Mai come il 2024 il territorio comunale è stato teatro di roghi pesantissimi. Una zona particolarmente colpita è stata tra via Selciatella e Torre del Padiglione
Un’estate di emergenza incendi ad Aprilia
E’ emergenza incendi ad Aprilia. Sono state settimane, mesi pesantissimi sul versante roghi su tutto il territorio comunale. Tante le zone colpite dalle fiamme, una in particolare, quella tra via Selciatella e Torre del Padiglione sembra essere stata particolarmente presa di mira dai piromani. Terreni agricoli che sono stati investiti più volte dalle fiamme nelle settimane precedenti, incendi che hanno completamente devastato l’area della periferia sud della città. L’ultimo episodio solo pochi notti fa quando è andato in scena lo stesso identico copione. Il rogo è scoppiato nelle prime ore della serata, come avvenuto in precedenza.
Le fiamme hanno iniziato a “mangiare” le sterpaglie, avanzando rapidamente metro dopo metro. I residenti della zona, ormai abituati all’emergenza, hanno immediatamente allertato i soccorsi. Ed in via Selciatella, alcuni minuti più tardi, si sono portati i volontari della protezione civile Alfa Aprilia che hanno avviato subito le operazioni di contenimento e spegnimento dell’incendio, durate tutta la sera e terminate soltanto poco dopo mezzanotte. Che qualcosa di strano ci sia attorno ai roghi scoppiati in via Selciatella è abbastanza chiaro. Il primo rogo in quell’area è scoppiato il 2 luglio scorso.
Quel pomeriggio, a causa della violenza delle fiamme, l’amministrazione comunale dell’ex sindaco Principi fece scattare il piano di protezione civile, evacuando alcune famiglie residenti. Troppo pericoloso rimanere nelle case con il fuoco a pochi metri di distanza. E così l’ente di piazza Roma decise di allontanare i residenti fino a sera inoltrata, quando le operazioni di spegnimento vennero dichiarate terminate. Undici giorni dopo, un secondo gravissimo incendio divampò in via Selciatella, oltre che in via Torre del Padiglione e in zona Frassineto, tre roghi a pochissimi chilometri di distanza.
Per avere ragione delle fiamme, dopo ore di intenso lavoro, oltre ai vigili del fuoco ci volle l’impegno di undici volontari e sei automezzi della protezione civile Alfa, due canadair in supporto e altri due elicotteri che lanciarono migliaia di litri di acqua sulle campagne in fiamme. Poi qualche settimana di break, fortunatamente, fino al 13 agosto scorso quando i piromani sono tornati nuovamente in azione. Una volta giunti sul posto, pompieri e protezione civile hanno dovuto fare i conti con un fronte del fuoco molto ampio. Durante le operazioni di spegnimento sono stati rinvenuti diversi inneschi a svariate decine di metri di distanza tra loro. Un rogo imponente che è stato nettamente visibile anche dai piani alti del centro urbano di Aprilia, a diversi chilometri di distanza.
Molti residenti, spaventati da quella palla di fuoco, si sono immediatamente chiesti se fosse coinvolta qualche azienda del territorio, timori dovuti a vecchi ma indelebili ricordi di siti di stoccaggio rifiuti andati in fiamme. Ma ad alimentare l’incendio, stavolta, solo sterpaglie ed un vasto canneto. Ettari ed ettari di terreni coltivabili andati in fumo. Bruciati. La settimana di ferragosto è stata particolarmente pesante. Tre giorni dopo, infatti, pompieri e volontari sono dovuti tornare sul luogo del misfatto. Ancora una volta fumo, fuoco e fiamme, una costante di questa torrida estate apriliana. Fino ad arrivare all’ultimo incendio, quello dell’altra notte. Una zona martoriata dai piromani che continuano a bruciare i terreni senza soluzione di continuità. Ma a certificare i mesi di fuoco apriliani, sono proprio i volontari della protezione civile Alfa.
“Dal 15 giugno ad oggi – spiegano – abbiamo effettuato ben 102 interventi antincendio, la gran parte dei quali sul territorio di Aprilia e per un minor numero nelle zone di Anzio, Nettuno, Ardea, Cisterna e Velletri.
L’associazione può contare su 29 volontari abilitati di cui 18 specializzati. L’Alfa in questi mesi ha messo in campo 6 mezzi antincendio, tre pick up leggeri da 400 e 800 litri, due medi da 2500 e 3500 litri ed uno pesante da 9300 litri. Le zone maggiormente interessate sono state quelle di via Selciatella, via Carano, via Genio Civile, Cinque Archi e Fossignano.
L’incendio più impegnativo è stato sicuramente quello del 13 luglio scorso in via Selciatella, via Torre del Padiglione e via Frassineto. Tutti gli interventi sono stati coordinati dalla sala operativa della protezione civile regionale”.
Alessandro Piazzolla