Rappresentazione teatrale a Casalazzara per la chiusura dell’anno catechistico a cui hanno partecipato ben 36 bambini
Alice nel paese delle meraviglie
Ed anche quest’anno Casalazzara chiude l’anno catechistico con il teatro.
Ben trentasei bambini sul palcoscenico a ravvivare la serata con un pittoresco spettacolo. Ma andiamo con ordine, sono ormai diversi anni che i bambini dagli 8 agli 11 anni, che frequentano il catechismo per la prima comunione nella parrocchia S. Giuseppe, danno vita a entusiasmanti spettacoli musicali, sulla falsa riga delle favole disneyane.
Abbiamo iniziato nel 2018 con Peter Pan in musica, un recital accompagnato dalle musiche di Edoardo Bennato; poi nel 2019 Biancaneve e i sette nani, con le musiche originali del film. Nel 2020 abbiamo iniziato Pinocchio, ma già alla prima prova ci siamo dovuto fermare causa il covid, che ci ha bloccati per due anni, per riprendere finalmente nel 2022, anche questo spettacolo vivacizzato dalle musiche originali del film.
Nel 2023 una diversa esperienza, Teleradiofutura, un immaginario telegiornale, che grazie ad una macchina del tempo spedisce i propri cronisti al tempo della passione di Gesù, con interviste a testimoni dell’epoca.
Quest’anno è ancora fresco l’eco dell’ultimo recital realizzato “Alice nel paese delle meraviglie”, dove hanno partecipato 21 bambini, dei quali in parte frequentanti il catechismo e in parte “attori” di precedenti edizioni, quest’anno supportati da 15 allievi della scuola di danza Grand Jetè.
Per le adesioni si inizia ad ottobre a girare per le classi di catechismo, lasciando volantini e programmi, quindi si ottiene l’autorizzazione dei genitori, e ovviamente del parroco Don Fernando, sempre pronto ad accogliere ogni iniziativa di crescita oratoriana.
Ricevute le adesioni si forma con i cellulari dei genitori il gruppo su WhatsAapp, per scambiarsi ogni informazione e programma relativi alla recita e a marzo si iniziano le prove, tutte di sabato mattina.
Tre mesi di lavoro, di divertimento, entusiasmo, adrenalina che cresce all’avvicinarsi dell’esibizione, genitori che si prestano ogni settimana a portare i ragazzi alle prove, pur se tutti variamente impegnati chi a calcio, chi a pallavolo, palestra, danza.
Gli stessi genitori si prodigano per reperire i costumi, acquistandoli nuovi o adattando propri capi di abbigliamento.
Le parti vengono assegnate, anche su richiesta e suggerimento degli stessi ragazzi, non si manda via nessuno, anche se qualcuno si inserisce all’ultimo momento, riusciamo a trovargli comunque una particina.
La giornata del 25 maggio è iniziata con la mattinata dedicata ad un supplemento di prove, e poi all’allestimento del palcoscenico, tendaggi per il sipario, pannelli colorati, attrezzatura varia, per continuare poi nel pomeriggio a dislocare sul piazzale della chiesa un centinaio di sedie.
Alle 19,00 finalmente pronti, pubblico delle grandi occasioni, impianto musicale completo di mixer e microfoni, allestito fin dalla mattina dal fonico Marco Torreggiani.
Come già detto quest’anno abbiamo avuto la collaborazione degli allievi della scuola di danza Grand Jetè di Aprilia della maestra Nicoletta Ratini, che hanno completato la recitazione con i loro balletti al suono della musica originale del film.
Tutti insieme uniti in cerchio a gridare il classico rituale “merda, merda, merda”, e subito si è dato vita allo spettacolo; i ragazzi entusiasti, seppure emozionati, sono entrati subito nel vivo recitando alla perfezione le parti loro assegnate. In chiusura musica e sfilata delle carte / soldato, come da copione della favola, accompagnata dal battimano del pubblico.
Hanno collaborato per gli addobbi di scena i genitori stessi, mentre i vivaci pannelli a fare da sfondo, sono stati realizzati dalle artiste Kathia Kieffer, Agrippina Messina e Marina Brunacci; collaboratori nell’allestimento e montaggi vari Charlotte, Giancarlo, Alice.
Si è chiuso infine con un ricco rinfresco, offerto dai genitori dei ragazzi, come è in uso in parrocchia, ognuno portando proprie produzioni, sia dolci che salate.
Vista l’attività, Casalazzara avrebbe ormai bisogno almeno di una struttura fissa con palcoscenico e dove poter montare il sipario, in quanto la recita si è svolta nel piazzale antistante i locali parrocchiali, seppure sotto una ampia tettoia.
Un teatro vero sarebbe un sogno.
Ringraziamo i ragazzi, i genitori, i collaboratori tutti e il pubblico gentilmente e calorosamente intervenuto.
Massimo Cremisini