“Non accetto il Premio per la Pace da un paese che ha concesso la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini”
Il rifiuto della scrittrice Edith Bruck
“Non accetto il Premio per la Pace da un paese che ha concesso la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini”
Tanti giornali, i vari TG regionali e nazionali si sono occupati dell’incresciosa vicenda relativa al rifiuto, da parte della scrittrice Edith Bruck, del Premio per la Pace offertole dalla città di Anzio nella figura del primo cittadino, il Sindaco Candido De Angelis. Il motivo? Nel 1924 la città di Anzio ha conferito la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, senza mai revocarla, mentre ha rifiutato la cittadinanza onoraria ad Adele Di Consiglio, sopravvissuta alla barbarie nazifascista. In quegli anni di regime, molti paesi, molte città italiane la conferirono al Duce, essendo quasi obbligate a farlo.
Però nel dopoguerra quasi tutte gliela revocarono. Non Anzio, la cui attuale Amministrazione, sebbene sollecitata dai consiglieri di opposizione a revocarla, ha votato sempre negativamente. Veniamo alla vicenda degli ultimi giorni.
Il sindaco De Angelis ha pensato di offrire il Premio per la Pace alla nota scrittrice, scampata ai campi di sterminio, Edith Bruck, la quale da sempre si occupa di rimembrare le notizie dei terribili anni in cui fu internata e di diffondere la pace soprattutto tra le giovani generazioni ed a cui il presidente Mattarella ha conferito l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ungherese, poetessa, regista, deportata in tanti lager nazisti, tra cui Auschwitz, fu liberata con la sorella dagli angloamericani nel 1945. Orbene, la Bruck ha rifiutato il premio proprio perché tra i cittadini onorari di Anzio ancora è annoverato Mussolini.
Il Sindaco, in una lettera ha risposto alla scrittrice che ne è rimasto dispiaciuto. - Ma cosa doveva aspettarsi? - Tanto più perché, in occasione del conferimento, avrebbe inaugurato il nuovo Palazzetto dello Sport. Inaugurazione che ci sembra ben poco attinente alla figura di Edith Bruck. In seguito, il consigliere Marco Maranesi, appartenente all’opposizione e facente parte del gruppo misto, ha protocollato una richiesta per la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario in modo da revocare la cittadinanza a Mussolini e conferire la cittadinanza onoraria ad Adele Di Consiglio.
L’ha indirizzata al Sindaco ed al Presidente del Consiglio, perché il Consiglio ha il “dovere di cancellare questa cittadinanza ad un assassino”.
Purtroppo la richiesta di Maranesi non ha le firme necessarie per convocare il Consiglio entro 30 giorni, ma ne basterebbero quattro e si trova sulla scrivania del Presidente.
Ogni Consigliere pensi ai segni permanenti che porta sul suo corpo, alla perdita dei propri famigliari da parte di Edith Bruck che ha vissuto tanti orrori. Andando a firmare la richiesta, si andrebbe finalmente a discutere il punto all’ordine del giorno presentato anni fa da Luca Brignone.
Maranesi così conclude: “La nostra città, medaglia d’oro al merito civico, non può avere tra i suoi cittadini onorari un assassino come Mussolini”.
Rita Cerasani
La risposta del sindaco
Gent.ma Edith Bruck,
profondamente amareggiato per il Suo diniego, credo che Lei sia stata oggetto di un gravissimo malinteso, generato da un’informazione del tutto priva di fondamento o addirittura volutamente manovrata da chi, in questi anni, ha cercato di boicottare continuamente il lavoro di questa Amministrazione. La Città di Anzio, durante il secondo conflitto mondiale, è stata completamente rasa al suolo, il prezzo pagato dalla popolazione è stato altissimo. Uomini, donne e bambini vittime della follia umana, che in quegli anni ha portato al compimento di atrocità incancellabili.
Il 25 aprile 2004, infatti, nel corso del mio secondo mandato da Sindaco di Anzio, al Palazzo del Quirinale, il Gonfalone della Città di Anzio è stato decorato solennemente con la Medaglia d’Oro al Merito Civile, dall’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, con la seguente motivazione:
“La Città di Anzio, centro strategicamente importante del litorale tirreno, durante l’ultimo conflitto mondiale, fu teatro di violenti scontri fra gli opposti schieramenti, subendo devastanti bombardamenti e feroci rappresaglie che causarono la morte di numerosi concittadini, tra cui molti bambini, e la quasi totale distruzione dell’abitato e delle strutture portuali. La popolazione, costretta allo sfollamento e all’evacuazione nonché all’abbandono di tutti i beni personali, dovette trovare rifugio nei paesi vicini o in grotte improvvisate, tra stenti e dure sofferenze. I sopravvissuti seppero reagire, con dignità e coraggio, agli orrori della guerra e affrontare, col ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio”.
E’ proprio la nostra storia e quella dei nostri Padri che, negli anni, ha ispirato quello che noi definiamo il Percorso della Memoria, un progetto culturale incardinato nelle celebrazioni dello Sbarco Alleato, che si pone l’esclusivo obiettivo di coinvolgere le nuove generazioni, fortemente convinti che la conoscenza dei fatti realmente accaduti, soprattutto attraverso la testimonianza di chi li ha vissuti, sia un potentissimo mezzo di sensibilizzazione alla condanna di ogni espressione di violenza, discriminazione, privazione della dignità umana, connaturate nel nazi-fascismo ed in ogni forma di totalitarismo.
Abbiamo lavorato con grande impegno per diffondere i valori della libertà, della democrazia e della pace nelle scuole e nelle piazze, con al nostro fianco chi le atrocità della guerra e della persecuzione le ha tatuate sulla pelle e nell’anima, Sarà difficile per gli studenti di Anzio dimenticare il racconto di chi ci portò la testimonianza del 16 ottobre del 1943 e gli orrori del rastrellamento del Ghetto di Roma, come lo sarà, per tutti noi, dimenticare i tantissimi concittadini trucidati e le intere famiglie sterminate.
Altrettanto incancellabile dalle menti dei nostri ragazzi è stata l’esperienza del Treno della Memoria, progetto finanziato dal Comune di Anzio, con Delibera di Giunta Comunale n. 5 del 28 gennaio 2019, che ha permesso la partecipazione ad un viaggio educativo nei luoghi della memoria collettiva europea, come il campo di concentramento di Auschwitz-