Il Litorale • 21/2019
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Ci risiamo, è un problema che si
dibatte quando serve e sempre in
prossimità di eventi elettorali: gli
italiani sono razzisti? Cerchiamo
di dare un minimo di razionalità
al dibattito sfrangiandolo da ipo-
crisie e retoriche strumentali. Alla
senatrice Liliana Segre è stata as-
segnata la scorta, ergo in Italia c’è
razzismo: un teorema che non
regge. La signora Segre è una cit-
tadina italiana di religione ebraica
ed è una dei pochi superstiti vi-
venti dei campi di concentramen-
to nazisti dove fu internata all’età
di 13 anni. La sua vita è un esem-
pio di dedizione e di impegno
contro il nazismo e tutto ciò che
esso ha rappresentato. Una dedi-
zione che le ha fatto guadagnare
un altissimo riconoscimento con
la nomina a Senatore a vita. Re-
centemente su di lei si è aperta
una polemica che sa tanto di stru-
mentalizzazione. Repubblica de-
nuncia che la Senatrice riceve 200
insulti al giorno attraverso i so-
cial: apriti cielo, si tratta di una
persecuzione razzista contro
un’anziana signora che non da fa-
stidio a nessuno. Siccome i dati
valgono per quello che dicono,
200 insulti al giorno sono 72.800
insulti l’anno e significano un
‘ossessione assillante. Poi si viene
a sapere che, come sottolineato da
Nicolò Zuliani su Termometro
Politico, in un’analisi ripresa an-
che da Dagospia, che i dati si rife-
riscono al 2018 e che gli episodi
di antisemitismo sono solo 197
all’anno, non 72.800 e che la noti-
zia si riferisce in generale a “Per-
sonaggi pubblici come Gad Ler-
ner, Emanuele Fiano, Sandro Pa-
renzo, Enrico Mentana e Liliana
Segre sono spesso vittime di in-
vettive antisemite, specie sui so-
cial” e non di Liliana Segre in
particolare. Infine viene confer-
mato che la signora Segre non è
registrata in nessuno dei “social”
per cui non si comprende come
abbia potuto ricevere gli insulti.
Questo non è irrilevante perchè
questo avvenimento è stato l’e-
vento mediatico su cui è stato co-
struito il dibattito sulle persecu-
zioni razziste alla signora Segre.
Poi c’è Mario Balotelli che è un
altro cittadino italiano che ha la
pelle nera e che gioca o forse gio-
cava bene a pallone e che guada-
gna tanti milioni l’anno che lo
rendono, di fatto, così bianco che
piu bianco non si può. Non è un
esempio di atleta per i suoi com-
portamenti nella vita di tutti i
giorni ma, basta che una decina di
imbecilli decida di fare “buuuu”
allo stadio che l’atleta milionario
lanci il pallone in curva e che
mezza Italia invochi misure con-
tro il razzismo. E nasce una spe-
cie di caccia all’evento razzista e
si parla di “condizione di pre-fa-
scismo” e gira, gira l’obiettivo è
sempre lo stesso e cioè quello di
ostacolare l’ondata di “sovrani-
smo” e di odio che, secondo i
sondaggi, sta invadendo la società
italiana. Ma che cosa è il “Fasci-
smo”? per non ricadere nella faci-
le retorica chiedo aiuto al vecchio
“Zingarelli” e leggo, sintetizzan-
do, il suo significato attualizzato
“Atteggiamento di chi fa uso del-
la violenza per imporre o per im-
pedire l’affermazione di un’ideo-
logia o una convinzione”. Quindi
la condizione temuta dai fautori
di un’Italia razzista e fascista è
quella generata da chi usa la vio-
lenza per costringere a fare o non
fare qualcosa. Fatti di intolleranza
esistono ovunque e sono sempre
esistiti ma quelli costruiti
ad arte e strumentalizzati
per mettere a tacere l’av-
versario politico non reg-
gono alla luce della logica
e non pagano chi li ali-
menta. Se un partito poli-
tico, nell’Italia libera e de-
mocratica, fa un comizio
in un teatro e centinaia di
persone mettono a ferro e
fuoco la città per impedir-
glielo in “nome dell’anti-
fascismo” essi attuano
comportamenti fascisti
perchè “vogliono impedi-
re l’esercizio democratico
di un diritto”. Quando la
politica è fuga dalla pro-
posta per alimentare la ne-
gazione dell’espressione
altrui essa esprime atteg-
giamenti fascisti come av-
viene quando un capo po-
litico afferma: “dobbiamo
evitare il voto (e cioè la libera
espressione popolare) per evitare
il prevalere di un avversario poli-
tico”. Bruno Vespa ha pubblicato
il suo librone di Natale a sfondo
storico e lo ha titolato “Perchè
l’Italia diventò fascista e perchè il
Fascismo non può piu tornare”
dove analizza con dovizia di do-
cumenti le ragioni del Fascismo
che sono anche i motivi che ren-
dono tale esperienza irripetibile
oggi. Ma una politica cialtrona ed
incapace di proporre e tanto meno
di decidere sta portando il nostro
Paese al suo annientamento iden-
titario ed al suo tracollo economi-
co e per gettare sabbia sugli occhi
della gente e per ritardare l’even-
to elettorale che la travolgerebbe
ha bisogno di utilizzare lo stru-
mento arrugginito del pericolo
Fascista. E per farlo va anche a
trovare i “pieni poteri di Mussoli-
ni” in una delle tante espressioni
di un leader un po’ logorroico op-
pure a paragonare la sua appari-
zione da un balcone in un giorno
di pioggia con i discorsi del Duce
a Piazza Venezia. Oppure orga-
nizza raduni spontanei di cittadini
non impegnati politicamente o
che si vergognano di mostrare la
propria fede politica, che inneg-
giano alla morte di Salvini mo-
strandone l’immagine impiccato a
testa in giù, come avvenne a piaz-
zale Loreto.
Il tutto per contrastare il clima di
odio e con una modalità inverosi-
mile e cioè quella di una forza po-
litica che sta al Governo, perchè
le cosiddette “sardine” sono atti-
visti e simpatizzanti del PD e di
altri partiti che sono al Governo
del Paese e della Regione Emilia
Romagna, che manifesta contro la
minoranza del Parlamento e della
regione che è all’opposizione. Ce
ne vuole di fantasia!! Tanta fanta-
sia e poco strategia politica per-
ché trasformare l’avversario poli-
tico in un mostro che non può es-
sere serve sono a farlo diventare
più forte.
Rimandare la verifica con motivi
inaccettabili serve solo a gonfiare
il margine di vittoria. La difesa
della Senatrice Segre contro un
comportamento generalizzato che
non esiste non giova alla causa
degli antifascisti e poi se coloro
difendono l’ebrea perseguitata,
contro un nemico inesistente, so-
no gli stessi che, se potessero, da-
rebbero fuoco ad Israele, allora la
loro credibilità merita il seguito
che essa ha.
Sergio Franchi
Ritorna, come avviene da decenni, il mantra dell’antifascismo strumentale
Mania di fascismo
Pag. 6 Il Litorale ANNO XIX - N° 21- 1/15 DICEMBRE 2019
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