La delinquenza nei quartieri è caratterizzata sempre di più da individui stranieri, sia ad Anzio e Nettuno che a Milano e Torino
In nome dell’ideologia del tanto peggio tanto meglio
Sono anni che una politica dissennata continua ad accettare ed in molti casi a difendere una forma di precarietà sociale dettata da alcuni partiti politici che hanno fatto dell’accoglienza senza assistenza una bandiera, in nome dell’ideologia del tanto peggio tanto meglio. Sono anni che si minimizzano gli arrivi di ondate di immigranti clandestini sulle nostre coste e non solo, con la retorica dei campi di tortura in Libia e dell’ineluttabilità del fenomeno migratorio.
Il fatto che la gran parte di essi non abbiano nessun diritto di accedere nel nostro Paese e che la maggioranza di essi siano tunisini, marocchini ed egiziani sono circostanze che gli ideologi di bocca buona eludono nelle ragioni della desertificazione e del diritto umanitario all’accoglienza: che resta solo un pericolosissimo atteggiamento di ecumenismo ideologico. L’immigrazione è una cosa molto seria che può mutare drammaticamente la fisionomia di una stato. Chi semina vento, raccoglie tempesta ed è già tempo di contare i danni e puntare il dito contro i responsabili affinchè il giudizio politico sia risoluto. Si sono difesi e cavalcati atteggiamenti che non hanno mai fatto i conti con il mondo reale; si è plaudito alle lunghe file di immigrati sulle banchine di Lampedusa ben sapendo che quelle lunghe file avrebbero solo portato malessere e danni sia al mondo in cui entravano e sia chi sognava di essere arrivato nell’Eden. Ora la prova è plastica: dalle banchine e le spiagge del sud d’Italia sono arrivati nelle stazioni ferroviarie e nelle periferie delle città, la dove gli ideologi delle porte aperte certamente non vivono, dove hanno portato degrado e disagio e dove già dettano la legge: quella dell’arroganza e della violenza offrendo agli inguaribile ideologi il nuovo argomento e cioè quello delle colpe degli italiani incapaci di integrare. Ne preleverei qualche decina di quegli ideologi dalle loro belle case dei quartieri bene e li trasferirei in quei condomini di periferia che quegli immigrati, che loro applaudivano qualche anno fa, hanno trasformato in inferno per quei poveri abitanti che hanno la disgrazia di essere italiani. A Torino si stanno creando zone in cui è meglio non andare: nell’area Barriera di Milano, Falchera e Regio Parco, il numero degli immigrati, in gran parte clandestini, supera le 30.000 unità con una percentuale che siora il 25% della popolazione . Sono decine i condomini occupati abusivamente da immigrati africani che terrorizzano e spadroneggiano in case occupate, utilizzando utenze allacciate illegalmente.
E’ sintomatico quanto accaduto di recente proprio nel quartiere Barriera , dove le strade sono state invase da centinaia di persone che hanno messo a ferro e fuoco l’intera zona per festeggiare la vittoria della Coppa d’Africa da parte del Senegal. Le immagini riprese da una tv locale mostrano : le volanti della polizia locale di Torino costrette alla fuga per non soccombere alla violenza di quei bravi ragazzi in gran parte arrivati con la maglietta del Barcellona, con aria dimessa, sul molo di Lampedusa. Per diverse ore, il quartiere è rimasto completamente nelle mani di persone che, in un paese moderno democratico e civile sarebbero state, già da tempo, rimandate a far danni nel paese da cui vengono. A Milano è forse peggio: la zona Selinunte, la Bovisa, Scalo Romana e poi Lambrate, Quarto Uggiaro, Mecenate stanno pian piano diventando come quei ghetti della periferia parigina che tanto hanno fatto parlare di se. La gravità del problema trova un altro significativo esempio in quanto è accaduto il 2 giugno sul treno regionale 2640 Peschiera del Garda- Milano dove sei ragazze italiane sono state duramente molestate da un folto gruppo di ragazzi di origine nord africana che le hanno sottoposte ad ingiurie ed abusi sessuali. “Eravamo circondate. Il caldo era asfissiante, alcune di noi sono svenute. Mentre cercavamo un controllore avanzando a fatica lungo i vagoni è avvenuta l’aggressione sessuale. Ridevano. Ci dicevano le donne bianche qui non salgono” hanno raccontato. Erano un centinaio la stragrande maggioranza ragazzi non ancora maggiorenni ed hanno inteso dare dimostrazione di quanto loro rispettano le leggi di questo Paese e l’arroganza verso le istituzioni rivolgendosi a Polizia e giornalisti con la frase “ voi italiani”; sputando nel piatto in cui loro ed i loro genitori avevano deciso di mangiare contro la volontà del padrone di casa.
Il 112, chiamato dai genitori, non ha fatto nemmeno in tempo ad intervenire perchè le ragazze sono state aiutate a scendere dal treno alla fermata successiva e cioè quella di Desenzano. L’immigrazione incontrollata nel nostro Paese sta facendo crescere le situazioni di disagio, ghettizzazione ed emarginazione in tutte le grandi città, con conseguente riduzione dei livelli di sicurezza per i cittadini. L’incapacità, più volte dimostrata, della Ministra degli Interni a fermare un flusso che aggiunge disagio al disagio, l’incapacità endemica del Ministro degli Esteri che, dopo aver eliminato la povertà in Italia, aveva fermato l’immigrazione clandestina con gli accordi di Malta, non attenuano le responsabilità politiche di coloro che hanno difeso e facilitato la creazione di bombe sociali che continueranno a deflagrare se non verranno prese decisioni drastiche per restituire ai paesi d’origine quelle persone che, secondo i teorici del meticciato d’Italia, avrebbero dovuto rappresentare una risorsa.
Visto la penuria di mezzi ritengo sia il caso che la Tunisia, il Marocco, l’Egitto il Sudan ecc..non si debbano privare di risorse umane e debbano riprendersi i loro figli. Poi ci sono coloro a cui, anche per loro meriti, è stata concessa la cittadinanza italiana; loro sono un problema italiano e va trattato esattamente come problemi simili sono trattati sul piano sociale magari con un ministro capace di farlo.
Sergio Franchi