Il messaggio di Giusy ai giovani di oggi in balia dei social
La solitudine
A volte abbiamo bisogno di stare soli, sperimentare il piacere si lasciare andare le tensioni, ma a volte la rabbia e il senso di colpa, si ha una limitazione che si oppone, lasciare andare, senza mai domande, se non vuoi avere risposte, a volte bisogna essere soli per ritrovare se stessi come una terapia d’urto, non si a sempre la risposta ma poco importa se si è giovani.
La solitudine di cui scrivo in questo articolo è la solitudine che affrontiamo quotidianamente, una solitudine che provoca dolore che ci invade la mente, a volte chi ti è al tuo fianco non riesce a percepire, il dolore dell’altro, perché siamo in una società che siamo ignari del dolore dell’altro. Si vive nel mondo del virtuale, dove tutti crediamo che sia reale, il cuore, gli abbracci, per non parlare di frasi brevi o emotion dove sono diventati segnali preistorici.
Oggi siamo assorbiti di crearci il nostro avatar per assomigliare sempre a qualche personaggio TV, si va dietro a stereotipi che nella vita reale sono molto simili a noi, forse più soli di noi.
La solitudine nelle relazioni sono sempre più frequenti a causa del cellulare, è fortemente influenzato nei rapporti umani, noi nel mondo adulti a volte non coincidiamo il nostro bisogno di vivere negli abbracci, non vogliamo più ascoltare le giornate dell’altro, siamo tutti vittime del mondo virtuale? probabilmente si, è così non si apprezza più le piccole cose, e non possiamo incolpare nessuno solo noi stessi, perché la vita ci ha insegnato il dialogo, non possiamo essere noi adulti il riflesso dei giovani, dovremmo noi adulti risanare gli adolescenti e la gioventù, per far sì che i rapporti con gli altri siano umani, non dipendenti dai social.
Poi c’é la fase terza le persone anziane sempre più sole, con figli lontani, per cercare un posto di lavoro, la solitudine di una madre o il padre o entrambe, andare a caccia di un po’ di amore per sollevare la loro anima disperata di giorni e giorni di silenzio, per a volte dimenticati e messi in un angolo, aspettando forse le feste più importanti per rivedere un po’ di familiarità ma a volte non succede anche le feste diventano solitudini e arriva la vera solitudine, dove nella testa crea infelicità cercando di trovare scuse quasi inimmaginabili, l’unico desiderio di trovare una persona amica per riempire quel vuoto incolmabile.
La solitudine è una vera catastrofe per la mente, cosa potremmo fare? Avviare più centri per stare insieme, avviare una campagna pubblicitaria (meno telefono, più conversazioni).
La solitudine porta depressione a volte anche con pensieri nocivi su se stessi, anche la solitudine la viviamo come una violenza fisica mentale, perché ci distrugge i pensieri e i sogni.
La mia iniziativa di questo articolo è far capire di spegnere i cellulari e ritrovare se stessi e l’amore perso da troppo tempo.
Far ritrovare i ragazzi sui muretti a raccontarsi delle loro giornate dei loro amori, delle loro delusioni…
Far ritrovare l’amore nelle famiglie e ritrovare quel dialogo tra figli e genitori che da tempo non c’é più…
Essere presenti nelle famiglie dove ci sono anziani nonni o genitori diversamente giovani farli sentire integri della famiglia con amore e semplicità in una vita complicata…
Giusy Masi
In memoria di Eric Fletcher Waters e dei caduti senza sepoltura dello Sbarco
Roger Waters ringrazia Aprilia
Bellissima sorpresa per l’Associazione “Un ricordo per la pace”. Una breve nota di ringraziamenti di Roger Waters, il mitico musicista britannico fondatore dei Pink Floyd, è comparsa nella serata del 21 febbraio a commento di un post sulla pagina facebook dell’associazione apriliana, impegnata da molti anni nell’attività di memoria dei Caduti in guerra e degli Internati Militari Italiani (IMI) nei lager nazisti-
Con il reduce britannico Harry Shindler, scomparso un anno fa, era stata promotrice nel 2013 della realizzazione dei due monumenti realizzati dalla Città di Aprilia in ricordo dei dispersi alleati in guerra nel 1944. Il post di “Un ricordo per la pace” riportava alcune foto della recente cerimonia tenutasi ad Aprilia il 19 febbraio scorso nel decimo anniversario del memoriale dedicato ad Eric Fletcher Waters, padre di Roger, ed ai Caduti dello Sbarco di Anzio e Nettuno rimasti senza sepoltura. Nato a Great Bookham il 6 settembre 1943 George Roger Waters rimase orfano di padre a soli 5 mesi. Il trentenne Sottotenente dei Royal Fusiliers Eric Fletcher Waters morì nei combattimenti ad Aprilia il 18 febbraio 1944, il corpo disperso. Il 17 e 18 febbraio 2014, nel 70esimo della morte del padre, il musicista aveva partecipato all’inaugurazione dei memoriali. Il commento in inglese sulla pagina di “Un ricordo per la pace” da account a nome di George Waters: “Ringrazio l’Associazione “Un ricordo per la pace” e la presidente Elisa Bonacini per l’onore che rendono a mio padre Eric Fletcher Waters e a tutti gli altri caduti non sepolti dalla battaglia di Anzio in questo ottantesimo anniversario della morte di mio padre. Significa molto per me, specialmente quest’anno, quando tutti abbiamo perso il nostro grande amico Harry Shindler. Grazie a tutti, love.” [NdT]. Ad inoltrare a Roger Waters il post facebook di “Un ricordo per la pace” ed autenticare il messaggio di risposta del rocker Giulia Fiore e Roberta Zanchi di AltaMarea Film Production di Milano. Nel 2017 la casa di produzione cinematografica aveva prodotto e distribuito il docufilm “My war is not over” con protagonista il reduce britannico Harry Shindler che tra i tanti casi di dispersi alleati in guerra aveva reso possibile il ritrovamento del luogo di morte di Eric Fletcher Waters.
L’ORIGINE DEI
MEMORIALI AD APRILIA
L’idea di realizzare i memoriali ad Aprilia dedicati ad Eric Flecher Waters ed ai Caduti senza sepoltura del 1944 aveva avuto origine nel 2013 quando Harry Shindler attraverso il ritrovamento delle mappe militari britanniche riuscì a ricostruire gli ultimi momenti di vita del padre del rocker britannico. Le documentazioni militari svelarono che il giovane sottotenente dei Fucilieri Reali Eric Fletcher Waters perse la vita, il corpo disperso, non nelle operazioni belliche dello Sbarco di Anzio, ma causa la terribile offensiva dell’esercito tedesco nei pressi del fossi della Moletta ad Aprilia. Era il 18 febbraio 1944, 80 anni fa. La proposta per la realizzazione dei memoriali a firma di Harry Shindler rappresentante in Italia della “ITALY STAR ASSOCIATION 1943-1945” e della presidente di “Un ricordo per la pace” Elisa Bonacini che aveva collaborato alle ricerche. La richiesta dei memoriali pervenne nel novembre 2013 al Comune di Aprilia che accettò l’istanza e si mobilitò per la realizzazione dei due memoriali. Il primo, di forma circolare, venne ubicato a pochi metri dal punto di morte del povero Eric, in via dei Pontoni località Buon Riposo; il secondo, un obelisco marmoreo trovò collocazione nel cortile del comprensorio studentesco “ C e N.Rosselli” e“ A. Meucci”, nel cui auditorium aveva trovato collocazione da qualche anno la mostra permanente patrocinata dal Comune di Aprilia a cura di “Un ricordo per la pace” sul tema Aprilia in guerra: La Battaglia di Aprilia”, oltre 300 reperti dalla collezione storica di Ostilio Bonacini, scomparso nel 1999. I memoriali vennero inaugurati dalla Città di Aprilia in due cerimonie distinte il 17 e 18 febbraio 2014 alla presenza delle autorità locali e di rappresentanti delle ambasciate britanniche, statunitensi e canadesi. Emozionante il momento in cui Waters raggiunse a piedi il punto di morte del padre ed un giovane trombettista della Fanfara “Adelchi Cotterli” eseguì le note del “Silenzio. Al centro del memoriale Roger aveva piantato un piccolo ulivo, simbolo di pace.
ELISA BONACINI
PRESIDENTE DI
“UN RICORDO PER
LA PACE”
«Ringrazio Roger Waters per l’attenzione e la gratitudine per le iniziative della città di Aprilia e della nostra associazione in memoria di Suo padre Eric. É nostro dovere rendere onore a chi ha perso la vita nella Guerra di Liberazione, per combattere (usando le parole del compianto amico comune Harry Shindler) “il più mostruoso regime della storia”. Come associazione siamo affranti di non poter fare nulla per poter fermare le guerre che insanguinano il mondo causando migliaia di vittime innocenti ed una catena inarrestabile di odio e violenza. Il mondo ha bisogno di libertà e di pace. Ciao Roger, un caro saluto da Aprilia che ricorderà per sempre il sacrificio di tuo padre e di tutti gli altri Caduti per la Libertà. Ti aspettiamo ancora qui ad Aprilia.
Con affetto,
Elisa Bonacini Associazione “Un ricordo per la pace”».