I tecnici comunali hanno scritto al Sindaco lamentando la scarna pianta organica a fronte dei tanti impegni per portare avanti i lavori finanziati con il Pnrr
Il grido di allarme dei dipendenti dei lavori pubblici
Il settore lavori pubblici del Comune di Aprilia rischia il collasso e di non portare a termine tutte le opere legate al Pnrr già appaltate. E’ letteralmente un segnale di allarme quello che arriva dai dipendenti del quinto settore dell’ente di piazza Roma. Nelle scorse ore, attraverso una lettera inviata al sindaco di Aprilia Lanfranco Principi, i responsabili unici dei procedimenti riguardanti il Pnrr hanno voluto comunicare tutta la loro preoccupazione per una situazione che, senza troppi giri di parole, hanno definito a rischio “collasso”. Il motivo? La cronica mancanza di personale dedicato ad uno dei settori più delicati dell’ente che da anni soffre di gravi carenze strutturali e che oggi, con oltre quaranta milioni di opere appaltate e da seguire costantemente, sembra, letteralmente, affogare tra le pratiche ordinarie e straordinarie. I dipendenti fanno presente al primo cittadino di essere riusciti, “nonostante le notevoli difficoltà” a rispettare tutte le scadenze imposte dalle normative “in riferimento alle aggiudicazioni ed alla contrattualizzazione delle ditte aggiudicatrici”.
“Il programmato avvio dei circa cinquanta cantieri – si legge nella lettera inviata al sindaco Lanfranco Principi – comporterà il porre in essere di un considerevole numero di complessi adempimenti quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo: consegna dei lavori, notifica preliminare Asl, sospensioni, riprese e proroghe, verifica e approvazione dello stato di avanzamento dei lavori e delle varianti in corso d’opera, l’autorizzazione di subappalti, la gestione dei contenziosi, le verifiche sugli atti di collaudo, le liquidazioni, i monitoraggi e le rendicontazioni. Tale carico di lavoro, considerato l’esiguo numero di addetti, imporrà dei ritmi lavorativi insostenibili che, molto probabilmente, porteranno il settore al collasso”.
Insomma, a detta di chi lavora ogni giorno negli uffici del palazzo di piazza dei Bersaglieri, la situazione sarebbe altamente critica, quasi insostenibile. Questo perché, oltre alle opere legate al piano nazionale ripresa e resilienza, c’è comunque tutto un lavoro ordinario, fatto di programmazione e gestione delle varie attività manutentive di competenza del settore, da sbrigare e che non si può di certo ignorare.
“Si rappresenta la necessità di un intervento risolutivo dell’amministrazione comunale – si legge nella missiva – finalizzato a mitigare la situazione attraverso il potenziamento del personale dedicato al settore. Si chiede di garantire nel bilancio di previsione adeguate risorse finanziarie da destinare alle irrinunciabili attività di supporto al Rup, indispensabili per il supporto tecnico, giuridico e amministrativo necessario alla gestione dei contratti stipulati e per garantire il monitoraggio costante degli interventi su vari portali, attività propedeutiche alle erogazioni dei contributi da parte degli enti finanziatori. Riteniamo doveroso segnalare che il mancato incremento di risorse umane edeconomiche potrebbe causare la perdita dei finanziamenti con conseguente danno erariale per l’ente e l’apertura di contenziosi con gli operatori economici coinvolti. Gli scriventi non potranno assumersi la responsabilità circa le conseguenze derivanti dal mancato rispetto dei termini imposti dai vari finanziamenti e dalle disposizioni normative generali”.
Alessandro Piazzolla
Il grido di allarme lanciato dai dipendenti del settore lavori pubblici del Comune di Aprilia potrebbe essere solo il primo segnale di un malcontento diffuso nei vari settori dell’ente comunale di piazza Roma. A generare insofferenza tra gli impiegati è una pianta organica ridotta all’osso che, quotidianamente, fa una enorme fatica ad adempiere a tutte le pratiche, ordinarie e straordinarie, che arrivano agli uffici comunali di piazza dei Bersaglieri. Un nervosismo messo nero su bianco dai dipendenti del quinto settore alle prese con un carico di lavoro notevolissimo per via delle innumerevoli opere, che riguardano il Piano Nazionale di ripresa e resilienza, appaltate nelle scorse settimane e in via di cantierizzazione. Ma che, dicevamo, potrebbe non essere l’unico visto che la stessa identica situazione di difficoltà sembra interessare anche il settore urbanistica, oltre all’anagrafe del comune di Aprilia.
La richiesta, inoltrata al sindaco, dai dipendenti del settore lavori pubblici, è quella di potenziare, il prima possibile, la pianta organica comunale.
“Si chiede di garantire nel bilancio di previsione – avevano messo nero su bianco gli impiegati - adeguate risorse finanziarie da destinare alle irrinunciabili attività di supporto al Rup, indispensabili per il supporto tecnico, giuridico e amministrativo necessario alla gestione dei contratti stipulati e per garantire il monitoraggio costante degli interventi su vari portali, attività propedeutiche alle erogazioni dei contributi da parte degli enti finanziatori”.
Richieste assolutamente legittime per l’opposizione civica.
“Quello lanciato dai dipendenti comunali del settore lavori pubblici riguardo agli appalti del Pnrr da completare – attacca Luana Caporaso dello schieramento Aprilia Civica – è un grido d’allarme preoccupante. Quelle sono opere importanti, vitali, per lo sviluppo e il benessere dei cittadini. Non è purtroppo il solo settore comunale in crisi, lo sappiamo. Nella lettera che i dipendenti hanno inviato al sindaco Principi sono contenute anche soluzioni che, nella passata consiliatura, abbiamo applicato per portare a termine molti dei progetti scaturiti da finanziamenti sovra comunali. Mi auguro quindi che l’intenzione dell’amministrazione Principi sia proprio ascoltare le istanze di chi tutti i giorni lavora nella macchina comunale. La loro sollecitazione odierna mi preoccupa perché il rischio è che diversi progetti del Pnrr vadano persi e che il Comune venga esposto a contenziosi con le ditte appaltatrici. Mi auguro che questa lettera inviata al sindaco possa servire a smuovere una situazione che da troppo tempo è inspiegabilmente ferma”.
Alessandro Piazzola