Breve analisi della legge sull’elezione diretta del sindaco, dopo la sospensione del consiglio comunale.
Nettuno, dal 1995 cinque sindaci & cinque commissari
Quando uscì la legge che disciplinava l’elezione diretta del sindaco e dei consigli comunali (L. n. 81 del 25 marzo 1993), tutti coloro che avevano diritto al voto esultarono. Finalmente si poteva indicare il miglior personaggio, anche al di fuori dai partiti tradizionali, che proponevano i loro candidati. Sembrava che ci fossimo scrollati di dosso i giochi e le manovre di tutte le segreterie politiche delle sezioni locali con i loro iscritti. Era una novità assoluta: per cinque anni avremmo potuto scegliere, e lui, il sindaco, avrebbe scelto gli uomini per l’esecutivo (la Giunta comunale).
Da noi, a Nettuno, si cominciò a votare con la nuova legge, nella primavera del 1995. Per vent’anni – anzi ventuno – avevamo avuto un sindaco indicato dal partito della Democrazia Cristiana, il galloniano Antonio Simeoni, il quale dal 1991 era passato al Consiglio Provinciale e aveva lasciato il posto ad un altro D.C. doc, l’andreottiano Arnaldo Serra che dopo circa due anni, fu seguito da un altro democristiano, il giovane Giuseppe Monaco, che aveva come faro di vita e di politica Giorgio La Pira, cattolico fervente come lui e tre volte sindaco di Firenze.
Le elezioni del 1995, la XI legislatura (senza contare le giunte Serra e Monaco che rientravano nella X legislatura 1990 – 1995 di Simeoni), fu vinta da Carlo Conte che guidava la coalizione composta dai Democratici di Sinistra, Rifondazione Comunista e Verdi – Sole che Ride. Conte iniziò con una Giunta composta da tecnici, poi dovette cedere alle segreterie dei partiti e l’azzerò nominando assessori politici.
Il sistema si rivelò da subito fragile. Il numero dei consiglieri era ancora di trenta, così suddivisi: 18 per la maggioranza e dodici per l’opposizione. A marzo del 1998 l’opposizione trovò quattro “scontenti” nella maggioranza e, raccolte le sedici firme necessarie, protocollò la sfiducia al sindaco. Ci furono dei risvolti contradditori poiché quel giorno era domenica e l’ufficio protocollo era chiuso, infatti la sfiducia fu protocollata all’ufficio dei Vigili Urbani. Conte fece ricorso, ma fu sollevato dall’incarico e il prefetto inviò il commissario prefettizio, dr Salvatore Di Coste. Il primo commissariamento del comune dal 1946, avvenne perciò con la nuova legge per l’elezione diretta del sindaco.
Nel mese di novembre dello stesso anno 1998 si svolsero le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale e del Sindaco. La coalizione di centro-destra, con a capo Vittorio Marzoli, vinse al ballottaggio contro la coalizione di centro-sinistra guidata da Carlo Conte. Intanto i consiglieri da trenta diminuirono a ventiquattro e la maggioranza si componeva da quindici consiglieri, più il sindaco, e l’opposizione da nove consiglieri. Marzoli restò sindaco fino al 2003 e vinse ancora le elezioni per la legislazione 2003 – 2008, ma non completò il mandato perché nel mese di novembre del 2005 avvenne lo scioglimento del Consiglio Comunale d’autorità, e il prefetto inviò tre commissari: Renata Castrucci, Maurizio Alicandro e Mario Licciardello, i quali governarono Nettuno per tre anni, fino al 2008, quando il giovane emergente Alessio Chiavetta indicato dal centro-sinistra diventò il nuovo capo dell’amministrazione comunale.
Anche Chiavetta completò il primo mandato e vinse il secondo (2013 – 2018), ma cadde il 3 aprile 2015 per un dubbio “falso in bilancio”. Il nuovo Commissario Prefettizio è una donna, la d.ssa Raffella Moscarella.
Le elezioni del 2016 sono appannaggio del Movimento Cinque Stelle e il sindaco è Angelo Casto. La XIII legislatura di maggioranza dei Cinque Stelle non regge e Casto nel 2018 viene sfiduciato dai suoi consiglieri, appoggiati dall’opposizione. Ancora un commissariamento per Nettuno con il dr Bruno Strati, il quale cedette la carica al sindaco leghista Alessandro Coppola nel mese di giugno del 2019. Il 16 giugno 2022, al rendiconto del bilancio 2021, Coppola non ha i numeri per votare e il prefetto decreta: “Il Consiglio Comunale di Nettuno, nelle more dell’approvazione del Decreto Presidenziale di scioglimento, è sospeso”. Martedì 21 giugno 2022, il Commissario Prefettizio, dr Bruno Strati varca di nuovo il portone del Palazzo Municipale per insediarsi nell’ufficio del sindaco. Non sappiamo se resterà per un anno o per tre anni, c’è chi si augura che resti dieci anni! Significa che la L. n. 81 del 25 marzo 1993 non è perfetta e andrebbe corretta.
Silvano Casaldi