La didattica culturale del professor Guadagnuolo
Arte in Classe
Originalità, attualità, comunicabilità… le caratteristiche che lo spettatore coglie quando posa il suo sguardo sulle opere create dagli allievi, su idea del M° Guadagnuolo, per “Arte in classe” 18ª Edizione. Guidati nella lettura delle opere e dalle indicazioni dell’artista è possibile riconoscere il messaggio in esse contenuto e dei suoi effetti sull’essere umano e delle possibili cure oggetto dello studio dei ricercatori. Infatti, esaminando i lavori degli allievi del Prof. Guadagnuolo, si possono vedere le progressioni genetiche del virus, di cui gli scienziati del Campus Bio-medico di Roma, sono riusciti a ricomporne i mutamenti, fino a rivelarne il così chiamato salto di specie, cioè la modificazione che ha consentito a un virus specifico degli animali, in questo caso dei pipistrelli, di diventare abile ad attaccare l’uomo.
Come tutti i virus, anche il Coronavirus Sars-CoV-2 muta variando fisionomia. La mutazione del Coronavirus è stata determinante, la proteina di superficie chiamata ‘spike’ (punta, spina), di cui il virus si serve per attaccare le cellule e diffondersi per accrescersi, proprio la proteina spike ha fatto fare al virus il tragitto dall’animale all’uomo.
Dietro ad ogni opera c’è un grande lavoro del M° Guadagnuolo, una valanga di informazioni, sentimenti, riflessioni e studio. La libertà di espressione del Maestro e dei suoi piccoli artisti, esplode nel significato più profondo che ognuno attribuisce a ciò che osserva. In questo quadro s’inseriscono le opere degli allievi di Guadagnuolo che hanno dato un volto alla proteina ‘spike’ del Coronavirus attraverso sculture ed elaborati grafico-pittorici, sotto la guida del loro Professore.
Dice Guadagnuolo: “Ci sono diversi stati d’animo e creatività in questa serie di lavori. Il mio laboratorio è diventato artistico-scientifico, credo di aver dato un’ulteriore innovazione da ricercatore nel mondo della scuola”.
Così nella genialità delle sue idee i suoi allievi hanno giornalmente l’opportunità di vivere esperienze uniche, di crescita personale e collettiva, incentrata sulla tradizionalità dell’arte e interazione di diverse discipline, avvicinata all’innovazione, alla tecnologia e alla scienza.
Video su https://youtu.be/9TrMXl128D8.
La Corte di Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso del Comune
Niente Ici per l’Isagro
Illecito pretendere il pagamento dell’Ici su un terreno di pertinenza all’impianto industriale. La Corte di Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso proposto dal Comune di Aprilia per riformare la sentenza della Commissione Tributaria Regionale che modificando la sentenza della commissione Tributaria Provinciale, aveva dato ragione alla Isagro spa, l’impianto industriale di Campo di Carne convinto non fosse lecito chiedere il pagamento del tributo su un terreno agricolo di pertinenza. In particolare il Comune di Aprilia per far valere le proprie ragioni aveva presentato ai giudici una perizia che pareva dimostrare l’intenzione futura della Isagro di utilizzare quel terreno per un ampliamento che di fatto non c’è mai stato. E i giudici di cassazione, concordando con l’esito del giudizio in Commissione Tributaria Regionale, hanno rilevato che il terreno costituisce un’area retrostante rispetto alla struttura produttiva strettamente intesa, contigua agli impianti di depurazione e pertanto già sulla base di questa considerazione “non suscettibile di alcuna destinazione autonoma differente da quella di fungere da mera area di supporto all’impianto esistente per consentire il rispetto dei parametri di compatibilità ambientale e di certificazione di qualità richiesti”.
Si tratta di un’area di ingresso all’impianto e per i giudici “la dichiarazione della società sulla destinazione futura del terreno non costituisce un fatto decisivo tale da determinare un esito diverso”. Abbastanza dunque per respingere la richiesta dell’ente di piazza Roma di riformare la sentenza; l’Isagro Spa, che non si è difesa nel giudizio in cassazione, in sostanza non sarà tenuta a pagare l’ICI sulla pertinenza.
Francesca Cavallin
Anche il ciclismo si ferma
Momento difficile per il ciclismo “a rischio l’intera stagione ciclistica” è quanto dichiara il numero uno della Federazione Ciclistica Italiana nella Provincia di Latina il presidente Provinciale F.C.I. Massimo Saurini che non usa mezzi termini per descrivere la situazione attuale che vede la provincia di Latina tra le più attive dell’intera regione come calendari organizzativi di gare ciclistiche. È lo stesso presidente provinciale attraverso un comunicato stampa ad affermare: “siamo in totale emergenza sanitaria, sappiamo bene che nella nostra Provincia di Latina è a rischio l’intera stagione ciclistica come in molte altre province della penisola, ma non dobbiamo arrenderci e serve assolutamente usare il buon senso civico di convivenza e rispetto delle regole emanate dagli ultimi decreti legge.
Non servono interpretazioni di alcun genere non si può in questa situazione correre alcun rischio quindi bisogna evitare anche di uscire in bici in particolar modo per gli allenamenti qualsiasi essa sia la categoria agonistica. Come Comitato Provinciale F.C.I. Latina invitiamo tutti gli atleti agonisti tesserati ad evitare di uscire in bici e qualora dovesse esserci la necessità di mantenere la forma fisica vi è la possibilità di allenarsi con i rulli.
Comunichiamo altresì che siamo in contatto diretto con gli uffici preposti: Prefettura, Astral, Polizia Stradale e tutti i comuni della provincia. Monitoriamo la situazione ogni giorno sappiamo quanto sia difficile per gli organizzatori posticipare gli eventi, ma dobbiamo assolutamente uscire dall’emergenza sanitaria nel più breve tempo possibile dopo saremo ancora più tenaci nel rilanciare l’attività organizzativa delle gare ciclistiche. Ora serve assolutamente il rispetto delle regole”. Massimo Saurini ancora una volta rilancia il messaggio di sospendete tutti gli allenamenti, non uscite in bici pensiamo alla salute, sarà lo stesso Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte a comunicarci quando saremo usciti dall’emergenza.
P.N.