strada della compensazione dei crediti. Anche la vecchia amministrazione comunale ci credeva poco ed è quasi stata costretta a scegliere questa strada per evitare il dissesto finanziario, noi invece crediamo che sia una soluzione praticabile. La decisione dei giudici non rappresenta una vittoria definitiva ma di sicuro è un primo passo decisivo per il Comune, perché adesso sarà complicato ribaltare una situazione del genere”.
Edoardo Capri
Terra: Principi dovrà chiarire in Consiglio comunale
Una vicenda che ritorna ad intervalli più o meno regolari. Una vicenda, quella legata all’Aser, azienda che gestiva il pagamento dei tributi per un pezzo di storia della città di Aprilia, che da circa un ventennio fa parte di diritto della cosa e del dibattito pubblico. Quando pensi che faccia parte della storia ecco una sentenza, un pronunciamento che batte un altro colpo di coda. Il Tribunale di Latina, è notizia di questi giorni, ha rigettato il ricorso presentato daAser-Tributi Italia che mirava a revocare l’istanza di sospensione che aveva ottenuto il Comune di Aprilia. La questione si lega al lodo arbitrale che vedeva soccombente proprio l’ente di piazza Roma al pagamento di 32 milioni di euro. Aprilia civica, la coalizione di minoranza commenta così: “anche in questa occasione viene premiata la nostra impostazione e la nostra decennale battaglia a tutela degli interessi dei cittadini di Aprilia, una battaglia che ci ha visti protagonisti contro scelte sciagurate a danno della nostra comunità”.
“Purtroppo anche in questa occasione dobbiamo sottolineare il passaggio a vuoto del sindaco Principi - sottolinea il consigliere comunale Antonio Terra - nelle sue dichiarazioni dimentica di dire che negli anni passati lo abbiamo visto poco presente e per nulla partecipe su questa e altre annose questioni riguardanti i contenziosi. Nessuno ricorda qualche sua presa di posizione o interventi su Aser o vicende storiche simili.
In questa come in altre battaglie a difesa degli interessi cittadini invece molti di noi hanno subito duri attacchi e ricevuto diverse querele. Al netto delle strumentalizzazioni, presto affronteremo la vicenda contenziosi in Commissione e Consiglio comunale, chiariremo il contenuto di certe dichiarazioni da parte del Sindaco. In ultimo voglio ricordare che anche su questa vicenda il mandato ai legali è stato dato dal sottoscritto l’otto marzo 2023”.
P.N.