Mancano i soldi e l’area per la realizzazione
Canile: tutto da rifare
Pochi passi avanti per la realizzazione del canile comunale, la giunta Principi costretta a ricominciare d’accapo. E’ stato questo uno dei temi trattati durante l’ultimo consiglio comunale. Rispondendo a un’interrogazione del consigliere Davide Zingaretti , il vice sindaco e assessore all’Ambiente Vittorio Marchitti ha ripercorso tutto l’iter della vicenda e svelato che ad oggi, malgrado quanto dichiarato in passato dalla precedente amministrazione, per realizzare il canile comunale sono stati stanziati appena 20 mila euro con la delibera di giunta del 26 Gennaio 2023. Un atto di indirizzo che, come rimarcato dall’assessore, è rimasto tale dal momento che non è stato neppure individuata l’area dove poter realizzare il canile.
“Il 10 maggio pochi giorni prima delle elezioni – ha ricordato l’assessore Marchitti – il consiglio comunale approvò una mozione per ribadire la volontà della coalizione civica allora in maggioranza di realizzare il canile.
In quel Consiglio comunale avevo spiegato che a mio avviso quell’impostazione non aveva basi concrete e ricordo che durante quella seduta qualcuno disse che sbagliavo, che l’impegno di 400mila euro per il canile era un atto reale e non fumoso. Io sostenevo invece che saremmo dovuti andare un pochino più nel dettaglio per capire se l’iter era partito, anche perché la parola “impegno” in un’amministrazione pubblica ha un valore ben preciso, presuppone un impegno di spesa. Per questo al momento dell’insediamento una delle mie prime preoccupazioni è stata quella di verificare con gli uffici lo stato dell’arte rispetto al tema. Ora i controlli portati avanti dall’assessorato all’Ambiente dimostrano che l’iter per il canile pubblico si era arenato, soprattutto perché la ricognizione degli uffici comunali non aveva permesso di individuare un’area idonea per realizzare l’opera.
Nell’ultimo bilancio approvato sono stati previsti 20mila euro per la progettazione. Mentre dopo la delibera di giunta del gennaio 2023, nel quale si menziona la possibilità di avvalersi delle somme delle opere di compensazione per la struttura, sono stati fatti una serie di incontri propedeutici per acquisire il documento preliminare alla progettazione.
Tuttavia la prima evidenza che mi ha lasciato perplesso è che l’ufficio Patrimonio al termine di una ricognizione non ha individuato beni immobili comunali da destinare al canile, pertanto non è stato possibile dare seguito alla progettazione con l’inserimento dell’intervento nel Piano triennale delle opere pubbliche. La nostra intenzione è quella di avviare un iter, non di proseguire un iter per il canile, perché ad oggi non esiste un’area che gli uffici hanno trovato per un canile”.
Edoardo Capri
Il sindaco Lanfranco Principi ha promesso di revocare l’atto di liquidazione
Multiservizi fiore all’occhiello
Mentre si protrae il lavoro dei liquidatori dell’Azienda Speciale Multiservizi, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Lanfranco Principi fa chiarezza sul futuro della municipalizzata, confermando la volontà di mantenere in vita la Multiservizi dando un rinnovato impulso al settore dedicato ai servizi alla persona. Un chiarimento scaturito a seguito del sit in organizzato dai lavoratori dell’azienda il 19 ottobre scorso, presso la sede comunale di piazza Roma. Dopo la manifestazione organizzata dalla Cgil, il sindaco di Aprilia Lanfranco Principi ha incontrato presso il suo ufficio una rappresentanza dei lavoratori dell’Azienda Speciale Aprilia Multiservizi. Durante il confronto sono stati trattati i temi legati al futuro dell’azienda speciale, alle tempistiche necessarie per uscire dallo stato di liquidazione in corso dal 10 Febbraio 2017 e alla possibilità di sottoscrivere il contratto decentrato, come da richieste avanzate nel tempo dalle sigle sindacali. Il Primo Cittadino ha rassicurato i lavoratori rispetto alla volontà politica della maggioranza di preservare la Multiservizi e i dipendenti della stessa.
“La municipalizzata – ha sottolineato il sindaco Lanfranco Principi – rappresenta un fiore all’occhiello. L’obiettivo della nostra maggioranza è quello di giungere alla conclusione della procedura di liquidazione, di farlo nel più breve tempo possibile, ma nel rispetto dei tempi tecnici necessari: solo procedendo così sarà possibile salvaguardare la Multiservizi e il futuro dei lavoratori. Lo stato di liquidazione fu votato in consiglio comunale nel 2017 per una chiara scelta politica della maggioranza di allora, chiaramente orientata verso la chiusura della municipalizzata. Per quanto ci riguarda, abbiamo già avuto modo di condividere quali sono i nostri obiettivi che nel tempo non sono cambiati. La nostra volontà politica e il nostro interesse restano quelli di preservare l’azienda e giungere nel più breve tempo possibile alla revoca dell’atto di liquidazione. Quanto alla sottoscrizione del contratto decentrato per i dipendenti Asam, anche in questo caso non manca la volontà politica. Per poter compiere questo passo però non possiamo prescindere dalla capacità economica reale che l’ente potrà sostenere”.
Edoardo Capri
Mancano alcune entrate comunali
Mancano all’appello i conteggi del 2022 e 2023, ma ad oggi il Comune di Aprilia attende ancora oltre 8 milioni di euro per il benefit ambientale che la Rida Ambiente non ha riversato nelle casse del Comune di Aprilia. Il dato è stato reso noto dall’avvocato Massimo Sesselego durante la commissione del 7 novembre scorso, presieduta dalla consigliera Maria Teresa Fiore.
“Tra le entrate patrimoniali – ha sottolineato l’avvocato del Comune di Aprilia – figurano crediti da recuperare per 8 milioni e mezzo di euro, la gran parte relativa ai benefit ambientali non riversati tra il 2010 e il 2021. In particolare 4 milioni 171 mila euro fanno riferimento al periodo dal 2010 e 2018 e sono oggetto di un contenzioso in corso tra il Comune e la società. L’ente ha cercato di recuperare quelle somme attraverso due pignoramenti impugnati dal privati e la discussione finale è prevista per inizio dicembre. La restante parte, oggetto di ingiunzione, è bloccata da un contenzioso pendente per il quale è stato nominato un CTU che dovrà sciogliere il nodo”.
Quanto alle spese di giudizio da recuperare per le cause vinte dal Comune di Aprilia, il totale ammontava a 520 mila 580 euro che gli uffici hanno in gran parte provveduto a recuperare.
“Si tratta di un dato confortante – ha sottolineato l’avvocato Sesselego – che rende l’idea di quante cause vengono vinte dal comune, tenendo conto che per ogni giudizio instaurato, le spese ammontano a circa 2 mila 500 euro. Gli uffici nel tempo hanno recuperato 197 mila euro, una cifra non di poco conto, mentre a 100 mila euro corrispondono i crediti inesigibili, perché legati a persone decedute o che hanno attivato le procedure di sovraindebitamento oppure non reperibili”.
Edoardo Capri