passi mi persi nel bosco e all’improvviso vidi mia madre. Li mi aveva riconosciuta per il mio colore arancione accesso. Mentre mia madre mi portava a casa incontrammo un cane e vicino c’era un nido con dentro un uovo che si stava schiudendo. Il cane era grosso e avevo paura mentre le uova mi sembravano adorabili. Quando le uova si schiusero uscì un bellissimo uccellino: era un pettirosso. Il cane cominciò a rincorrerci per molto tempo fino a quando arrivarono in città, lì c’era molto traffico non come in montagna. Dopo un’oretta le volpi, il pettirosso e il cane fecero amicizia. Tornarono a casa tutti insieme appassionatamente.
LA VOLPE E I BAMBINI
C’erano una volta tre bambini che si chiamavano Lara, Giacomo e Ginevra. Quel giorno andarono in gita per la ricerca della volpe rossa, trovarono una volpe che zoppicava e la volevano aiutare perché era molto magra e affamata. Non la riuscivano a curare quindi la portarono a 20 chilometri di distanza nel centro di recupero fauna selvatica. L’hanno curata e l’hanno liberata. Poi arrivarono gli amici che si chiamano Cristiano, Giulia Z, Lorenzo, Federica, Dennys, Marzia, Tommaso e Giulia T. A un certo punto videro la volpe con i propri cuccioli, la volpe si spaventò e scappò e i bambini erano tristi. Arrivarono i cacciatori e li rapirono e allora Lara, Giacomo e Ginevra videro rapire a volpe e allora presero le loro bici e li inseguirono. Arrivati lì videro che vendevano i suoi cuccioli, poi si intrufolarono di nascosto con i loro amici, presero delle fionde e distrussero i cacciatori, presero i cuccioli e mamma volpe. Il primo cucciolo si chiamava Erri ed era maschio, la seconda SArol ed era femmina e Marta era la terza. Portarono le volpi a casa, ma prima le lavarono. I cuccioli di Lara, Giacomo e Ginevra diventarono grandi, si accoppiarono e fecero i volpini.
L’INCIDENTE
Avevo un po’ freddo, mi sono messo dietro i secchioni della spazzatura, avevo anche un po’ di fame, allora sono andato dall’altra parte della strada. In quel momento ho visto un camion che mi ha investito. Dopo un po’ mi sono svegliato e mi faceva tanto male la gamba, ma non solo, c’erano delle persone intorno a me. Allora mi sono alzata ma non riuscivo a camminare perché ero ferito. E poi i bambini avevano chiamato l’ambulanza, sentivo le sirene e vedevo i fari dell’ambulanza. Mi hanno portato dal veterinario che mi ha messo sul lettino e mi ha fatto la lastra, poi mi hanno addormentato e mi hanno operato. Dopo tante ore mi hanno svegliato e la gamba mi faceva meno male di prima. Mi hanno messo dentro il recinto e mi hanno chiuso lì. Sono venti giorni, la gamba mi era quasi guarita e riuscivo a camminare, poi mi hanno liberato e sono andato dentro il bosco. Ho incontrato i bambini dell’incidente e mi hanno dato il pane. Poi ho incontrato la mia fidanzata ed aveva i miei cuccioli: erano tutti contenti di vedermi. Alla fine abbiamo costruiti una casa al caldo con i miei cuccioli e la mia fidanzata.
Viola e Camilla
IL SOCCORSO
Ero di notte in una strada buia mentre camminavo, arrivò un camion e mi investì ed ero sdraiata in mezzo alla strada e stavo molto male. Poi arrivò il medico della fauna selvatica e i portò in un centro operatorio. Lì mi ha fatto l’anestesia, poi mi ha fatto un’ecografia e avevo un osso rotto. Poi mi hanno chiuso in un recinto per animali feriti. L’operatore mi scattò delle foto e aveva anche l’immagine dell’ecografia e mi hanno messo una benda alla zampa. E avevano detto che forse mi avrebbero portato vicino alla trattoria che è il mio posto preferito, perché lì buttano tutti gli scarti di cibo. Mi portarono alla trattoria ed ero molto contento. E d lì vivo in pace.
Mattia G
LA VOLPE MISTERIOSA
A inizio settembre due bambini che si chiamavano Anna e Giulio volevano fare una ricerca sulla volpe che avevano visto un anno prima. Anna disse: ‘Facciamogli una foto! La volpe era nascosta nel bosco dentro un cespuglio, spaventata. Il giorno dopo incontrarono Anita che disse: ‘Nel pollaio c’erano le mie galline sterminate a terra. Giulio disse: ‘Può essere stata la volpe? Andrea arrivò zuppo d’acqua perché pioveva e non aveva l’ombrello. Il giorno dopo prepararono una trappola per la volpe. Ritornati da scuola Giulio disse: ‘Però la volpe è troppo astuta per caderci. Due mesi dopo iniziò a piovere, era un temporale. La maestra si alzò in fretta dalla sedie, i bambini sentirono un tuono, ‘Guardare alla finestra! disse Giulio. Quando finì la pioggia videro la volpe con i suoi cuccioli, Giulio era molto soddisfatto e finalmente gli fece una foto.
Andra, Amelia e Laura
LA VOLPE
Era ancora cucciola e aspettavo la mamma nascosta nella mia tana. Avevo fame, fuori gli uccellini piccoli come me, saltellavano e si divertivano mentre io ero costret