Il Litorale • 3/2019
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ANNO XIX - N° 3 - 1/15 FEBBRAIO 2019 Il Litorale Pag. 25
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“Il giornale scolastico è un
contributo alla crescita morale
e culturale della società”
(O.D.G.)
EDITORIALE
Spazio autogestito
dai provetti
giornalisti
delle classi
IA e IC Primaria
e sez. A Infanzia
Scuola Severiano
I.C. Anzio 4
Il Corriere
Direttore editoriale Nicoletta Gigli
di Viale Severiano - XV Edizione
Julian – Angelita stava racco-
gliendo le conchiglie nel mare poi
erano arrivati i soldati e l’hanno
presa perché era da sola, senza
genitori, perché i caccia lanciava-
no le bombe per aria giù sulla ter-
ra, perché non volevano beccare
gli innocenti ma volevano becca-
re i loro nemici… alcuni innocen-
ti li hanno beccati … alcuni sì, al-
cuni no. Quando ho visto le im-
magini a scuola, ho pensato al
mio bisnonno: faceva il soldato e
mio papà ha detto che sapeva
creare gli aerei da solo e le mac-
chine. Si chiama Giuseppe. Ora
mio papà se l’è preso il suo nome.
Però si chiama Juri, si è preso due
nomi: quello di suo nonno e quel-
lo suo. Papà mi ha parlato molto
del bisnonno, io penso di lui che
sparava e a casa di mio nonno
c’era una foto di lui che stava per
terra con il mitragliatrice e poi
c’era un’altra foto a casa a Gori-
zia con lui con la bicicletta, sopra.
C’era una foto a casa di mia non-
na sopra il pianoforte, lui era sot-
to l’erba a nascondersi con il mi-
tragliatrice. Anche una vicina di
Gorizia faceva la poliziotta ma ha
smesso. Non è bello fare il solda-
to perché muori per niente, solo
per fare la guerra. Poi il mio papà
fa il poliziotto e fa la scuola per
Ispettore.
Cristiano – Angelita mi fa pensa-
re al nonno di mia madre che io
neanche l’ ho conosciuto, era già
morto quando io ancora ero nato,
cioè ero piccolo: ha preso un col-
po, gli si è fermato il cuore e An-
In questo numero i piccoli giornalisti delle classi I A e I C raccontano la loro partecipazione alle cerimonie relative alle celebrazioni per il 75° anniversario
dello sbarco di Anzio. Bambini e bambine si sono recati presso la Capitaneria di Porto affrontando un viaggio breve, ma molto emozionante perché molti
di loro non erano mai stati presso tale struttura, né avevano viaggiato nel pulmino messo cortesemente a disposizione dall’Amministrazione comunale, con
l’interessamento dell’Assessore alla PI Laura Nolfi a cui vanno i ringraziamenti dell’intera scolaresca, di docenti e di genitori per la sensibilità e per la te-
nacia mostrata nell’affrontare e nel risolvere i problemi organizzativi. La giornata era piovosa e ventosa, ma questo non ha fermato la curiosità del gruppo
particolarmente ansioso di uscire per andare tutti insieme, alla scoperta del proprio territorio e della sua storia; la vicenda di Angelita che continua a intene-
rire tutti, la guerra con i suoi fucili, le divise e i carri armati affascinanti per la loro potenza, ma spaventosi per le conseguenze che hanno portato. Si tratta
di conoscenze che riteniamo importanti per la crescita dei bambini, perché comprendano che anche nel mondo reale esiste la possibilità di generare il male,
per cui è fondamentale mantenere viva la memoria anche di fatti drammatici, per imparare a vivere nel quotidiano secondo i valori fondamentali come il ri-
spetto, la tolleranza e la pace . Si ringrazia il luogotenente Tenace e quanti hanno collaborato e contribuito per rendere fantastica la visita dei piccoli gior-
nalisti e delle giornaliste. La sezione A della scuola dell’infanzia racconta invece l’inverno in forma artistica, per scoprire la sua bellezza nascosta sotto il
freddo, la pioggia e il vento. Buona lettura!
75° ANNIVERSARIO DELLO SBARCO DI ANZIO
CLASSI I A E I C SEVERIANO
gelita mi fa pensare al nonno,
perché quella faccia di Angelita
era uguale a mio nonno. Io penso
che la guerra non è tanto bella
perché si può morire. Alla guerra
si sparano, invece quando in per-
sone adesso tra i grandi, o qualcu-
no si gira e se ne va, o qualcuno
lo mena, e questo non va bene. Io
lo sbarco non me lo ricordo …
Lara – quel film che abbiamo vi-
sto a scuola mi ha fatto tenerezza,
perché Angelita è morta. Ho pen-
sato che la volevo vedere. Io il
monumento l’ho già visto, ci sta
un uccello come quello, come i
gabbiani.
Marzia - io penso che Angelita
pensa a noi, pensa che noi siamo
delle persone buone, pensa a cosa
facciamo. Hanno combattuto la
guerra e hanno fatto morire Ange-
lita. Lei ormai però ci pensa an-
cora .
Greta M. – mi piaceva di più
quella foto di Angelita quando il
film era ancora iniziato, quella
con la treccetta. Non lo so perché,
ma mi veniva quasi da piangere,
perché era così … era morta. Mi
piacevano i carri armati, erano
vestiti bene, mi piaceva il colore
dei vestiti del carro armato…
Michela – il carro armato era ver-
de con le macchie nere.
Greta M. – a me piacciono i ve-
stiti così, ma non ce li ho.
Michela - Mi dispiace di Angelita
che le sono morti i genitori, per-
ché passavano gli aerei e buttava-
no le bombe, fanno male possono
mandare all’ospedale e far mori-
re. Io penso che le guerre ormai
non ci sono più, perché hanno
vinto e allora sono finite le guer-
re.
Tommaso - Angelita si è ritrovata
senza genitori e è andata al mare,
stava prendendo delle conchiglie.
Poi un giorno sono arrivati i sol-
dati, l’hanno travata lì senza geni-
tori, l’hanno presa e l’hanno por-
tata in un posto dove si prendeva-
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