La missiva è dei Sindaci della provincia di Latina
Lettera ai cittadini
Cari cittadini, stiamo vivendo un’emergenza nazionale, delicata e complessa allo stesso tempo, l’obiettivo è contenere il diffondersi del COVID-19 che pone le nostre comunità di fronte a una sfida inedita. Stiamo facendo di tutto per fronteggiare questa situazione con accortezza e senso di responsabilità. Mai come in questo momento è importante che la responsabilità venga vissuta collettivamente. Il Governo ha varato le misure per contenere il contagio con un nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e per renderle ancora più efficaci è necessario e opportuno che ognuno di noi assuma, nella propria quotidianità, comportamenti che siano assolutamente rispettosi delle raccomandazioni in esso contenute.
Invitiamo innanzitutto chi fa rientro nel nostro territorio, proveniente dalle zone rosse e comunque dalle zone più esposte al contagio, a contattare il proprio medico curante o la Asl ai numeri 800118800 e/o 1500. È necessario evitare assembramenti, luoghi affollati o contatti ravvicinati. Raccomandiamo in particolar modo agli anziani e ai soggetti deboli a limitare le uscite di casa se non per estrema necessità. Invitiamo tutti coloro che svolgono e si occupano di attività sportive e di ristorazione a garantire il rispetto assoluto delle norme sulle distanze individuali. Ricordando che la distanza minima deve essere necessariamente di un metro. È importante comunque non farsi sopraffare da eccessivi allarmismi. Con le dovute accortezze e sempre nel rispetto dei comportamenti indicati, è possibile continuare a svolgere la propria vita sociale, in particolar modo all’aperto. I Comuni della Provincia di Latina stanno unendo le forze, in continuo contatto con la Prefettura, la Direzione Generale della ASL e la Protezione Civile, e già da tempo si sono organizzati per garantire condizioni igieniche e prevenzione a beneficio di tutti i cittadini. Siamo chiamati a una prova di maturità e siamo certi che le nostre comunità sapranno affrontare al meglio questa situazione facendo prevalere in ogni luogo e in ogni momento il senso di responsabilità e il rispetto delle norme. Un comportamento corretto, responsabile e accorto, è fattore necessario a tutelare un bene primario: la salute di tutti.
I Sindaci della
Provincia di Latina
Il Comune di Aprilia non riesce a stanare gli evasori. Mancano all’appello 4-5 milioni l’anno
I conti non tornano
Sono trascorsi quasi dieci anni da quando il Comune di Aprilia è faticosamente riuscito a liberarsi dal giogo di A.ser /Tributi Italia, la mista che gestiva il servizio di accertamento e riscossione per conto del Comune di Aprilia. Il 31 maggio prossimo si festeggerà l’anniversario dall’apertura dell’Ufficio Tributi, ma malgrado la buona volontà e l’impegno, che ha permesso di ottenere netti miglioramenti nell’attività di accertamento, l’attività di riscossione continua a mostrare vistose pecche e ad oggi mancano in cassa almeno 24 milioni di euro, somme che chi evade si è guardato bene di versare.
L’analisi storica dei vecchi consuntivi, mostra che anno dopo anno il Comune continua a incassare più o meno la stessa cifra, a dispetto della somma ben più generosa riportata di volta in volta sui bilanci preventivi. Per l’anno in corso, ad esempio, il Comune di Aprilia ha previsto di incassare per le entrate tributarie 43 milioni 125 mila euro, una cifra simile a quella prevista anche negli anni passati, addirittura inferiore alla stima del 2017, quando si prevedeva dovessero entrare in cassa per i soli tributi 43 milioni: una previsione poi smentita dai rendiconti di gestione, dai quali emerge che il Comune non è mai riuscito ad incassare più di 38 milioni di euro.
Un’eccezione si riscontra nel 2015, anno di avvio della campagna zero evasione, quando l’ente incassò 40 milioni 283 mila 497 euro, per scendere solo l’anno successivo a 38 milioni 208 mila 376 euro. Nel 2017 gli incassi si sono fermati a 38 milioni 856 mila 944 euro, mentre nel 2018 malgrado previsioni ottimistiche, gli incassi sono scesi a 37 milioni 735 mila 911 euro. Una carenza di liquidità che ha finito per mantenere alto il ricorso alle anticipazioni di tesoreria, che per il 2020 potranno raggiungere fino a 50 milioni di euro, aggravando però l’indebitamento del Comune, che secondo le stime si aggirerà intorno ai 51 milioni 341 mila 438 euro, con un rapporto del 101,20% rispetto alle entrate correnti e una rata di ammortamento annuale di 3 milioni 738 mila 438 euro.
Oltre alle spese ordinarie e ai vecchi mutui da pagare, pesano sul bilancio il debito della Multiservizi dopo la rottamazione della cartella lo scorso anno costringe l’ente a versare 1 milione 600 mila euro l’anno.
Ci sono i decreti ingiuntivi da oltre 9 milioni di euro – cifra che con gli accordi transattivi l’amministrazione spera di ridurre – le somme non di poco conto e relative ai vecchi espropri non perfezionati e non ultimo le fatture contestate della Multiservizi, oltre 4 milioni di euro che indipendentemente dalla decisione dell’arbitro tra le parti il Comune di Aprilia si troverà a pagare. Dati più precisi emergeranno con il rendiconto di gestione, che dovrà essere approvato entro il prossimo 30 aprile, ma quelli a disposizione bastano a fotografare una situazione tutt’altro che idilliaca.
Francesca Cavallin