SIMPOSIO
MASCHERE DI CARNEVALE
Appaiono, improvvise e giocose dai vicoli della città, su e giù dai minuscoli ponti, come un'esplosione di fiori sgargianti. Una fata e una principessa si tengono per mano, sollevando la crinolina con goffa grazia per non inciampare, un eroe esibisce le prodezze e un mostro anela a spaventare ogni passante. Ognuno entra nella propria favola per vivere la libertà di un giorno ideale di sogno. La Venezia dei colori sembra emergere dalle nebbie dell'inverno, in un'esplosione contagiosa di gioia e di festa, per trasformarsi nella città dove tutto sembra possibile. È Carnevale. È una città che diventa fiaba, in un richiamo alla fantasia e al poter, anche per poco, fantasticare e sognare.
Piogge di coriandoli nella meraviglia della piazza, che tornerà alla sua iniziale e unica bellezza, a festa finita, quando tutto dovrà essere ripulito e spazzato via. Pochi giorni di folle fantasia, ricercati e preziosi costumi, esibizioni e sfilate, eleganti feste in maschera, che chiuderanno il Carnevale nell'inizio di Quaresima
Giuliana
VENEZIA
di Patrizia Pasqualotto
È capitato anche a voi?
Il famoso sogno nel cassetto che solo quando si realizza ti ricordi che era nascosto lì da tanto tempo?
A me è successo sabato scorso.
La visita notturna alla Basilica di San Marco a Venezia,
Anni fa quando ne sentii parlare per la prima volta, ricordo ancora che le emozioni scatenate dal racconto altrui mi fecero sognare di vivere anch'io prima o poi questa esperienza...
Ed ecco...sabato mattina della settimana scorsa l'incontro fortuito con la nostra Giuliana.
Il suo racconto di questa visita a San Marco appena fatta riporta in vita il mio sogno...e la casualità che lo stesso pomeriggio l'iniziativa venisse riproposta, ...insomma, alla sera c'ero anch'io all'interno della Basilica con il piccolo gruppetto di compagni d'avventura!!!
Avvolti dal buio più assoluto, minuti di raccoglimento, silenzio, in attesa di qualcosa...
Ed ecco la magia...cominciano ad accendersi le luci e tutto viene rivestito di oro, vedi solo oro, tutto brilla, tutto luccica, ti sembra di essere in una bolla dorata...ci vogliono alcuni attimi per cominciare a distinguere le figure dei mosaici!!!
Probabilmente il passaggio dal buio assoluto alla luce provoca questo effetto, ma quell'attimo in cui la retina dei miei occhi non riusciva a distinguere le immagini, e vedeva solo oro, non lo dimenticherò più. Pura magia.
Dulcis in fundo...
essere a Venezia proprio il giorno che dà il via al Carnevale 2023, altra bella emozione, senso di leggerezza, di allegria, il sorriso che ti illumina il viso ad ogni maschera che incontri, ti senti trasportata indietro nel tempo... e ti senti fortunata. Hai realizzato un sogno nel cassetto.
Grazie Venezia, e grazie Giuliana.
LA COMPLESSA STORIA
DELLA RUSSIA/13
di Francesco Bonanni
Alla morte di Pietro II causata dal vaiolo, avvenuta il 30 gennaio 1730, l’Alto Consiglio Segreto, con l’intento di limitare il Potere Autocratico come in Svezia ed in Polonia, offrì il Trono ad Anna Duchessa di Curlandia, figlia di Ivan V e come tale nipote di Pietro il Grande.
Nel 1711 rimasta vedova di Federico III, Duca di Curlandia, Anna governò il Ducato servendosi di un residente locale russo e suo amante, un certo Peter Bestuzhev, nominandolo suo Consigliere.
La Curlandia è una regione storica dell’Area Baltica attualmente inglobata nel territorio della Lettonia. In passato fu un possesso dei Cavalieri Teutonici di Federico II, lo “Stupor mundi”.
Però il Trono fu offerto a condizione che Anna non prendesse nessuna decisione importante senza il consenso dello stesso Consiglio.
Anna da Duchessa sembrò accettare tali pesanti condizioni ma una volta salita al Trono di Russia, con l’appoggio della Guardia Imperiale ed il sostegno della Nobiltà Provinciale, effettuò un Colpo di Stato rendendosi così libera da ogni condizionamento e il suo Regno fu caratterizzato da una lunga vendetta.
Come primo atto sostituì l’Alto Consiglio con un Gabinetto composto da tre membri, tutti stranieri.
Perseguitò con ferocia il Clero Ortodosso e i Contadini furono soggetti ad una pesante pressione tributaria ed inoltre, per assicurarsi una assoluta fedeltà, arruolò nella Guardia Imperiale numerosi stranieri di sua fiducia e tutta la sua Politica Interna fu all’insegna di una estrema durezza.
Appena eletta Zarina reintrodusse la Polizia Segreta che utilizzò non solo per combattere i suoi avversari, veri o presunti che fossero, ma anche per intimidire eventuali possibili oppositori.
Condannò alla decapitazione il Ministro Artemy Petrovich Volynsky in quanto suo aperto oppositore all’interno del Gabinetto di Governo.
Fece esiliare in Siberia più di 30 mila persone, molte delle quali appartenenti al Movimento dei Vecchi Credenti.
I “Vecchi Credenti” era un Movimento Religioso che sotto la guida dell’Arciprete Avvakum Petrov aveva rifiutato le riforme liturgiche che il Patriarca di Mosca Nikon, al secolo Nikita Minin, aveva introdotte per porre rimedio al fatto che, sia i Riti Russi che gli stessi Libri Liturgici nel XVII deviavano dalla Antica Tradizione greco-bizantina.
Le Riforme di Nikon, pur ratificate da un Sinodo, nella Chiesa Ortodossa Russa provocarono uno Scisma, noto come Raiskol che etimologicamente sta ad indicare un “atto di spaccatura”.
Inoltre non fidandosi della fedeltà della Nobiltà russa la escluse da ogni Posizione di Potere affidando tutti gli incarichi di governo a personalità originarie delle Regioni Baltiche della Germania e permise a Ernst Johann Biron, un suo “Favorito”, di dirigere a proprio vantaggio la Politica Russa.
Anna si mostrò molto attiva anche in Politica Estera.
Si alleò con l’Imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo VI, e partecipando alla Guerra di Successione Polacca (1733-1735) riuscì a mettere sul Trono di Polonia col nome di Augusto III il suo candidato, il Duca di Sassonia.
Nel 1735 dichiarò guerra all’Impero Ottomano ma dovette sospendere le ostilità quando Carlo VI raggiunse con il Sultano una pace separata a seguito della quale fu costretta a restituire tutti i territori conquistati ad eccezione di Azov.
Questo conflitto segnò l’inizio di una graduale ma inarrestabile espansione della Russia sia verso Sud che verso l’Asia Centrale.
Come compensazione della effettiva esclusione dal Potere Anna concesse alla Nobiltà Russa numerosi privilegi.
Nel 1730 abolì la legge sul Maggiorascato, introdotta a suo tempo da Pietro il Grande, e nel 1731 concesse ai Proprietari Terrieri il diritto di Tassazione nei confronti dei propri Servi della Gleba i quali erano anche obbligati a prestare il servizio gratuito a favore dei Feudatari per almeno 25 anni.
Ma la Zarina, nota per la sua notevole stazza, governò solo per un decennio poiché, colpita da una grave forma di nefrite, morì nel 1740 a soli 47 anni.
CURIOSITÀ NELLA POESIA/28 di Sergio Bedeschi
LA CHIMICA DIVENTA POESIA
Parlando di Scienza nella Poesia ci siamo dimenticati, senza cattiva intenzione, della Chimica. Eccoci qua a rimediare nel modo più incredibile che si possa immaginare: abbiamo addirittura un poema!
Si tratta di Chimica in versi (sottotitolo Rime distillate) di Alberto Cavaliere, calabrese di razza, nato a fine secolo (1897) nella piccola Cittanova sulla punta dello Stivale. Se ci andate, troverete, dedicati a lui, una bella piazza e un suo busto, per inciso realizzato da Alik, uno dei suoi figli artista di professione.
Non so se ne avete già sentito parlare, ma comunque non è che sia proprio il signor “nessuno”.
Sposò un’ebrea e quindi ebbe a soffrire non poco col nazismo, combattè la lotta partigiana e poi fu politico del Partito Socialista per ben due legislature. La sua fama è però legata più che altro alle sue vicende universitarie tanto che ciò che si racconta su di lui ha il profumo di leggenda. Non riuscendo a superare un esame di Chimica alla Sapienza, si ripresentò rispondendo con agili quartine di poesia a tutte le domande che gli venivano fatte. Si racconta che il professore, dopo una prima ovvia perplessità, rimanesse colpito dalla facilità del suo versificare nonché dalla proprietà e precisione scientifica delle risposte, promuovendolo alla fine tra il tripudio generale.
UN LIBRETTO FANTASTICO
Vi consiglio di andare in rete dove è ancora possibile acquistare per pochi denari una copia degli anni ’40. Io ne posseggo una preziosa copia e di sicuro la consiglierò ai miei nipoti che dovessero intraprendere quegli studi.
A voi, voglio allietarvi con qualche saggio, tanto per gustare (ma si tratta di un libretto di ben 200 pagine). Già gustosissimo il primo carme sull’idrogeno di 25 quartine (di cui qui cito solo le prime quattro).
Poi qualcos’altro: