Una pagina di storia approfondita dal professor Giovanni Sabbatucci e da Paolo Mieli nel nuovo appuntamento con Passato e Presente
Una vicenda del 1947 dimenticata
Il 26 febbraio 2020, su Rai 3, è andato in onda il programma di divulgazione storica, condotto dal giornalista e saggista Paolo Mieli, coadiuvato dallo storico, accademico e giornalista, professore Giovanni Sabbatucci, con interventi di tre preparatissimi studenti. La puntata era incentrata sull’anno 1947, a cominciare dal 2 febbraio 1947, quando il leader della Democrazia Cristiana, Alcide De Gasperi, varò un governo di coalizione con il Partito Socialista e il Partito Comunista. Era la cosiddetta intesa tripartita, ultima espressione dei governi di unità antifascista nati durante la Resistenza. Il governo, nel suo breve percorso, si trovò ad affrontare ostacoli e difficoltà di notevole portata: dalla firma del durissimo trattato di pace di Parigi agli snodi cruciali del cammino costituente, dalla crisi economica e sociale che gravava sul Paese negli anni del dopoguerra, agli effetti della contrapposizione tra blocco occidentale e blocco comunista. Minata da contrasti interni e condizionata dal clima internazionale l’esperienza tripartita si conclude il 13 maggio con le dimissioni di De Gasperi. Durante la trasmissione è stata ricostruita tutta la storia di come poi De Gasperi varerà un nuovo governo senza i comunisti. De Gasperi che guardava sempre agli Stati Unita d’America, aveva avuto molti colloqui con l’entourage del presidente Harry Truman e del segretario di stato, il generale George Marshall che stava elaborando un piano per la ricostruzione post-bellica in Europa, passato alla storia come il Piano Marshall. In pratica per poter ottenere aiuti americani bisognava escludere i comunisti dal governo, ed è ciò che fece De Gasperi raccogliendo voti dalla destra. A Palmiro Togliatti non restò che prendere atto e piazzarsi all’opposizione. L’Italia quindi fu inclusa tra le nazioni che usufruirono di parte dei dodici miliardi di dollari stanziati. Così nel 1948/’49 ottenne 594 milioni di dollari; nel 1949/’50 405 milioni di dollari; nel 1950/’51 205 milioni di dollari, per un totale di 1204 milioni di dollari.
Torniamo all’anno 1947 e guardiamo adesso a casa nostra. Nettuno e Anzio erano già tornate a chiamarsi con i propri nomi dopo l’unificazione voluta dal governo fascista che le chiamò con l’unico nome Nettunia. Le elezioni del 1946 videro la vittoria dei comunisti a Nettuno, che elessero il sindaco Mario De Franceschi e i comunisti vinsero le elezioni anche ad Anzio del quale divenne sindaco Malvito Vecchiarelli. Due comunisti dunque, due amici. Fino ad un certo punto però, perché quando ci furono di mezzo gli interessi sparì l’amicizia. Spieghiamoci meglio: prima del Piano Marshall le due città avevano avuto aiuti umanitari dal rappresentante statunitense presso la Santa Sede, MrMyron Taylor, nel 1944, per merito di don Steno Borghese che riuscì e sensibilizzarlo nei confronti delle due città martoriate dalla guerra. Oltre oceano, il clamore della guerra e dei tantissimi soldati americani morti, indussero la cittadina di Dunkirk, nello Stato di New York, seguita dall’altra cittadina di Fredonia, ugualmente nello Stato di New York,a raccogliere fondi per la ricostruzione di Anzio, tale raccolta sarebbe terminata il 27 novembre 1947, il giorno che negli Stati Uniti d’America si celebra il ThanksgivingDay, cioè il Giorno del Ringraziamento. Furono giorni di grande gioia per il sindaco di Anzio, che pregustava i centomila dollari di beni destinati alla sua città; non si può dire altrettanto per il sindaco e i cittadini di Nettuno, esclusi dai benefici. Ma qui cominciò una lotta senza esclusione di colpi. Come primo atto il sindaco De Franceschi, chiese di scrivere una lettera al principe Steno Borghese, in qualità di ex sindaco delle due città, indirizzata all’On. Ministro Mario Scelba. Scrisse don Steno Borghese: «A S.E. Il Ministro degli Interni. Nel quotidiano “Il Messaggero” del 20 corr. In 5° pagina, vi è un trafiletto che comunica che la cittadina diDunkirk, negli S.U. d’America, consegnerà il 27 corr. all’Ambasciatore d’Italia a Washington, S.E. Tarchiani, una notevole quantità di materiale raccolto – indumenti, scatolette, medicinali, offerte in denaro, ecc. –per la cittadina di Anzio, in memoria della testa di ponte».
Ritengo però opportuno rammentare che la Testa di Ponte, che andava dal Fosso della Moletta a Nord di Anzio, alla foce del Canale Mussolini a Levante di Nettuno, comprendeva le due cittadine di Anzio e Nettuno; che lo sbarco del 22 gennaio 1944 si effettuò in diversi punti della costa e precisamente in quattro punti, di cui due in territorio del Comune di Nettuno e due in territorio del Comune di Anzio; che nel bosco di Foglino a tre km. da Nettuno vi è una lapide posta dalla 3a Divisione Americana a ricordo del suo sbarco in quelle vicinanze e che infine nei pressi del cimitero di Nettuno vi è il più grande cimitero americano che si trovi in Italia.
Ho esposto questi dati di fatto per evitare un deprecabile equivoco poiché la cittadinanza di Nettuno è già in fermento per il fatto che nel “Messaggero£ sia stato nominato solo Anzio e non Nettuno e perché qualora si distribuissero i pacchi dono della cittadina di Dunkirk solo ad Anzio non è facile immaginare quale potrebbe essere la reazione della cittadinanza di Nettuno.
Si ravvisa quindi l’opportunità che l’annunciato materiale raccolto sia distribuito in parti uguali tra le due cittadine di Anzio e Nettuno.
Del resto ciò risponderebbe ad un criterio di giustizi che da nessuno potrebbe essere impugnato. Non dalle cittadine che hanno ugualmente subito l’occupazione Alleata che ha recato notevolissimi danni tanto all’una che all’altra e non dalla città donatrice in quanto gli Americani hano sempre chiamato “Anzio Beachhead” la loro Testa di Ponte, volendo con questa denominazione intendere tutta la zona ed essendo certamente loto i primi a riconoscere che identici diritti hanno tanto Anzio che Nettuno.
Poiché già si stanno accendendo polemiche tra le due popolazioni e ben conoscendo la mai sopita rivalità tra le due cittadine, in qualità di loro ex sindaco e per un senso di equità raccomando vivamente che quanto esposto sia preso in seria considerazione e sia accolta la proposta che il materiale raccolto dalla cittadina di Dunkirk venga distribuito a perfetta metà tra Anzio e Nettuno».
Dal DunkirkEveningObserver del 1° dicembre 1947:
«Il gesto di pace di Dunkirk-Fredonia può fomentare la guerra tra le due città rivali Anzio e Nettuno».
«La vicenda di Anzio cresce ulteriormente con maggior fascino e con nuovi capitoli. Il gesto di pace delle due comunità americane ha causato un tumulto, una guerra prolissa con un rischio di violenza tra le due città italiane. La città di Nettuno reclama di essere la reale testa di sbarco di Anzio, il luogo dove sono sbarcate le truppe americane e dovrebbe ricevere le donazioni. Nettuno è così arrabbiata per queste ragioni che il sindaco minaccia di far guerra alla vicina Anzio. Ad Anzio affermano che le donazioni si possono dividere con la sua vicina, ma se Nettuno “vuole appropriarsene allora sarà esclusa senza concedergli un centesimo”. La destinazione delle donazioni ad Anzio è stata una scelta di un comitato di estrazione italiana, il quale all’inizio aveva designato i paesi della Valle di Diano, da cui molte famiglie provengono, poi ha modificato la scelta destinando i beni ad una città che ha sofferto grandi distruzioni per la guerra. L’articolo che segue è dell’Herald Tribune, uno speciale uscito di domenica, che ne ha ripercorso la storia:”Roma – 20 novembre – La filantropia di una città dello Stato di New York ha fatto diventare la testa di sbarco di Anzio di nuovo un campo di battaglia. È così forte la contesa che un sindaco di una città della testa di sbarco di Anzio ha dichiarato che i risentimenti sono talmente alti che lui non può garantire che la sua popolazione marci contro la sua antagonista. La guerra è stato involontariamente provocata da Dunkirk, una cittadina di 20mila abitanti, distante 60 chilometri circa da Buffalo. La città di Dunkirk è impegnata periodicamente, sin dalla fine della guerra, e mandare migliaia di dollari a popolazioni europee.Re