Il Litorale • 3/2019
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Pag. 10 Il Litorale ANNO XIX - N° 3 - 1/15 FEBBRAIO 2019
Ci dovrà pur essere un limite alla
cialtroneria politica! Non può es-
sere permesso a chi è chiamato a
gestire la cosa pubblica di som-
ministrare alla gente, ogni sacro-
santo giorno, pillole di pressappo-
chismo becero; di quello che fa
danni. L’Italia è da anni il fanali-
no di coda dell’Unione Europea
in termini di sviluppo economico,
meglio solo della solita Grecia
che, comunque nel 2018, è cre-
sciuta ad una velocità doppia
(2,5%) rispetto a quella dell’Ita-
lia. Non è un’opinione ma è
scienza economica consolidata
che per incrementare la crescita
economica e cioè il prodotto in-
terno lordo i meccanismi classici
sono racchiusi nella formula PIL
= Consumo + Investimenti + Spe-
sa Pubblica + Esportazioni Nette.
Una formula che resta valida in
tutti i tipi di governo e nei diversi
momenti storici anche se in base
ad essi un aspetto dello sviluppo
può venire privilegiato rispetto ad
un altro. Le condizioni storiche di
un’economia possono richiedere
la modulazione dei quattro ele-
menti in diverso ordine priorita-
rio. L’economia italiana è ferma
allo zero nei due ultimi trimestri
connotando una situazione vici-
nissima alla regressione.
Quale è la cura di un organismo
vicino al collasso? Logica econo-
mica di un paese occidentale vor-
rebbe che fosse una spinta alla li-
bera impresa e quindi alle mag-
giori capacità della produzione di
creare posti di lavoro e quindi di
maggiore spesa da parte delle
persone e quindi di maggiore tas-
sazione e quindi di maggiore po-
tenzialità di offrire servizi da par-
te dello Stato. Uno sforzo del ge-
nere, coadiuvato da un impegno
di spesa pubblica possibile ed
adeguato, rimetterebbe in moto
l’economia. Il governo, nonostan-
te l’opinione dissenziente di tutto
il mondo economico e, per alcuni
aspetti, dello stesso ministro
dell’Economia e Finanze, non ri-
tiene opportuno intraprendere il
circuito virtuoso dello sviluppo in
nessuna delle sue possibili confi-
gurazioni prioritarie ma di mette-
re in atto una clausola di un con-
tratto concepito in base alle elu-
cubrazioni di un uomo di spetta-
colo che, ai tempi del “vaffa”, de-
cise che per progredire bisognava
fermarsi e per produrre bisognava
combattere gli strumenti che
creano il lavoro. Questo sta avve-
nendo in Italia mentre la nostra
economia asfittica da tanto tempo
si è fermata e rischia la recessio-
ne. Questo avviene in Italia e non
a seguito di uno studio di esperti
che sono stati incaricati di dare ri-
sposte economiche a questo mo-
mento della nostra economia, ma
in attuazione di una clausola con-
trattuale concepita per dare una
risposta ad uno slogan di 10 anni
fa. Il reddito di cittadinanza è un
provvedimento che non soddisfa
nessuno degli elementi necessari
per mettere in moto un circuito di
crescita; affermare che esso servi-
rà per incrementare in modo si-
gnificativo il consumo è sempli-
“Con la recente approvazione del
bilancio di previsione 2019-2021,
rispetto all’importante servizio di
refezione scolastica, l’Ammini-
strazione Comunale di Anzio ha
confermato la tariffa agevolata
già in vigore per i residenti ed ha
introdotto, dal mese di gennaio
2019, la riduzione della tariffa
del servizio per gli alunni non re-
sidenti, equiparandola a quella
massima prevista per i residenti,
pari ad euro 2,54 a pasto (invece
di 4,77 euro). E’ questo uno dei
diversi e tangibili obiettivi rag-
giunti dall’Amministrazione De
Angelis, in seguito all’approva-
zione del bilancio previsionale,
che fissa a soli 2,54 euro il costo
massimo, a pasto completo, che
una famiglia sostiene per usufrui-
re del servizio, a prescindere dal
Comune di residenza”.
Lo comunica l’assessore alle po-
litiche culturali e delle scuola del
Comune di Anzio, Laura Nolfi, in
riferimento all’approvazione del-
la delibera di Giunta n° 131 con
la quale l’Amministrazione Co-
munale, con la successiva appro-
vazione del Bilancio di Previsio-
ne 2019/2021, ha confermato la
tariffa agevolata del servizio
mensa, già in vigore per i resi-
denti ed ha introdotto la riduzione
della tariffa anche per gli alunni
non residenti; 2,54 euro a pasto è
il costo massimo, a carico delle
famiglie, a prescindere dal Co-
mune di residenza (sono circa
350 gli alunni che frequentano le
scuole dell’infanzia e primarie
del territorio di Anzio residenti in
altri Comuni). L’applicazione del-
la nuova tariffa non è ovviamente
retroattiva e per i mesi di ottobre,
novembre e dicembre 2018 i pasti
consumati, per gli alunni non re-
sidenti, sono stati contabilizzati a
4,77 euro. In favore degli alunni
residenti, inoltre, sono state con-
fermate le ulteriori agevolazioni e
riduzioni previste negli anni pas-
sati.
Un’altra importante novità, con la
modifica della rilevazione dei pa-
sti consumati, riguarda gli iscritti
al servizio di refezione scolastica.
Da questa mattina, lunedì 28 gen-
naio, si passa dalla rilevazione
quotidiana delle presenze alla co-
municazione delle assenze dei
bambini, effettuata direttamente
dalle famiglie, con una semplice
telefonata gratuita (tra le ore
15.00 del giorno precedente l’as-
senza e le ore 9.00 del giorno del-
l’assenza). Il Sistema VOIP sarà
testato, in via sperimentale, con il
coinvolgimento di alcune classi
degli Istituti Comprensivi Anzio
IV e V; entro marzo, invece, do-
vrebbe essere ampliato a tutti gli
utenti del servizio di refezione
scolastica.
A tutte le famiglie, coinvolte nel
progetto di sperimentazione della
comunicazione delle assenze, è
stata consegnata una specifica
guida, con i numeri telefonici del
sistema VOIP e le relative istru-
zioni.
“Il nuovo sistema - scrive l’asses-
sore Nolfi nella comunicazione
alle famiglie – renderà più veloce
la rilevazione delle assenze dei
bambini. La comunicazione
dell’assenza, eseguita diretta-
mente dal genitore, attraverso
una semplice telefonata gratuita,
consentirà al sistema di contabi-
lizzare esclusivamente i pasti
consumati”.
Per informazioni Comune di An-
zio: Ufficio Refezione Scolastica,
Villa Adele, secondo piano.
Tel 06 98499431 - 06 98499401.
refezione.scolastica@comune.an-
zio.roma.it. Martedì e Giovedì
dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00
alle 17.00.
Comune di Anzio
Il reddito di cittadinanza è uno strumento che certamente non genera sviluppoLa Nolfi rende noto che il costo è stato ridotto a 2,54 euro
Cialtroneria politicaRefezione scolastica
cemente ridicolo ed avrà l’effetto
che ebbero gli 80 Euro di Renzi
che misero in circolazione ben 9
miliardi contro i circa 6 miliardi
movimentati dal reddito di citta-
dinanza. Chiamare reddito di cit-
tadinanza un sussidio di povertà
concesso anche a cittadini che
non sono cittadini italiani è già un
falso ideologico, concepirlo in
base a parametri sconclusionati e
di impossibile effettivo controllo
è solo un errore tragico che verrà
duramente pagato dalla nostra
economia. Raccontare che il si-
stema potrà offrire ai 5 milioni di
fruitori fino a 15 milioni di posti
di lavoro significa prendere in gi-
ro sia i fruitori, che tutti gli italia-
ni dotati di un minimo di senso
del discernimento e costituisce un
atto di cialtroneria politica.
Un solo dato, a titolo di esempio,
estrapolato dal rapporto 2018 del-
la Confartigianato Sicilia, “A li-
vello settoriale si conta il numero
più alto di lavoratori non regola-
ri nei Servizi (231 mila irregolari
pari al 73,7% del totale), in par-
ticolare servizi alla persona, ri-
storazione e trasporto”.
Quando si parla di “non regolari”
significa che quei lavoratori non
esistono, per loro non si versano i
contribuiti di legge, significa che
essi non pagano tasse e quindi so-
no “poveri”: tutti perfetti destina-
tari di quel reddito di cittadinanza
con cui si riempie la bocca Di
Maio su ogni canale televisivo.
Sfido il Ministro del lavoro a sco-
varli uno per uno e a mandarli in
galera dopo che avranno percepi-
to il sussidio pure lavorando in
nero. A proposito, il signor Anto-
nio Di Maio, padre dello stesso
ministro, proprietario di fatto di
un’impresa di costruzioni, inte-
stata ad altri in quanto lo stesso è
debitore del fisco ed i due dipen-
denti, che per il medesimo lavo-
ravano in nero, sono tutti destina-
tari del reddito di cittadinanza.
Questo provvedimento, che non
avrà nessun esito sul piano dello
sviluppo del consumo fa il paio
con quello innescato, sempre dal-
le elucubrazioni del duo Grillo-
Casaleggio ed ideologizzato nelle
teoria della “decrescita felice”,
con cui si da il colpo di grazia al-
la voce “spesa pubblica” della
formula di progresso economico,
col blocco dei progetti delle gran-
di opere infrastrutturali. Ma non
c’è limite alla cialtroneria, ormai
siamo alla sagra del chi la spara
più grossa e, davanti ad una situa-
zione difficile che gli esperti pre-
vedono in peggioramento, il Mi-
nistro Di Maio dichiara senza pu-
dore “vi annuncio che siamo alla
vigilia di un nuovo boom econo-
mico”.
Che la fascia più debole della po-
polazione debba essere protetta a
spese di quella più abbiente è un
fatto di giustizia sociale ma ciò
non può avvenire con un provve-
dimento rabberciato concepito
per ragioni di consenso, un vero e
proprio voto di scambio, special-
mente nelle regioni del sud. Un
progetto di assistenzialismo spac-
ciato per incentivo al progresso
economico è un falso di cui si ve-
dranno presto i risultati. Si fa
muovere una macchina ferma so-
lo spingendola e non sedendovi
sopra; si fa progresso e dignità
creando nuovi posti di lavoro e
non retribuendo chi cerca un la-
voro che non c’è. Concetti che
sono alla base dei principi dello
sviluppo economico ma che coz-
zano contro l’ottusità del dilettan-
tismo di chi ha deciso di affossare
questo Paese in nome di un con-
senso che cerca di alimentare con
provvedimenti come il reddito di
cittadinanza.
Sergio Franchi
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