Il caos delle concessioni balneari continua a regnare
Senza certezze
Turismo estivo nel nostro Paese significa principalmente mare e spiagge ed è penoso ciò a cui stiamo assistendo nell’ambito della gestione delle concessioni governative del demanio marittimo, quelle che abilitano i titolari a condurre uno stabilimento balneare e strutture affini su suolo demaniale. L’attuazione improvvisa e tardiva della Direttiva europea che porta il nome di Frits Bolkestein, che impone ai governi di concedere permessi per attività produttive attraverso una pubblica competizione, sta creando una grande confusione fra leggi applicabili e decisioni di autorità amministrative locali, fra ricorsi e controricorsi; il tutto mentre la stagione balneare sta per cominciare. In sintesi:tutte le circa 13. 000 concessioni del demanio marittimo sono scadute, per legge e per sentenza del Consiglio di Stato, il 31 dicembre 2023; salvo casi eccezionalissimi di impossibilità provata da parte dei comuni di adire ad una gara di affidamento in tempo utile. Molti comuni come, quello di Anzio, hanno esteso la concessione unilateralmente indicando motivazioni che, nella quasi totalità dei casi, si rivelano non plausibili e quindi, non essendo valide, lasciano del tutto invariata la scadenza del 31 dicembre 2023.
L’autorità Garante della Concorrenza del Mercato ribadisce il concetto dichiarando illegittime le estensioni al 31 dicembre 2024 se non adeguatamente motivate secondo quanto riportato dalla legge che le prevede. Non ci vuole molto a comprendere che i titolari di concessioni hanno cessato di esserlo sotto tale data e chi aprirà l’esercizio per la stagione estiva, lo farà senza titolo legale, per cui se un cittadino con tanto di ombrellone e sdraio deciderà di prendere il sole in uno stabilimento in funzione, il proprietario non ha titolo legale per impedirlo.
A Soverato, dopo un’estensione al 31 dicembre 2024, concessa dal Consiglio Comunale, un ricorso al TAR che l’ha annullata ed una reiterazione della stessa con decisione di giunta ed un ulteriore ricorso, tutti i titolari di stabilimenti balneari sono stati denunciati alla Guardia Costiera per occupazione abusiva di suolo pubblico. Ci sono comuni che, in assenza di direttive, hanno applicato la legge e posto a gara le concessioni e ciò ha messo in evidenza che tali attività sono remunerative ed attraentianche per “industriali” che operano in altri campi, come la Geox che si è aggiudicato un lotto molto grande a Jesolo scatenando il populismo dei difensori del piccolo è bello e di una tradizione familiare che non sempre, però, garantisce il meglio in termini di sicurezza e della tutela ambientale. Il governo dovrebbe intervenire per fare chiarezza e per segnare in modo definitivo i limiti del lecito e del non lecito. Ma il Governo dovrebbe fare molto di più perché la stesura di un capitolato per una gara per l’affidamento di una concessione di un tratto di spiaggia che è stato “proprietà” per decenni di un gestore, non è cosa semplice e non può avvenire, come sta avvenendo, con termini di affidamento ed oneri diversificati di comune in comune. Sono tanti gli aspetti che devono essere uniformati, primo fra tutti quello che riguarda le modalità di calcolo del risarcimento al concessionario uscente. E poi la definizione di chi deve eseguire il risarcimento, e poi le linee guida ed i valori dei coefficienti di valutazione delle migliorie proposte e gli eventuali elementi di prelazione del vecchio concessionario che non devono, però, mai inficiare il concettodi libera concorrenza ecc.
In assenza di una legge quadro che metta ordine e che ristabilisca la tranquillità in un settore che costituisce una particolarità qualificante dell’offerta turistica che, ricordiamolo, costituisce la maggiore industria nazionale che muove il 13% del prodotto interno lordo italiano, il caos continuerà a regnare assoluto creando situazioni paradossali ed intasando i tribunali. Ma c’è un altro aspetto su cui il Governo dovrebbe porre la massima attenzione: migliaia di fruttuosissime concessioni saranno assegnate a nuovi e vecchi concessionari e questo potrebbe essere, in termini economici, un’occasione unica per la malavita organizzata, sempre in cerca di miliardi da riciclare e “familiari” da collocare, per acquisire concessioni ed entrare in un mercato in cui, solo in modo sporadico ma non troppo, è già presente. Questo mondo è stato sempre terreno di pascolo elettorale per i partiti di destra ed oggi che quei partiti sono al governo non intervengono per non prendere decisioni che necessariamente sarebbero dolorose e farebbero perdere il consenso.
Se questa ipotesi è corretta, questa ignobile situazione andrà avanti fino alle elezioni europee.
Sergio Franchi
Si chiama “FishArt. Partecipativa per l’Oceano al Porto di Anzio”
Progetto ambientale
Dopo il progetto SeaPaCS, concluso con successo lo scorso ottobre, la Dott, Chiara Certomà torna ad Anzio con un altro progetto sul mare e per il mare. Un progetto europeo che si chiama “FishArt. Arte Partecipativa per l’Oceano al Porto di Anzio” -
Il 21 marzo 2024 si è tenuto il primo incontro pubblico, chiamato “Co-Laboratorio”, cui hanno partecipato i rappresentanti delle cooperative dei pescatori di Anzio, Angelo Grillo per la “Fanciulla d’Anzio” e Lorenzo Colantuono per la “Concordia” e per l’associazione dei pescatori contro la plastica in mare “Innocenziana”, insegnanti della scuole primarie e secondarie Anzio I e IV, e i rappresentanti delle associazioni Legambiente, Ibis, Alternativa per Anzio, Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio ATCL e della Lega Navale Italiana sezione Anzio, del Rotary Club Costa Neroniana, e della società Servizi Marittimi Anzio. I promotori del progetto Chiara Certomà (Sapienza Università di Roma), Federico Fornaro, direttore sportivo della LNI Anzio e direttore della società di video documentazione Raw-News e Marcello Dato, direttore della società internazionale di promozione artistica PLATOON Cultural Development in collegamento da Berlino, insieme ai rappresentanti dell’associazione culturale Raw Drivers APS, hanno dato il benvenuto ai partecipanti nel salone della Lega Navale Italiana di Anzio.
L’incontro è iniziato alle 18.00 con una presentazione delle attività previste dal progetto FishArt volto a sostenere il processo di riqualificazione sostenibile dell’area portuale di Anzio intrapresi dall’Amministrazione Locale. Attraverso la partecipazione attiva di tutte le componenti della popolazione locale, e in collegamento con esperienze ed espertiinternazionali, sono state presentate le iniziative di co-educazione per la salvaguardia dell’oceano dall’inquinamento e riqualificazione dello spazio pubblico con eventi artistici e creativi collaborativi, grazie anche al supporto dell’amministrazione di Anzio (che patrocina il progetto FishArt) ed in particolare del dirigente del Dipartimento Ambiente, dott. Eugenio Monaco. Dopo i saluti di benvenuto del dott. Fornaro a nome della LNI di Anzio, la dott.ssa Certomà ha spiegato come FishArt sia ispirato dai principi EU del New European Bauhaus volti a produrre le esperienze che arricchiscono i partecipanti, ispirandosi all’arte e alla cultura, e riqualificano lo spazio pubblico rispondendo a esigenze che vanno oltre la funzionalità, sono sostenibili e inclusive. Il dott. Dato ha quindi anticipato le future occasioni di incontro, in particolare l’evento di co-educazione “Non Facciamo la guerra, Combattiamo i Rifiuti” previsto per il 2 maggio 2024 presso le spiagge libere di Anzio, organizzato dal Comune di Anzio in collaborazione con il progetto FishArt nonché l’invito aperto a tutte le componenti della società a proporre eventi complementari al programma dell’Evento artistico FishArt (fine luglio 2024) che prevede la creazione, realizzazione e installazione nelle aree portuali per l’Oceano di momenti creativi e opere artistiche. A tal fine verranno realizzati una serie di incontri operativi nell’ambito del FishArt Living Lab, esplicitamente dedicato alla co-progettazione. I partecipanti hanno quindi dato vita ad una vivace discussione, avanzando proposte per la riqualificazione dell’area portuale estesa, mettendo in evidenza le principali criticità ad ora presenti, le difficoltà relative allo smaltimento dei rifiuti legati all’attività di pesca che rischiano, se non raccolti, di vedere nuovamente compromessa la pulizia del Molo Innocenzionano, e proponendosi per la realizzazione di attività educative e di coinvolgimento della cittadinanza.
Il Co-Laboratorio è stato seguito dalla consegna delle cassette DUWO, lavabili e riutilizzabili per il pescato, ai capitani dei 10 pescherecci della Cooperativa “Concordia” e “Fanciulla d’Anzio” di Anzio- Roma presso il Molo Innocenziano che ancora non le avevano ricevuto. Le cassette, offerte dalla Lega Navale di Anzio a conclusione del progetto europeo “SeaPaCS. Cittadin*-Scienziat* contro la plastica in mare” sono ora disponibili per tutta la flotta dei pescherecci di Anzio, con l’auspicio che possano contribuire alla progressiva eliminazione delle cassette in polistirolo.
Biciclettate di primavera
Per il terzo anno, l’IC Nettuno IV, la scuola nei pressi della stazione di Nettuno, sta riproponendo le biciclettate di primavera: quest’anno la partecipazione di alunni e di genitori è piuttosto massiccia ed entusiasta e proseguirà anche nelle settimane a venire, dopo l’inaugurazione avvenuta lo scorso 12 marzo.
In pratica, i ragazzi, qualche genitore e qualche prof, si danno appuntamento alla Divina Provvidenza, all’inizio di Nettuno prima di entrare a scuola e procedono lungo la ciclabile fino a raggiungere il plesso declamando i versi di Alda Merini “Sono nata il 21 a primavera”.
In questo modo i ragazzi sfruttano la pista ciclabile, sperimentando la possibilità di un percorso green, invadono la città di poesia e giungono in classe lieti di aver appena condiviso un’esperienza di gruppo, riempiendo di senso uno spazio e un tempo funzionali solitamente neutri e non certo di benessere o condivisione. L’iniziativa andrà avanti per tutta la primavera e, dato il successo, rischia di diventare una vera e propria tradizione dell’IC Nettuno IV.