L’importanza del cinema nel libro di Giuseppe Chitarrini
Cinema e arte
L’ultimo libro di Giuseppe Chitarrini approfondisce il ruolo del cinema come forma d’arte popolare e di massa della modernità. Cinema come prodotto storico, ma anche come agente e ‘costruttore’ che fa la Storia. Arte espositiva, tecnicamente producibile e riproducibile, che nasce nelle grandi Expò universali delle metropoli occidentali fra la fine dell’ottocento e il primo decennio del novecento. Si presenta come ‘Arte totale’ perché sintetizza in sé la fotografia, la musica, il teatro, la letteratura, la decorazione, la grafica ecc.
Alcune pagine del libro poi, contengono -in breve- dei riferimenti e degli accenni al cinema e al suo rapporto con alcune scienze umane e sociali (semiotica, sociologia, antropologia culturale e psicoanalisi, poi l’infanzia e il mito).
Il Cinema ai giorni nostri nell’epoca post industriale con la chiusura delle sale di quartiere, di ‘prossimità’ e l’apertura delle grandi multisale. Il vecchio e il nuovo pubblico e i rapporti del cinema con gli altri media. Il testo filmico come (rie)educazione all’immagine e come occasione di ricomposizione testuale del discorso e della narrazione, che oggi si sono frammentate e ridotte a forme comunicative linguisticamente ‘ristrette’, polverizzate e impoverite: tweet, chat, slogan, emoticon ecc.
Scoperta dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Aprilia
Maxi frode per 8 milioni
Importante operazione anti evasione nelle scorse ore in provincia di Latina.
I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della sezione operativa territoriale di Aprilia, con l’ausilio delle banche dati messe a disposizione dell’amministrazione finanziaria, tra le quali le indagini finanziarie, e con la fondamentale assistenza amministrativa di altri Stati facenti parte dell’Unione Europea, hanno infatti scoperto una maxi frode relativa all’Iva per circa 8 milioni di euro.
L’imponente giro di evasione fiscale è stato messo in atto tra il 2020 ed i primi mesi del 2021. Per circa un anno una società, che ha la sede legale a Latina, operante con soggetti appartenenti alla Comunità Europea, è riuscita a frodare il fisco non versando l’imposta sul valore aggiunto. La società è specializzata nella vendita di accessori di prodotti tecnologici, ed in particolar modo nel settore della telefonia.
Nell’ambito delle indagini, protrattesi per diversi mesi, i funzionari dell’Agenzia delle Dogane della sezione di Aprilia hanno anche constatato che la stessa azienda aveva messo in atto una parallela attività di contrabbando, commerciando prodotti, sempre riguardanti la telefonia, come auricolari, caricatori, power bank e cavi, che provenivano dall’Inghilterra, Stato che dopo la famigerata Brexit non fa più parte dell’Unione Europea.
Il giro di affari stimato dai funzionari doganali è di circa mezzo milione di euro. I prodotti che arrivavano dal Regno Unito non venivano dichiarati in dogana per le formalità ed i passaggi di registrazione previsti, oltre che per il pagamento dei diritti doganali.
Da una prima ricostruzione fatta sembrerebbe che il sistema criminoso adottato era quello tipico delle società cartiere, ovvero imprese che emettono fatture per operazioni inesistenti e che si caratterizzano per una movimentazione bancaria molto rilevante a fronte della mancanza di operazioni tipiche di società reali, quali corrispettivi per utenze, tributi, stipendi, con un saldo contabile pressoché inconsistente e fittiziamente amministrate da meri prestanome.
Dell’attività di indagine e di verifica fiscale condotta dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Aprilia è stata ovviamente interessata anche la Procura della Repubblica di Latina.
Il territorio pontino si conferma zona ad alto tasso di evasione fiscale. Solo nell’aprile una delle ultime importanti azioni antifrode quando scorso venne realizzato un maxi sequestro da circa sette milioni di euro nei confronti di una società di capitali attiva nel settore della logistica merci.
In quel caso l’operazione venne condotta dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Latina che diede esecuzione ad un decreto del giudice per le indagini preliminari del Tribunale pontino.
Alessandro Piazzolla