Il Comune di Anzio non concede l’accesso agli atti sulla raccolta rifiuti
Trasparenza opaca
E’ sorprendente il livello di arroganza manifestato dall’Ufficio Ambiente del Comune di Anzio che persiste nel non dare riscontro alle richieste di accesso agli atti per conoscere aspetti del servizio di raccolta dei rifiuti e cioè di un servizio finanziato dagli utenti.
Abbiamo voluto reiterare la richiesta indirizzandola al Responsabile della Trasparenza di quella trasparenza che non sembra caratterizzare l’atteggiamento dell’Ufficio interessato.
Gentile Segretario Generale,
Come è nel diritto di qualunque cittadino a livello personale, o in rappresentanza di altri cittadini raccolti in associazione, ho seguito e seguo l’evoluzione del contratto per il ritiro e l’allontanamento dei rifiuti solidi urbani che ricade sotto la responsabilità gestionale del Comune di Anzio.
In mancanza di un dialogo e di una collaborazione con l’Autorità comunale le richieste di informazioni non vengono concesse come semplice flusso di risposte a domande lecite, ma a colpi di repliche a formali azioni di accesso agli atti (legge 241/90). Almeno ciò è avvenuto in passato; infatti ad una richiesta di informazioni su possibili inadempienze della ditta che AET, il Dirigente dell’Ufficio Ambiente, dopo reiterati solleciti, dava riscontro con la pec prot 0022192/23 del 22 marzo 2023 i cui dava risposte non definitive, vaghe ed interlocutorie.
Al fine didare ulteriore tempo ai funzionari responsabili per raggiungere un livello di gestione stabile delle varie clausole contrattuali, ma sollecitato da evidenti malfunzionamenti del servizio, provvedevo a reiterare la richiesta di accesso in data 11 novembre 2023, successivamente ripetuta in data 8 marzo 2024 ed ancora in data 8 giugno 2024. Si richiedevano chiarimenti su aspetti del contratto che non apparivano attuati e su quelle che si sostanziavano come inadempienze operative: come marciapiedi pericolosamente invasi da vegetazione o mucchi di rifiuti abbandonati persistentemente in strada.
Si chiedevano informazioni su sviluppi di attività contrattualmente previste ed elementi conoscitivi su opzioni e proposte riportate nel documento contrattuale.
Si chiedevano anche notizie su possibilità di sviluppo della tariffa puntuale e sulle ragioni per cui il Comune di Anzio rifiuta di attuare il compostaggio privato che è una pratica incoraggiata sul piano istituzionale e vantaggiosa sul piano economico, perché ridurrebbe di oltre il 30% i rifiuti da smaltire ed educherebbe i cittadini alla collaborazione ecologica.
Ultimo ma non ultimo si richiedeva di conoscere i provvedimenti presi per ridurre lo scandaloso tasso di evasione del pagamento della TARI, che si aggirerebbe a poco meno del 50% e che costringe i contribuenti onesti a pagare anche per i disonesti, Insomma ho richiesto di esercitare, a nome mio e dei Comitati e gruppi che partecipano al Coordinamento Uniti Per l’Ambiente, il diritto alla conoscenza di alcuni aspetti di un contratto che ci riguarda come cittadini e come contribuenti.
Il periodo, durante il quale un team di alti funzionari sono stati inviati dal Governo ad Anzio per mondarlo da quegli elementi che si sono resi sensibili all’azione della malavita organizzata, volge al termine.
Se l’efficienza e la correttezza di un’amministrazione si misurano anche nell’efficacia dei rapporti che essa intrattiene con i cittadini disposti alla collaborazione, questa amministrazione ha rifiutato la mia e la nostra collaborazione offerta su attività volte alla difesa del territorio e con nessun altro scopo.
Se un’ amministrazione intende essere la casa di vetro che dovrebbe essere, anche in attuazione alle norme specifiche sulla trasparenza degli atti amministrativi, questa lettera racconta che i fatti amministrativi su cui si chiedono informazioni lecite e pertinenti non vengono fornite dal responsabile del servizio, nonostante il Segretario Generale, responsabile della trasparenza, lo abbia sollecitato.
Il contratto sulla raccolta dei rifiuti è l’atto amministrativo che assorbe la gran parte del bilancio comunale e l’attività che ne consegue rappresenta l’aspetto piu significativo dello stato ambientale.
La legge offre ai cittadini, a cui è stato negato il diritto di accedere agli atti amministrativi, di rivolgersi al Tribunale Amministrativi Regionale, atto che richiede un notevole esborso economico che dovrebbe essere sostenuto da volontari e solo per sapere come viene speso i danaro che essi versano all’Amministrazione. Esistono anche altre modalità che percorreremo se non verrà dato esauriente riscontro alla nostra richiesta dettagliata.
Saluti ben distinti.
Anzio 7 ottobre 2024
Sergio Franchi
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Piazza pulita ad Anzio
Il periodo di commissariamento, per infiltrazioni mafiose, del Comune di Anzio è in fase di completamento. In tutta questa brutta storia i cittadini di Anzio sono rimasti a guardare, pochissimi di loro increduli ed alcuni indignati per quanto accaduto, ma la stragrande maggioranza non è apparsasorpresa ed ha vissuto l’interruzione della rappresentanza democratica come una normale variante dellavita amministrativa. Ma non lo era e per saperlo basta dedicare un pò di tempo ad ascoltare, su radio Radicale, la requisitoria del Pubblico Ministero Musaròal processo in corso presso il Tribunale di Velletri.
Le allusioni ed i riferimenti alla politica locale non lasciano adito a dubbi sull’aria che si è respirata per anni nell’Amministrazione Comunale di Anzio. A parte le specifiche responsabilità penali dei singoli, che spero la Magistratura sia capace di dimostrare, a parte il grigio che nasconde ciò che non era legale ma che è difficile dimostrare come illegale, a parte quel poco che la Giustizia riuscirà a colpire, il clima poco limpido che si viveva nell’ambito della vita politica di Anzio era apprezzabile da chi ha un po’ di esperienza di contesti pubblici.
Che una centrale per la produzione di biogas possa essere realizzata, in netta violazione delle norme relative alle distanze di sicurezza, con il placet dell’Assessore e del Dirigente, senza che i cittadini ne fossero nemmeno informati, non è un esempio limpido ed edificante per una amministrazione comunale trasparente.
Che la vita comunale fosse “esposta a pressanti condizionamenti... che hanno compromesso il buon andamento e l’imparzialità del Comune” e che “la permeabilità del comune ai condizionamenti abbia arrecato pregiudizio agli interessi della collettività “sono accuse che possono spiegare e costituire sintesi di quell’atmosfera che si viveva in alcuni uffici comunali.
Che la situazione fosse grave mi sembra piu che evidente tanto da fare di Anzio uno dei 12 comuni commissariati per infiltrazioni mafiose su circa 8000 comuni italiani e quello piu a nord d’Italia. I fenomeni di asservimento delle amministrazioni comunali al potere malavitoso sono processi che avvengono per piccole dosi di veleno successive; l’avvelenamento avviene dopo molto tempo e quando esso assume le caratteristiche descritte nel decreto di commissariamento di Anzio, esso è penetrato in molti organi vitali e l’organismo ne risulta duramente compromesso. Molti cittadini sono complici di questo avvelenamento perché ne hanno avuto un beneficio, perché ne hanno ricevuto un favore oppure perché sono stati indulgenti rispetto a comportamenti anomali o malfunzionamenti non motivati.
Ogni popolo ha il governo che si merita e noi ci siamo meritato un governo permeabile ai condizionamenti del malaffare organizzato; non un assessore, non un dirigente… tutta l’amministrazione e quindi il Consiglio Comunale che non merita piu di prendere decisioni in nome dei cittadini che lo hanno eletto. Non so se i Commissari, che hanno amministrato in questo periodo, produrranno un resoconto, un compendio che sintetizzi in che modo gli obiettivi siano stati raggiunti; non so quali siano le innovazioni apportate per eliminare le ragioni gravissime che hanno causato la decisione del commissariamento. Innovazioni del tessuto amministrativo, perché giova sempre ricordare che, praticamente, non esiste un atto corruttivo in un’amministrazione comunale se un dirigente non ne sigli la determina. Quindi la permeabilità in un’amministrazione comunale riguarda spesso l’operato dei funzionari e dei dirigenti e un’amministrazione rinnovata dovrebbe esplicarsi non solo con una classe politica radicalmente modificata ma anche con una classe dirigenziale diversa. Si assiste in questi giorni a manovre dei soliti noti per riappropriarsi della macchina amministrativa comunale. Alleanze spurie e nomi improponibili sembrano costituire uno scenario che non odora di buono.
Ci sono nomi formulati dalle direzioni dei partiti, per dare un segno di rinnovamento, ma i gerarchetti locali si oppongono perché si sentono disturbati, perché non vogliono rinunciare a quella fettina di sottopotere che ha dato loro un successo tanto effimero quanto immeritato. Sembra che non ci si renda conto che il commissariamento per influenza mafiosa non è un malattia leggera, è un avvelenamento e quindi un male estremo; un male estremo che richiede rimedi estremi.
Piazza pulita di tutti gli eletti della consigliatura incriminata. Tutti, perché anche se alcuni consiglieri sono del tutto onesti, anche perchè non hanno avuto il potere che serve per essere corrotti, alcuni di loro hanno a volte costituito un’opposizione poco credibile e poco incisiva e quindi possono lasciare spazio a rappresentanti piu agguerriti.
Siccome l’elezione a membro rappresentativo è un servizio prestato alla comunità, la rinuncia non dovrebbe costituire un problema. Dei membri della maggioranza, a parte quelli che verranno eventualmente dichiarati ineleggibili, tutti ma proprio tutti, nessuno escluso, dovrebbero indirizzare i propri sforzi verso obiettivi diversi. Anzio ha bisogno di gente nuova, fuori dai giochi e lontano da quelli che hanno dato le carte per anni. Piazza pulita, facce nuove, gente capace, eletta per la propria capacità evitando buzzurri e buzzurretti che raccolgono i voti nelle file dell’ignoranza e che poi fanno interventi penosi in Consiglio Comunale. Piazza pulita dovrebbe essere lo slogan per salvare Anzio.
Sergio Franchi