Crescono le aspettative degli amanti degli animali nel Comune di Anzio
Aspettando il canile
Forse non è stato dato il dovuto peso all’inchiesta di Uniti Per l’Ambiente settore Difesa Animali a seguito di vari accessi agli atti presso il Comune di Anzio. Forse non tutti i particolari di quella inchiesta sono arrivati a tutti i cittadini ma una cosa è certa: il fatto che per custodire un numero imprecisato di randagi presso un canile posto a 37 chilometri di distanza, il comune di Anzio spenda un quarto di milione l’anno è ormai noto a molti e tanti sono rimasti sorpresi da questo fatto. Il dibattito è stato aperto e se ne parla, un confronto costruttivo è in corso fra UPA-DA e il Presidente della Commissione Ambiente Davide Gatti per far germogliare iniziative a favore degli animali in genere e di quelli randagi in particolare e ciò non solo per ragioni etiche ma molto piu banalmente per ragioni legali. Sono state individuate iniziative che possono avere un tempo breve per essere realizzate, come lo sportello per la tutela degli animali e una finestra per le adozioni presso il sito istituzionale del Comune, ma l’obiettivo principale a cui si tende è quello di realizzare un rifugio comunale attraverso cui gestire tutta la problematica del randagismo in modo organico e certamente molto meno costoso di piu agile utilizzo di quanto accade oggi.
Il Consiglio Comunale ha espresso la sua raccomandazione affinchè questo avvenga, la Commissione Ambiente ci sta lavorando sopra ed anche il Sindaco, anche se in via informale, ha dichiarato che “si farà, stiamo cercando il terreno”. L’Assessore competente per delega non ha fatto sentire la propria voce, forse troppo impegnato a risolvere il problema della mondezza nelle strade anche se i risultati del suo lavoro non si vedono. UPA-DA collabora con il Presidente Gatti e mantiene piena disponibilità a contribuire fattivamente. Quindi si parla del problemi degli animali, sono nati gruppi sui social, si segnalano situazioni non sempre esaltanti ed è aumentato il coordinamento dei tanti volenterosi. Però, come purtroppo avviene in questo Paese, si cominciano a muovere anche coloro che delle iniziative pubbliche individuano sempre la parte del piccolo vantaggio economico e della speculazione.
Mi riferisco a quelle associazioni che il “senza scopo di lucro” lo tengono solo accanto al proprio logo o nello statuto associativo ma poi trovano sempre il modo per ottenere rimborsi fittizi o compensi per prestazioni fornite come no-profit. Si sente già parlare di possibili candidati a gestire il rifugio, si mormora di quello vicino a quel partito o a quell’altro, e poi c’è l’immancabile associazione di guardie piu o meno zoofile e piu o meno ambientali che creano solo confusione in rapporto a chi zoofilo ed ambientale lo è davvero. Ricordo di averne viste giurare già un paio di volte negli ultimi anni. Naturalmente il Sindaco, se crede nel dilettantatismo fatto business, può istituire gruppi e volontari ma nella realizzazione del Canile Comunale le cose dovranno essere fatte per bene. I questa iniziativa tutto deve essere limpido e cristallino e non ci dovranno essere amici ed amici degli amici da accontentare. Sono certo che il Sindaco controllerà affinchè tutto vada per il verso giusto.
Sergio Franchi
Incapacità pericolosa
Il 21 settembre 2021 il Commissario Straordinario Francesco Paolo Figliuolo ha determinato, con apposito ordine esecutivo, il ritiro dei banchi scolastici forniti dalla ditta Nautilus da 136 istituti; a Venezia una scuola li butta via perché del tutto inadatti se non pericolosi per gli alunni, in molte altre scuole i fatidici banchi a rotelle sono stati messi in magazzino e ripristinati i vecchi banchi. Determinazioni simili sono state emanate dalla stessa struttura commissariale per l’immediato ritiro di decine di milioni di mascherine chirurgiche e ffp2 perché del tutto inadatte e pericolose alla protezione antivirus. Migliaia di ventilatori acquistati dalla struttura di Arcuri sono stati ritenuti del tutto inadatti all’uso in sala di rianimazione. L’app immuni, costata milioni di Euro, è miseramente fallita. Settantotto milioni di Euro sono stati “guadagnati” a titolo di intermediazione da personaggi che si occupavano di ben altro, per l’acquisto di mascherine dalla Cina. Lunghissima è la lista delle malefatte del super commissario e centinaia di milioni sono i danni che l’erario ha perduto. Il nuovo commissario, in silenzio come è nello stile dei militari, sta cercando di mettere rimedio a spese e sperperi commessi da una persona poco capace e che, grazie a Dio, è stata allontanata prima che facesse bandi di gara per le primule e per altre costose amenità. Ma è giusto ed accettabile che incapaci ed arruffoni scelti da politici incompetenti possano impunemente sperperare il danaro pubblico di un Paese in crisi economica ed alle prese con una tremenda pandemia? Le colpe della politica sono decisamente rilevanti sia per la scelta delle soluzioni ma maggiormente per la selezione, quasi sempre strumentale, di coloro che devono raggiungere gli obiettivi.
I Governi Conte hanno gestito gli aspetti relativi alla pandemia in modo del tutto inadatto alla gravità del momento; il bonus bicicletta, il cashback ed altre decisioni del genere sono il segno di una concezione del governo basata su minimalismo e mancanza di visione politica. Ma come si si fa diventare capo di un governo di un paese del G7 senza avere almeno ricevuta un’ investitura popolare? Valeva il metodo di selezione dell’uno vale uno, lo stesso che ha portato al governo ed al disastro di Roma un’altra giovane avvocato e a quello di Torino una dirigente sportiva, tutti assolutamente privi di una qualsiasi precedente esperienza di aver gestito sistemi complessi assimilabili a quelli di una grande città o del governo di uno stato. Ci dovrà essere il momento in cui almeno i responsabili tecnici dovranno essere chiamati a pagare; più difficile, in un Paese come il nostro, sarà vedere i politici pagare per i loro errori perché questi godono della immunità dei camaleonti: possono cambiare colore ed adattarsi ad ogni situazione pur di rimanere a galla e, se incapaci, continuare impunemente a fare danni. E’ la democrazia. Eppure c’è ancora chi, magari con qualche leggera correzione, continua a predicare che uno vale uno, purchè sia onesto. Ma allora perché si continua a speculare su Draghi che non può diventare Presidente della Repubblica perché altrimenti non ci sarebbe chi sarebbe capace di governare il Paese? o è vero invece che l’esperienza, la capacità e la saggezza sono gli unici elementi che devono valere nella scelta di chi deve governare e che l’incubo di chi ha voluto tutto questo verrà ricordato come un brutto momento della storia d’Italia.
Sergio Franchi
I cittadini affiancano Il Comune in difesa del territorio
Insieme per la legalità
Sembra che esista una zona di Anzio che sia ormai priva di qualsiasi controllo e mi riferisco a quella periferica posta a nord della città. L’area di Padiglione, Sacida, Lavinio e Lido dei Pini, che rappresenta circa il 50% della popolazione di Anzio, sembra essere diventato un territorio in cui è possibile costruire centrali biogas in spregio alle regole di sicurezza, in cui l’ARPA verifica la presenza di emissioni odorigene moleste e forse dannose, in cui personale scolastico si sente male per queste ragioni, in cui le strade sono state per mesi un mondezzaio generalizzato ed in cui la logica e la norma sembrano essere diventati concetti vaghi asserviti all’interesse di privati. La voce dei cittadini, che sono coloro che pagano il prezzo di irregolarità commesse dalle istituzioni, cercano, in mezzo a tante difficoltà, di reagire. Alcuni comitati, del tipo di quelli nati per difendere il sacrosanto interesse degli abitanti, fanno sentire la propria voce e non lo fanno attraverso i mezzi tipici, rumorosi ed inutili di chiassate pubbliche ma, dovendo difendere diritti legali lo fanno legalmente. Il Comitato dei Cittadini Sacida è la decennale associazione di abitanti che da anni cerca di difendere un territorio soggetto ad abusivismo ed a dimenticanze istituzionali e che è ancora alle prese con l’acquisizione di servizi essenziali come le fognature. Il Comitato Sacida ha recepito positivamente quanto il Comune di Anzio sta facendo per evitare l’ennesima violenza sul territorio con al realizzazione di un mega deposito di rifiuti che è stato progettato a circa 300 metri da obiettivi sensibili invece dei 1000 previsti, affiancandone l’azione. Il Comitato Cittadini Sacida ha fatto pervenire an nostro giornale un comunica to che riportiamo integralmente.
Sergio Franchi
La zona di Padiglione-Sacida è un’area in cui, insieme a varie istallazioni industriali, coesiste una notevole presenza di entità agricole. Tutta la zona, con particolare riferimento a quella che affianca la via delle cinque miglia, risulta anche fortemente antropizzata. Decine sono le ville, villette e palazzine, con un paio di supermercati, una farmacia, un cinema multisala, una scuola e finanche un centro di culto, Nel cuore di questa zona sono stati previsti quattro impianti di tipo fortemente significativo sul piano della sicurezza e dell’impatto con l’ambiente e la vivibilità degli abitanti. Tutti questi impianti non sono compatibili con il rispetto delle normative che regolano le distanze di sicurezza da attuare per la realizzazione di questo tipo di installazioni industriali. In particolare l’impianto proposto dalla Soc Eco-transport in via delle cinque miglia. Quest’impianto dovrebbe stoccare rifiuti (esclusi quelli organici) per un successivo trattamento(messa in riserva e recupero rifiuti). Dopo un iter autorizzativo durato circa 5 anni, che ha visto il progetto ricevere il parere negativo della Regione Lazio, la decadenza del permesso a costruire rilasciato del Comune di Anzio e la sua ripresentazione, la Città Metropolitana il giorno 8 aprile 2021 ha ritenuto di approvare l’impianto per gli aspetti di competenza. La conseguente ripresentazione della richiesta del permesso a costruire al Comune di Anzio riceveva il diniego da parte dello stesso in quanto, come già era avvenuto inizialmente da parte della Regione Lazio, l’ubicazione del manufatto è posta a circa 295 metri da obiettivi sensibili (una scuola ed un gruppo di palazzine di edilizia popolare) mentre la distanza prevista per tali tipi di impianti è di 1000 metri sia per il Regolamento Comunale sia dal Piano Rifiuti regionale.
La ditta ha proposto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale vincendolo e costringendo il Comune di Anzio a rilasciare, in forte deroga al proprio regolamento di merito, un nuovo permesso a costruire alla ditta Eco-transport; che ha dato inizio ai lavori di costruzione nonostante il ricorso al Consiglio di Stato che il Comune di Anzio ha fatto seguire per vedere attuata la propria normativa stabilita in difesa della sicurezza dei cittadini.
Ritenendo del tutto inattesa la sentenza del TAR e fortemente criticabile sul piano dell’equità e del rispetto dei diritti degli abitanti, il Comitato storico della zona, quello dei Cittadini della Sacida, ha riconosciuto la validità dell’azione di ricorso al Consiglio di Stato del Comune di Anzio e ha deciso di fare sentire la presenza dei cittadini del quartiere al fianco dell’azione legale del comune inserendosi con un proprio Avvocato nel procedimento legale, con un’azione ad adiuvandum di sostegno di quella comunale. I cittadini della Sacida non intendono subire passivamente il progressivo degrado del loro territorio e, come fatto per la centrale biogas, intendono difendere l’ambiente in cui vivono specialmente da installazioni che non solo sono fortemente impattanti ma che lo sono in spregio delle norme fissate a difesa della sicurezza e della salute delle persone e degli animali.
Il Comitato Cittadini Sacida