Il Covid declassato a influenza epidemica lascia una scia di problemi
Danni collaterali
Di Covid non si parla più, forse è sparito, forse è diventato innocuo oppure è dormiente e si risveglierà piu letale di prima. Una cosa è certa, si comincia a fare i conti e non poteva essere altrimenti: tanti, troppi morti, troppe situazioni irrazionali, troppi comportamenti anomali che la situazione eccezionale non basta a giustificare. Come si può giustificare coloro che avrebbero dovuto redigere il Piano Pandemico aggiornato ed hanno solo cambiato la data di quello vecchio? Il Piano Pandemico è quello strumento che serve anche a prevedere e quantificare la predisposizione dei presidi sanitari, proprio quei presidi sanitari la cui carenza ha causato la morte di tanti medici ed operatori ospedalieri.
Come si può giustificare l’incapacità di una leadership politica che si è attorniata di manager approssimativi i quali, mentre diluviava, perdevano tempo a cercare ombrellini gialli a forma di primula firmati dall’arch. Boeri? Qualcuno è pronto a giustificarli ma coloro che hanno visto un proprio caro ingoiato da un sistema che non gli ha nemmeno concesso un ultimo bacio, non potrà mai giustificarli. Si sa come avviene sempre in Italia, nell’incapacità della politica di scovare i propri errori si chiama Magistratura a prendere le decisioni. Oltre ai quasi 200.000 morti in Italia, causati direttamente dal virus, i danni ed i morti causati per effetto collaterale dalla pandemia sono ingentissimi. Sono decine di migliaia, specialmente tra le classi meno abbienti i decessi attribuibili a mancati o ritardati interventi da parte di un sistema sanitario paralizzato da malati che venivano trattati a paracetamolo e vigile attesa fino alla spesso inutile corsa in sala di rianimazione. Malattie gravi e progressive non trattate fino ad infartuati che non hanno trovato un posto in terapia intensiva per essere salvati.I danni che il Covid 19 ha causato all’economia non sono quantificabili, sono migliaia le strutture commerciali e produttive che non hanno retto al colpo ed hanno chiuso per non riaprire più; tantissime le crisi familiari che ne sono derivate e gli atti autolesionisti che non di rado hanno generato.
Ma il Covid, con i lockdown imposti non sempre con fondate ragioni scientifiche, ha forzato convivenze che hanno fatto deflagrare rapporti familiari che potevano sopravvivere in condizioni di frequentazione normale. I contatti forzati tra coniugi e tra parenti hanno alterato equilibri costruiti nel tempo e portato a contrasti psicologici che molto spesso hanno portato a rotture insanabili, anche se esistono rari casi e circostanze in cui la convivenza forzata e prolungata ha fatto emergere sentimenti e potenzialità positive e recuperare rapporti. Nei giovani e particolarmente negli adolescenti l’isolamento fisico ha portato all’accentuazione dei rapporti a distanza ed all’uso di strumenti elettronici e l’impiego esasperato di internet. Non è facile qualificare nel loro caso l’impatto dei lunghi periodi di isolamento sociale dai loro coetanei ma, essendo la socializzazione un elemento essenziale della loro formazione e del loro equilibrio psicologico tale impatto non può che essere di segno negativo. Certamente negativo e discriminante è stato l’insegnamento a distanza specialmente dei bambini delle scuole elementari. La DAD (didattica a distanza) ha rappresentato un povero surrogato di quella in presenza.
Molti bambini e non pochi insegnanti l’hanno affrontata con scarsi mezzi tecnologici e la stessa disponibilità di computer ed internet è stata un elemento discriminante specialmente nelle zone economicamente depresse. Molti sono gli abbandoni della scuola obbligatoria che si aggiungono ad una situazione che vede l’Italia agli ultimi posti in Europa per abbandono scolastico. In un’indagine tra studenti medi il 35% ritiene che la propria preparazione sia peggiorata; il 38% definisce la DAD un’esperienza molto negativa; il 46% ritiene l’anno scolastico 2021/2022 un “anno sprecato”. Il Covid ha fatto emergere la possibilità del cosiddetto smartwork che, anche se in tono molto ridotto, viene ancora praticato in strutture private ed istituzioni varie. In molti casi questo tipo di pratica è stata attuata anche se non era affatto funzionale col sistema che l’adottava per cui la produttività e l’efficienza sono crollate in molti casi. Unaltro danno collaterale che non va assolutamente sottovalutato è quello causato alle condizioni fisiche delle persone giovani ed anziane costrette all’immobilità e spesso ad una iper-alimentazione che ha assunto, in alcuni casi, connotazioni patologiche. Se la mancanza di movimento ha portato giovani donne ed uomini al sovrappeso, la forzata immobilità ha causato danni più gravi agli anziani e specialmente a coloro che avevano patologie. Qualcuno ha giornalisticamente definito il Covid 19 la “peste dei vecchi” e non solo per le stragi avvenute nelle RSA, per i noti e drammatici errori di gestione, ma per il fatto che la struttura immunitaria degli anziani e qualche patologia preesistente non offrivano difese contro virus quando la terapia era solo quella di tenerli in vita nella speranza di una reazione immunitaria vincente. Ora che sembra che gli unici segni del virus siano rimasti coloro che intelligentemente e liberamente continuano a porre una barriera fra se stessi ed i tanti ipotetici portatori dei tanti virus che vanno in giro, indossando una mascherina; ora si devono leggere i fatti perché chi ha lucrato, chi ha strumentalizzato, chi ha fatto errori per incapacità e chi ha agito superficialmente siano chiamati a renderne conto ai familiari, alla storia e, se è il caso, alla giustizia di questo Paese.
Sergio Franchi
Conferenza del divulgatore scientifico Adrian Fartade al Chris Cappell College
Sognare lo spazio
Avete mai pensato di toccare la luna con un dito? Gli studenti del Chris Cappell College hanno potuto farlo per davvero all’evento “Tutto quello che (ancora) non sappiamo dell’Universo” del divulgatore scientifico Adrian Fartade, organizzato dall’Associazione “Ex Alunni del Chris Cappell College” giovedì 11 maggio.
Il vulcanico esperto di astronomia ha sfoderato il suo immenso talento di showman culturale, tenendo i giovani incollati alle sedie di un’Aula Magna gremita per tre ore di aneddoti e curiosità sull’universo. Si è parlato di buchi neri, materia ed energia oscura e tanto altro, il tutto accompagnato dallo humor innato di Adrian. Poi un momento emozionante parlando del programma Artemis che farà tornare la nostra specie sulla luna nei prossimi anni: “Se in qualsiasi momento vi sentite scoraggiati o pensate che non siamo più in grado di fare cose straordinarie – ha esortato Adrian Fartade – ricordatevi che voi siete la generazione Artemis, voi sarete la generazione che tornerà sulla luna per restare. Voi sarete quelli che trasformeranno la specie umana, per sempre, in una specie multiplanetaria!”.
Entusiasmo alle stelle da parte degli studenti, dei docenti e della Preside Daniela Pittiglio, che ha fatto gli onori di casa introducendo l’evento. L’apertura dell’incontro è stata preceduta da un momento di forte commozione quando, ricordando i venti anni della scuola anziate che quest’anno ricorrono, Christian Cappelluti è stato nominato “ex alunno onorario” della scuola che porta il suo nome. Nel solco dei festeggiamenti per il ventennale, è stata anche intervistata un’ex alunna che ha fatto carriera nella medicina aerospaziale, Lydia Johnson Kolaparambil Varghese, che ha scoperto la sua passione per questo settore grazie al progetto “Astronautica in Classe”, tenuto nel liceo di Anzio.
“Siamo convinti che il compito della nostra Associazione sia quello di portare eventi di alto profilo nella nostra scuola, quelle esperienze che possono rimanere impresse nelle menti degli studenti. – ha affermato il presidente Jacopo Cherzad – Ringraziamo la Fondazione Christian Cappelluti per il supporto incondizionato alle nostre iniziative ed il plauso va anche alla Dirigente Scolastica per l’entusiasmo con cui sempre ci sostiene! Già stiamo programmando gli eventi per il prossimo anno; non ci vogliamo sbilanciare, ma abbiamo veramente tante idee e tanta voglia di fare. Vedere poi la felicità negli occhi dei ragazzi mentre ascoltavano Adrian ci ha dato una spinta ancor più forte!”.
Associazione
“Ex Alunni del
Chris Cappell College”
Raduno dell’Anc ad Ostia
Al XXV Raduno dell’Anc ad Ostia, presente anche la sezione Anc di Nettuno.
Con orgoglio ed entusiasmo, domenica 7 maggio, gli iscritti all’Associazione Nazionale Carabinieri di Nettuno hanno raggiunto il lungomare lidense in occasione della sfilata dei radunisti a chiusura della tre giorni del Raduno Anc 2023.
I soci di Nettuno hanno sfilato in piazza dei Ravennati, insieme alle altre realtà associative d’Italia, alla presenza del ministro della Difesa, Guido Crosetto, e del comandante generale dell’Arma, Teo Luzi.
Tra le altre autorità presenti, il Presidente del Consiglio della Regione Lazio, Antonio Aurigemma, il Presidente Nazionale Anc, Generale Libero Lo Sardo.
La manifestazione è stata articolata su una serie di iniziative a partire da venerdì 5 maggio, quali la sfilata dei mezzi storici dell’Arma e l’inaugurazione del Campo della Protezione civile, con l’esibizione di varie specialità, l’alzabandiera e la deposizione di una corona al Monumento ai Caduti, il Carosello storico del IV° Reggimento Carabinieri a Cavallo e il concerto della Fanfara della Legione Allievi Carabinieri, con sfilata in costume dei componenti del Palio di Ostia Antica.
Il raduno ha contato la presenza di circa 100 mila persone, tra militari in servizio, in congedo e familiari, provenienti da tutta Italia.
Il Presidente Anc Nettuno
Antonio Palombo