Assessori senza deleghe vengono pagati a Nettuno
Stipendi a uffa
Ma voi paghereste qualcuno per non fare nulla? La risposta ovviamente è scontata, sicuramente no. Eppure la città di Nettuno sta pagando lo stipendio agli assessori rimasti in carica nonostante questi effettivamente non possano deliberare nessun atto. Incredibile vero? Eppure è così. D’altronde è trascorsa più di una settimana dal voto di fiducia al sindaco in consiglio comunale ma come avevamo facilmente previsto nulla è cambiato.
Abbiamo superato indenni il primo aprile dove ci saremmo potuti aspettare che il sindaco Coppola nominasse Crudelia De Mon e Grimilde come nuove assessore per completare la giunta, spacciandole come due ottime figure tecniche. Ma a parte i pesci d’aprile la chiusura del cerchio politico da parte del centrodestra locale è decisamente in alto mare e se questo tragicomicamente ci può stare per una città costiera, di certo tutto sta andando come avevamo detto al sindaco durante i nostri interventi in consiglio.
Questa maggioranza che non è mai esistita, non è di certo in grado di completare la giunta e anche se ora il sindaco, in fretta e furia, tirerà fuori dal cilindro dei nomi tecnici, questa incapacità di governare non cambierà. Inutile dire che l’unica strada che tutti vedono, tranne Sandro Coppola, sono le dimissioni, ma visto che egli vuole restare pervicacemente seduto sulla sua poltrona, e non ci si tacci di populismo, in questo grave momento di crisi si eviti almeno di prendere lo stipendio “a uffa”.
Si risparmi alla città il danno visto che quanto alla beffa ormai non si può fare più nulla. Ci sono le associazioni del terzo settore locale che fanno un opera sociale fondamentale, si devolva a loro lo stipendio che tutta la città ha pagato alla giunta. Si restituisca quindi a Nettuno ciò che è arrivato tramite le tasse dei nettunesi.
Roberto Alicandri
Marco Federici
Progetto Torre Astura
La questione spiagge libere non esaurisce evidentemente l’argomento degli arenili e certamente quella degli accessi al mare. La pantomima che abbiamo visto lo scorso anno, con il Comune che agisce per aprire una delle tante discese a mare scomparse, va persino oltre il tragicomico. Questo perché non solo siamo stati costretti ad assistere ad una serie di errori procedurali ma anche al fatto che soldi pubblici sono stati spesi su quella discesa a mare. E non importa quanto sia stato speso, conta invece che potrebbe trattarsi di danno erariale. Viene spontaneo da chiedersi cosa stiano aspettando per mettere a punto una serie di delibere corrette per riaprire ciò che era e deve essere dei cittadini, d’altronde quanto scritto dal TAR è molto chiaro. La risposta è semplice, al timone non c’è più nessuno, il comune ricorda le città fantasma del vecchio Far West ed ovviamente ci rimette Nettuno. Per quanto riguarda poi il progetto su Torre Astura, per trasformarlo in un sito di importanza mondiale, che il sindaco Coppola aveva assegnato al profeta della maggioranza di centrodestra, purtroppo non si sa più nulla e nonostante l’ennesima presentazione in pompa magna del progetto tutto è rimasto fermo a qualche schemino. A mettere insieme tutti questi fallimenti di Coppola non può non venire alla mente De André e Don Raffaè, d’altronde il centrodestra nettunese sui problemi della città si è costernato, indignato, impegnato (molto poco) e gettato la spugna. Con l’unica differenza che quel capolavoro cantautorale parlava di dignità, cosa che la politica locale potrebbe rivendicare solo attraverso le dimissioni.
Roberto Alicandri
Marco Federici
Nella tragedia Ucraina il mondo cerca un mediatore di pace che abbia la capacità
ONU: la grande assente
Dopo una guerra terribile che ha causato milioni di morti il 26 ottobre 1945, a seguito della Conferenza di pace di San Francisco, viene ratificata l’istituzione dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite e viene approvata la Carta o Statuto che ne regola l’attività. Gli obiettivi fondanti dell’ONU sono indicati nel capitolo 1: mantenere la pace e la sicurezza internazionale e cioè la sicurezza collettiva e sviluppare relazioni di amicizia tra i popoli. Con il progredire delle società nazionali e la graduale adesione di nuovi stati, che da 51 iniziali diventeranno i 193 di oggi, l’Organizzazione delle Nazioni Unite genera agenzie ed attività di assistenza e regolazione in vari settori come la Sanità (WHO), l’Alimentazione (FAO), il Lavoro (ILO), l’Educazione (UNESCO), l’Infanzia (UNICEF), le Telecomunicazioni (UIT) ed altre che spaziano anche nell’ambito dello sviluppo, come il Fondo Monetario (IMF), ma il “core business” dell’ONU resta il mantenimento della Pace. Gli organi centrali dell’ONU sono l’Assemblea Generale, il Consiglio di Sicurezza, il Consiglio Economico e Sociale, la Corte Internazionale di Giustizia ed il Segretario Generale. La mia vita professionale mi ha portato a vivere per molti anni, sia nel Quartier Generale dell’ONU a New York sia in molte missioni di Peacekeeping nel mondo, la realtà dell’Organizzazione con le sue funzionalità ed i suoi limiti. Si sente spesso la domanda: C’è una guerra “regionale” in Ucraina che potrebbe degenerare in guerra totale ma l’ONU che fa per ristabilire la pace? A Livello “operativo”, e cioè per tutte le decisioni che contano, l’ONU si esprime attraverso il Consiglio di Sicurezza e cioè un organismo composto da 15 membri di cui 5 sono i Membri Fondatori (Cina, Francia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti) e 10 sono membri a rotazione, o meglio che vengono ammessi periodicamente per elezione, fra gli altri 188 membri dell’Organizzazione. Il Segretario Generale partecipa al Consiglio di Sicurezza ma senza diritto di voto. Qui è il vero collo di bottiglia delle Nazioni Unite per quanto attiene alle funzioni di pace e non solo: qualsiasi decisione del Consiglio di Sicurezza, anche se presa con 14 voti contro 1, non viene eseguita se i voto contrario è espresso da uno dei cinque Membri Fondatori perchè essi hanno il diritto di “veto”. Ho sentito in un recente talk televisivo un’opinionista invocare, con enfasi, l’intervento della Corte Internazionale dell’Aja per l’incriminazione del Presidente russo per crimini di guerra in Ucraina. L’opinionista non sa che l’intervento della Corte dell’Aja può avvenire solo su mandato del Consiglio di Sicurezza e trovo alquanto improbabile che il Rappresentate russo nel Consiglio voti per mandare a processo il Presidente Putin. Purtroppo l’ONU non è un organismo sovranazionale nel senso pieno del termine: è un organismo internazionale in cui i vincitori della seconda guerra mondiale fanno il buono ed il cattivo tempo. Con l’evoluzione storica, demografica ed economica di altre nazioni come la Germania, il Giappone, l’India, il Brasile ed anche l’Italia, si è considerato e riconsiderato, negli anni, di rivedere l’opportunità di ristrutturare il Consiglio di Sicurezza. Nel 2004 il Segretario Generale Kofi Annan ha incaricato un gruppo di esperti per approfondire l’argomento. Si sono subito formate cordate come quella fra India, Germania, Brasile Giappone per esprimere un proprio membro. Si è fatta sentire forte la voce dell’Africa per portare una propria presenza nel Consiglio. Poi vi sono proposte di altro genere come quella di un seggio che venga dato all’Europa come entità politica. La diatriba è in atto ed i Membri Permanenti fanno e faranno del tutto per mantenere i privilegi ed i diritti che il Carta dà loro, anche se ciò porterà alla paralisi delle Nazioni Unite. Perchè, giova ricordare, l’ONU nasce sulle ceneri di una guerra mondiale ma oggi non sarebbe capace di evitarne un’altra. Tanti sono stati i conflitti dalla fondazione e tanti gli interventi che il Consiglio di Sicurezza ha autorizzato, ma erano e sono tutti conflitti cosiddetti regionali per i quali i cinque membri permanenti hanno potuto trovare un accordo o un compromesso. Il problema delle Nazioni Unite, come quello di altre organizzazioni internazionali come l’Unione Europea, è quello dell’unanimità delle decisioni che ne inficia troppo spesso le possibilità di intervento. Finchè resterà il diritto di veto di un Membro del Consiglio di Sicurezza le Nazioni Unite resteranno in balia, come lo sono state durante tutto il periodo della guerra fredda, delle opposte posizioni fra blocchi. Finchè un Membro del Consiglio potrà bloccare qualsiasi decisione, le Nazioni Unite non potranno operare nell’ambito di quello che resta lo scopo essenziale della loro esistenza e cioè la Pace e l’Amicizia fra i Popoli. Oggi, che un conflitto è deflagrato nel cuore dell’Europa, l’ONU può solo limitarsi agli inutili inviti alla diplomazia del suo Segretario Generale, ma non potrà mai decidere nulla per imporre la pace; non sarà capace di fermare un’escalation in Ucraina se non si sarà raggiunto un accordo altrove.
Sergio Franchi