Il Litorale • 3/2019
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Pag. 12 Il Litorale ANNO XIX - N° 3 - 1/15 FEBBRAIO 2019
A cosa serve la memoria storica?
Perché si ricordano gli avveni-
menti del passato? Perché è così
importante trasmettere la storia
della Seconda Guerra Mondiale
alle giovani generazioni? Vi po-
niamo queste domande perché ri-
teniamo che quest’anno l’atten-
zione e la scrupolosità che meri-
terebbe l’organizzazione delle
iniziative legate alle commemo-
razioni dello Sbarco di Anzio e
Nettuno siano venute meno. La
Seconda Guerra Mondiale, di cui
quest’anno ricorre l’ottantesimo
anniversario, venne scatenata dal
Terzo Reich, dall’Italia Fascista e
dal Giappone. Venne progettata e
pianificata. Le ideologie fasciste
avevano nella loro essenza la
“politica di potenza”, la quale si
espletava attraverso un nazionali-
smo aggressivo basato sulla “su-
periorità” di alcuni popoli rispet-
to ad altri che a sua volta produ-
ceva una propensione naturale
per l’espansionismo territoriale.
Migliaia di città vennero ridotte
in cenere, fame e distruzione do-
minavano l’intera Europa, milio-
ni furono i morti. Ci sembra do-
verosa questa piccola introduzio-
ne per chiarire ciò che i regimi
fascisti produssero nel mondo. Al
loro interno i regimi si caratteriz-
zarono per le persecuzioni etni-
che, razziali e politiche, per la
mancanza di libertà, per le depor-
tazioni e gli stermini di massa, i
quali rappresentarono la macabra
attuazione delle politiche di dis-
criminazione perseguite negli an-
ni che precedettero il conflitto.
Prima ci furono le idee, poi la
propaganda, poi l’istituzionaliz-
zazione attraverso la legislazione,
poi la realizzazione dello stermi-
nio. Per combattere questi regimi
e mettere la parola fine alle loro
politiche criminali si mobilitaro-
no, organizzando nei diversi ter-
ritori i movimenti di resistenza,
cittadine e cittadini europei, forze
politiche antifasciste, sindacati,
ex militari. Come sappiamo, oltre
ai movimenti di resistenza, con-
tro il fascismo italiano, contro il
nazismo tedesco e contro l’impe-
rialismo giapponese, si mobilita-
rono alcune nazioni, le quali im-
pegnarono le proprie forze arma-
te dall’Oceano Pacifico all’Ocea-
no Atlantico, dall’Europa fino ad
alcuni territori dell’Africa e
dell’Asia. Guidati da Stati Uniti,
Gran Bretagna e Unione Sovieti-
ca, gli Alleati sconfissero i regimi
fascisti. Gli ordinamenti demo-
cratici nati dopo la Seconda
Guerra Mondiale in Europa, nati
dalla vittoria sul nazifascismo,
vennero costruiti sui principi e
sui valori ispiratori della Guerra
di Liberazione. In questo conte-
sto si inserisce lo Sbarco Alleato
avvenuto nel nostro territorio il
22 gennaio 1944. Perché avvenne
lo sbarco? La risposta la sappia-
mo tutti: per liberare l’Italia
dall’occupazione tedesca e dalla
dittatura fascista (che nel frattem-
po, screditata dal popolo italiano
e dai combattenti delle forze ar-
mate, si era riorganizzata nella
RSI, stato fantoccio creato per
appoggiare la macchina bellica
del Terzo Reich). Quindi, quando
celebriamo lo Sbarco Alleato,
rendiamo omaggio e ricordiamo
quei ragazzi che sacrificarono la
propria vita in nome della libertà
e della fratellanza tra i popoli. In
considerazione di quanto esposto,
ci sembra quindi singolare e
inappropriato affidare a Pietro
Cappellari la responsabilità di
trasmettere la memoria storica
della Seconda Guerra Mondiale.
Trasmettere la memoria storica
significa trasmettere dati, avveni-
menti, contesto storico, valori,
principi. Ogni avvenimento stori-
co ha il suo contesto che lo rende
significativo e lo caratterizza. Il
contesto storico in cui ebbe luogo
lo Sbarco è quello descritto so-
pra. Raccontare lo Sbarco senza
tener conto del contesto in cui si
svolse è a nostro avviso poco
professionale, poco serio e di
scarso livello storiografico. Gli
avvenimenti legati allo Sbarco
Alleato non possono essere rac-
contati da chi, come Pietro Cap-
pellari, non si riconosce nei valo-
ri che l’hanno ispirato e nelle
motivazioni che hanno guidato i
soldati inglesi e americani. La
trasmissione di quella memoria
non può essere affidata a chi nel-
le sue pubblicazioni parla di “ne-
mico anglo-americano” e di “li-
beratori” con il virgolettato da in-
tendersi in maniera dispregiativa.
Non può essere affidata a chi ri-
vendica le azioni dei massacrato-
ri di Marzabotto e delle Fosse Ar-
deatine. Non può essere affidata
a chi rivendica la legittimità sto-
rica e politica della Marcia su
Roma, delle politiche d’occupa-
zione, dei crimini contro l’uma-
nità compiuti dalle armate tede-
sche e dai reparti della RSI. Non
può essere affidata a chi rivendi-
ca le politiche razziali che hanno
portato all’olocausto. Non può
essere affidata a chi denigra e, at-
traverso non si sa bene quale fon-
te, cerca di sostenere che ad An-
zio e Nettuno non ci fu nei giorni
di settembre ’43 una reazione da
parte di militari e civili contro i
tedeschi e che nei Castelli Roma-
ni non ci fu la Resistenza. Tutto
ciò è documentato, oltre che nelle
pubblicazioni ufficiali dello SME
e in quelle di alcuni autori che al
contrario di Pietro Cappellari la-
vorano con editori di rilievo na-
zionale ed internazionale, presso
gli archivi storici delle forze ar-
mate e presso gli archivi di Stato.
Riteniamo che da parte degli or-
ganizzatori ci sia stata una gros-
solana superficialità nell’impo-
stazione dell’evento e una impre-
parazione di base riguardo alla
storia della Seconda Guerra
Mondiale. Vogliamo augurarci
che in futuro non si commettano
più tali errori. La verifica preven-
tiva delle fonti storiche da utiliz-
zare per trasmettere la memoria
non è un aspetto secondario, ma
è l’aspetto primario per chi orga-
nizza rievocazioni storiche. È
inaccettabile che gli avvenimenti
legati allo Sbarco Alleato venga-
no strumentalizzati da chi ha fat-
to del revisionismo storico il suo
obiettivo. I valori della lotta anti-
fascista in Italia e in Europa sono
oggi a fondamento della nostra
Repubblica. Raccontare la storia
significa a nostro avviso far capi-
re “perché” si celebra lo Sbarco
Alleato, che significato aveva e
che significato ha oggi raccontar-
lo. Significa far capire alle future
generazioni “perché” i giovani di
allora lottarono contro il nazifa-
scismo. Anche questa risposta la
sappiamo: per consegnarci un fu-
turo di pace e libertà. Ed il com-
pito fondamentale per cui si orga-
nizzano rievocazioni, commemo-
razioni e celebrazioni è proprio
per trasmettere e ancorare cono-
scenze e valori e per far sì che gli
orrori del passato non si ripetano,
mai più.
ANPI Provinciale di Roma
ANPI Sezione Anzio-Nettuno
75° dello Sbarco di Anzio: la
pioggia, il vento e le pessime
condizioni meteo non hanno fer-
mato la macchina organizzativa
del Comune di Anzio, coordinata
dall’Assessore alle politiche cul-
turali e della scuola, Laura Nolfi,
che ha messo in campo tutta una
serie di iniziative, dedicate agli
alunni ed agli studenti delle
scuole di ogni ordine e grado,
per mantenere viva la memoria
sulle vicende dello Sbarco, per
commemorare i Caduti e per tra-
mandare alle nuove generazioni
un messaggio di Pace e di fratel-
lanza.
Al Cinema Astoria, alla presenza
del Sindaco, Candido de Angelis,
la proiezione dell’interessante
documentario “Shingle 1944”, di
Pierfrancesco Fiorenza e la pre-
sentazione del libro di Enrico
Canini “Operation Shingle: lo
Sbarco anfibio di Anzio, storia
ed immagini di guerra”; a Villa
Corsini Sarsina la proiezione del
documentario “Frammenti di
memoria, immagini e testimo-
nianze” e del cortometraggio di
Dario Carbonaro “Lo Sbarco di
Anzio: una lacrima in un mare di
storia”; presso l’Ufficio Circon-
dariale Marittimo la visita alla
decima edizione della mostra fo-
tografica, di uniformi e cimeli
“Bandiere sul Mare” organizzata,
con la consueta professionalità,
dall’Associazione Warriors At
Anzio; in Piazza Pia ed al Museo
dello Sbarco la visita alle due
mostre fotografiche e di modelli-
smo navale, allestite dal Presi-
dente del Museo dello Sbarco,
Patrizio Colantuono.
“Nonostante il maltempo - affer-
ma l’assessore, Laura Nolfi - sia-
mo riusciti a coinvolgere tantis-
simi alunni e studenti del territo-
rio in un toccante percorso della
memoria ed in tutta una serie di
iniziative che abbiamo pianifica-
to insieme al Museo dello Sbar-
co, alla Capitaneria di Porto, al-
le Associazioni e soprattutto in-
sieme alle scuole di ogni ordine
e grado del nostro territorio.
Ringrazio i dirigenti scolastici,i
docenti, gli autisti dei pulmini e
tutti coloro che hanno lavorato,
per coinvolgere il maggior nu-
mero possibile di studenti, in
questo serio progetto culturale”.
Il sindaco di Anzio, Candido De
Angelis, ha evidenziato come at-
to di pace, simbolo delle celebra-
zioni per il 75° dello Sbarco di
Anzio, quello compiuto dal bas-
sista, mente ed anima dei Pink
Floyd, cittadino onorario di An-
zio: “Onore al nostro concittadi-
no, Roger Waters, per aver sal-
vato due bambini di Trinidad, di
sette ed undici anni, dalla guerra
e dalla prigionia.
Anzio non dimentica - ha detto il
sindaco De Angelis, il 22 gen-
naio, nel suo intervento al Monu-
mento ai Caduti - le sofferenze
dei Padri, il dramma dello sfol-
lamento, la Città rasa al suolo e
la faticosa opera di ricostruzio-
ne. Dobbiamo sempre comme-
morare tutti quei giovani che so-
no sbarcati sulle nostre coste per
liberare Roma e l’Italia”.
Nella mattinata di venerdì 25
gennaio, sono stati circa seicento
gli alunni delle scuole primarie
di Anzio che, al Cinema Astoria,
chehanno assistito alla proiezio-
ne del film “Il viaggio di
Fanny”; in contemporanea, a Vil-
la Corsini Sarsina, alle ore 10.30,
l’importante convegno “Perchè
lo Sbarco si definisce di Anzio”,
al quale sono intervenuti i Gene-
rali, Massimo Coltrinari, Luigi
Marsibilio ed il professor Gian-
carlo Ramaccia.
“Desidero ringraziare - conclu-
de il Sindaco, Candido De Ange-
lis - il Capo di Stato Maggiore
della Difesa, Gen. Enzo Veccia-
relli, il Commissario di Nettuno,
Bruno Strati, tutte le autorità mi-
litari e politiche intervenute, i
Dirigenti Scolastici ed i numero-
si alunni e studenti che, con la
loro importante presenza, hanno
dato il significato più autentico a
queste giornate commemorati-
ve”.
Comune di Anzio
Le scuole del territorio sono state le protagoniste delle celebrazioni
75° dello Sbarco di Anzio
L’ANPI Anzio-Nettuno critica l’incarico a Cappellari
Memoria storica
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