Per l’occasione anche una tavola rotonda sul tema “Coraggiosamente Donne”
L’8 marzo il Premio Domina
Il prossimo 8 marzo, in occasione della “Festa della donne”, presso l’Auditorium dell’Istituto “Apicio Colonna Gatti”, in via Nerone 1 ad Anzio, a partire dalle ore 18.30, si svolgerà il Premio Domina. Dopo il clamoroso successo dello scorso anno in occasione della prima edizione, che era stata ospitata nella suggestiva cornice del cortile di Forte Sangallo a Nettuno, tornerà quest’anno il Premio con una seconda edizione che promette tante piacevoli sorprese. La prima grande novità è la collaborazione con l’Host Lions di Anzio e Nettuno.
Premio Domina è stato ideato dal Prof. Barra Biagio, con l’intento di dare voce a tutte le figure femminili che nella provincia di Roma e Latina si sono distinte per intraprendenza, creatività, talento, abnegazione, realizzazioni d’eccellenza, in tutti gli ambiti professionali e sociali. L’iniziativa si pone l’obiettivo di promuovere, incentivare e sostenere tutte quelle donne che quotidianamente, con intuito e coraggio, dimostrano le loro grandi capacità nel mondo del lavoro.
Il programma della serata dell’8 marzo prevede una tavola rotonda dal tema: Coraggiosamente Donne. Sguardi ed esperienze a confronto. Sarà una piacevole conversazione tra donne di successo le quali racconteranno le loro storie personali e professionali, come testimonianza ed ispirazione per tutte coloro che affrontano quotidianamente la propria sfida personale.
Interverranno:
Regina Scerrato, coreografa e regista di moda; Maria Letizia Mingiacchi, imprenditrice; Rosalba Coppola, Dirigente dell’IIS “Apicio Colonna Gatti”; Angela Spada, Dirigente commissariato di polizia Anzio e Nettuno; Ida Panusa Zappalà, Past governatore del distretto Lions 108L; Nunzia Pezzella, Comandante del porto e del circondario marittimo di Anzio. Modera la conversazione il prof. Barra Biagio.
Al termine della tavola rotonda ci sarà la cerimonia di consegna delle benemerenze, che verranno riconosciute a un numero massimo di tre donne operanti sul nostro territorio.
Premi, non in denaro, verranno dunque conferiti sulla base di tre categorie:
1ª Categoria: donne che si sono distinte per creatività e intraprendenza in ambito professionale;
2ª Categoria:imprenditrici/commercianti che hanno saputo gestire un’attività, valorizzandola e innovandola;
3ª Categoria: donne che si sono distinte per il loro impegno nel sociale. Durante la serata ci sarà l’intrattenimento musicale del “TRIO” diretto dal maestro Carlo Trenta.
Al termine si svolgerà la cena gastronomica organizzata dai Lions, a cura dei docenti e degli studenti dell’IIS “Apicio Colonna Gatti”.
“Du’ bire ar Pub” con i Poeti Estinti
La serata di venerdì 10 febbraio è stata eccezionale per “I Poeti Estinti”. Cinque di loro hanno rappresentato “Du’ bire ar pub” presso un locale sito nella piazzetta del Mercato di Nettuno. Si è trattato di interpretare a modo loro, rivisitata e corretta ‘La scoperta dell’America’ di Cesare Pascarella in vernacolo. Il Poeta romano, vissuto a cavallo tra l’ ‘800 ed il ‘900, ha scritto un’intera opera dedicata a tale scoperta componendo 50 sonetti scritti in romanesco. Maurizio Stasi, cofondatore de ‘I Poeti Estinti’ ne ha tratto una breve pièce teatrale con cinque personaggi che si ritrovano una sera in un Pub e, sorseggiando una birra, parlano dell’impresa di Colombo. Battute esilaranti, gag, sfottò l’hanno fatta da padrone, suscitando l’ilarità del pubblico presente. I cinque personaggi sono stati interpretati da Gabriele Ansini, Aldo Volpini, Cinzia Bravo, Rita Cerasani e lo stesso Maurizio Stasi. Alla fine tanti applausi e complimenti. Ma la serata non è finita qui. I ‘Poeti de’ Borgo’ Giacomo Antognarelli, Enrico Tiribelli, Roberto Faccenda hanno intrattenuto i presenti con l’esecuzione di canzoni romane e non, tra le più famose ed apprezzate. Antognarelli ha suonato le armoniche, Tiribelli la chitarra e Faccenda i bonghi. E’ stata una serata trascorsa in allegria, amicizia, degustando ottimi panini. Ce ne vorrebbero altre simili per dimenticare, almeno per poche ore, l’angoscia della pandemia, della guerra, del terremoto.
Rita Cerasani
Una commovente storia vera raccontata da Dita Kraus
La libraia di Auschwitz
Dita Kraus, “La libraia di Auschwitz”, Newton Compton Editore, Roma 2020, pp. 416, Euro 10,00.
All’alba del 27 gennaio 1945, le truppe dell’Armata Rossa varcavano i cancelli di Auschwitz (i soldati sovietici di allora non erano i soldati russi di oggi), i prigionieri del campo erano liberi; i più, date le loro condizioni furono presi in carico dai medici dell’Armata e, successivamente, dalla Croce Rossa, dagli alleati e altre organizzazioni umanitarie. Il 27 gennaio è rimasto come giorno della memoria: per non dimenticare. Un piccolo esercizio per mantenere la memoria della Shoah è sicuramente questo libro di Dita Kraus.
All’età di tredici anni Dita Kraus, nata a Praga nel 1929 viene deportata insieme alla madre ad Auchwitz-Birkenau in un Familianlager (un campo per famiglie) nel tristemente famoso‘blocco 31’, dove era sovraintendente il famigerato dottor Mengele (‘l’angelo della morte’), rimasto noto per i suoi spietati esperimenti sugli esseri umani prigionieri nel Lager.
La ragazzina comincia a farsi carico della conservazione e cura dei pochi libri portati di nascosto, contrabbandati e scambiati di volta in volta nelle baracche del campo, dai prigionieri. Un incarico pericolosissimo: le dittature non tollerano i libri in genere, volentieri li bruciano e spesso perseguitano gli scrittori e gli intellettuali, soprattutto i dissidenti, ma non vedono tanto di buon occhio neanche quelli ‘di regime’ e la pratica culturale in generale (memorabile è il rogo dei libri avvenuto in molte piazze delle città in tutta la Germania dell’epoca -il rogo di Berlino del maggio 1933- e, successivamentenelle zone occupate). Se fosse scoperta con i suoi libri nascosti la ragazzina sarebbe NDt incontro a punizioni durissime, forse la morte.
Intanto Dita descrive e testimonia la sua esperienza di vita quotidiana nel lager, i soprusi, la paura continua, le prevaricazioni, le tattiche di sopravvivenza, la crudeltà e l’abiezione umana; e in questo mondo di morte e devastazione i libri costituiscono un prezioso veicolo di indipendenza morale ed intellettuale, un simbolo di libertà non solo di pensiero, speranza ed intelligenza in un clima di mortifera stupidità e incubo senza fine.
Bellissime e commoventi infine le pagine della liberazione dei campi, di Auschwitz-Birkenau compiuto dall’Armata nell’aprile del 1945 e l’incontro casuale, proprio in quei giorni, con un altro deportato che poi diventerà l’uomo della sua vita: Otto Kraus, suo marito, autore di diversi libri, fra i quali “Il maestro di Auschwitz” (anche questo edito in Italia nel 2020 dalla casa editrice Newton Compton).
Un libro intenso, una storia vera che ci mostra a che livello può arrivare la bassezza e la crudeltà dell’uomo, ma anche come ci si può affrancare da questa pars destruens, attingendo dalle proprie risorse e della propria interiorità, che va costantemente coltivata ed arricchita anche con la cultura e la lettura. Un libro di indiscutibile valenza educativa, che andrebbe letto nelle scuole.
Giuseppe Chitarrini
Progetto Ossigeno
L’Area Ambiente e Sanità del Comune di Nettuno in collaborazione con la Regione Lazio, nell’ambito del “Progetto Ossigeno”, sta procedendo nell’attività di riforestazione urbana del territorio. L’obiettivo del progetto è la sostenibilità e la riduzione dell’inquinamento attraverso la piantumazione di nuove essenze arboree. Tra le aree individuate sono presenti anche due plessi scolastici al fine di sensibilizzare le future generazioni ad una consapevolezza ecosostenibile. L’intervento prevede circa 140 nuove alberature ed 800 arbusti, nelle seguenti zone: Parco di Via Rosa Luxemburg, Plesso scolastico di Via Lucania, Plesso scolastico “De Franceschi”, Viale Giacomo Matteotti, Viale Antonio Gramsci, Piazza Cavalieri Vittorio Veneto, Piazza Garibaldi.
Al 3 febbraio sono stati completati tutti gli interventi, ad eccezioni di quello in Viale Giacomo Matteotti.
Comune di Nettuno