Conferenza dei servizi per la revisione dell’AIA alla Biogas di via della Spadellata
Silenzio assordante
Come noto il giorno 1 febbraio si è tenuta la prima sessione di quella Conferenza di Servizi tanto auspicata perché avrebbe dovuto dare la voce ai cittadini di Anzio che, per la prima volta avrebbero potuto esprimersi nel merito di una centrale per la produzione di Biogas ubicata nel centro abitato della Sacida. Giova ricordare che questo progetto fortemente impattante per la zona i cui è realizzato, fu autorizzato, caso unico nella storia, senza che gli abitanti del quartiere ne fossero nemmeno informati. Quale migliore occasione, quindi, per aprire un dibattito sulle motivazioni di una centrale realizzata in violazione delle norme che regolano le distanze di sicurezza? Alla Conferenza di Servizi ci si aspettava di trovare tutte le organizzazioni che vorrebbero rappresentare i cittadini prima fra tutte quella che nacque proprio per contrastare quegli impianti, ma c’erano solo Uniti Per l’Ambiente, con ben sei persone accreditate e Alternativa Per Anzio rappresentata dal Consigliere Luca Brignone. E poi c’era il vice Sindaco di Anzio ed i rappresentanti della ditta. Non c’erano gli altri “servizi” istituzionali e cioè l’ASL, l’ARPA, i Vigili del Fuoco ecc. Quello che rappresenta sempre più un problema per la gente della zona, è apparsa essere solo una formalità da parte dell’Ufficio che gestisce la pratica nella Regione Lazio. Al folto gruppo dei rappresentanti di UPA ed a quello di Alternativa Per Anzio è stato subito puntualizzato che essi erano presenti “per grazie ricevuta” e che non era data loro la facoltà di intervenire. Non conosco nel dettaglio le prescrizioni fissate in queste occasioni ma ho partecipato a molte Conferenze di Servizi e, nonostante le regole fossero le stesse e come tali sempre rammentate ai rappresentanti delle associazioni, agli stessi è stato sempre permesso di intervenire e di dibattere. Non in questo caso. Chi presiedeva la sessione sembrava avere una gran fretta di concludere i lavori. Le anomalie di base di questo progetto, che sono anomalie “escludenti”, non sono entrate nella discussione perché “non era quella la sede”. D’altra parte non c’è nemmeno stata una dichiarazione da parte del rappresentante del Comune per ribadire la richiesta, che il Sindaco aveva inoltrata, di ritiro dell’AIA. Ma forse anche in questo caso “non era la sede adatta”. Naturalmente tre documenti di osservazioni sono stati protocollati da parte dei rappresentanti di UPA e tutte quelle anomalie sono state puntualmente riportate ma il dibattito no; il dibattito non è stato consentito forse in attuazione molto rigida di un regolamento. Troppo rigida nel caso specifico. Ne è risultata una frustrazione condivisa che i delegati dei tre gruppi rappresentati (Comitato Sacida, Consorzio Lido dei Pini e Comitato per Lavinio) hanno inteso successivamente accludere agli atti attraverso la seguente lettere inviata in via formale.
“Si fa riferimento alla prima sessione della Conferenza do Servizi relativa al progetto in titolo che si è tenuta in forma telematica in data 1 febbraio 2021. A seguito di tale evento gli esponenti degli abitanti, che erano presenti al fine di far conoscere le loro osservazioni per la prima volta per questo progetto, considerato che il medesimo fu approvato da Codesto Ufficio senza che gli abitanti ne fossero nemmeno informati, si sono riuniti per discutere e commentare quanto nella Conferenza è stato esposto. Il confronto ha posto in evidenza le anomalie con cui la Conferenza è stata gestita e che ne inficiano il significato e la validità. In particolare si evidenzia quanto segue:
1. L’iter di revisione è stato avviato da Codesto Ufficio il quale, con nota prot n 0225157 del 16/03/2020, dispone il riesame ai sensi dell’art. 29-octies di cui al D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii. e richiede alla società di predisporre idonea documentazione propedeutica allo svolgimento dell’iter amministrativo (entro 180 giorni) evidenziando che l’autorità competente valuta la conformità della piattaforma in oggetto alle conclusioni sulle BAT di settore entro quattro anni dalla loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE.
2. Alla Conferenza di Servizi hanno partecipato oltre il personale di Codesto Ufficio solo i rappresentanti della ditta, quelli del Sindaco Di Anzio e della Città Metropolitana non è comprensibile la ragione per cui non siano stati invitati tutti gli aventi causa nella concessione dell’AIA, con particolare riferimento al Comando dei VVFF e dell’ASL.
3. La Conferenza è stata aperta dal Direttore dell’ Ufficio che, dopo una brevissima introduzione, ne ha lasciato la conduzione ad altra funzionaria, presumibilmente amministrativa, che l’ha diretta in modo tale che se ne giungesse con rapidità alla conclusione; dando chiaro il segno che si stesse semplicemente dando risposta ad una formalità.
4. I rappresentanti della Comunità, nel cui contesto la Centrale è stata costruita, contro le norme che ne regolano l’ubicazione rispetto agli obiettivi sensibili, avevano preparato interventi ed osservazioni concernenti aspetti del progetto e del relativo iter approvativo che andavano ben oltre l’assolvimento di una formalità. Avevano preparato domande atte ad alimentare un confronto su aspetti specifici del progetto. Ad ogni intervento da parte dei rappresentanti delle associazioni è stato, di fatto ricordato la loro funzione di auditori e, in pratica impedito di porre domande e chiedere chiarimenti rendendo impossibile qualsiasi interlocuzione fra le parti. La bozza della riunione cosi si esprime nel merito “Viene consentita la parola anche agli esponenti dei comitati, seppur ammessi come auditori, che esprimono brevemente le proprie considerazioni e palesando l’intenzione di far pervenire propri contributi scritti. Gli uffici regionali accordano tale possibilità e rappresentano la necessità di indirizzare correttamente le PEC inserendo in oggetto gli estremi del procedimento e il riferimento al verbale di conferenza odierno. Tali osservazioni saranno valutate nel corso del procedimento”.
5. Si precisa inoltre che ogni intervento da parte dei rappresentanti degli abitanti aveva come scopo quello di generare chiarimenti e non è comprensibile che possano esistere ostacoli burocratici se il fine è quello di chiarire fatti e circostanze che sono relativi alla difesa della salute e della sicurezza degli abitanti. In particolare si fa notare che questo atteggiamento di fatto impedisce di esaminare o prendere in considerazione il fatto che le autorizzazioni, le determine, i pareri, i documenti siano stati oggetto di errata o insufficiente valutazione che ne hanno condizionato, falsandolo, il risultato. Questo atteggiamento evidenzia la volontà di non voler dare corso all’eventuale mancato adempimento delle prescrizioni. Aspetti che sono rilevanti solo per chi subisce direttamente le conseguenze degli errori ma che dovrebbero essere tutelati da chi esercita l’autorità amministrativa.”
Sergio Franchi