Sarà presente al campionato italiano di Rimini
Lo chef Arcangelo
Il nostro chef di Anzio, Arcangelo Terzo, dopo 3 medaglie d’argento, sarà presente al Campionato della cucina Italiana, per la categoria rossa, che si terrà il 30 marzo p.v. a Rimini. Lui fa parte del team Roma, quale responsabile del marchio, e dopo aver ricevuto, dal collegio Cocorum, la medaglia per i 25 anni di servizio.
Eduardo Belcastro
Virginia Gattegno è morta a 98 anni a Venezia. Nata a Roma e cresciuta ad Anzio
L’ultima testimone della Shoah
Virginia Gattegno è morta a 98 anni a Venezia, abitava nel ghetto Novo.
Si è spenta nella Casa di Riposo del ghetto di Venezia l’ultima testimone della Shoah della Laguna. Aveva 98 anni, essendo nata il 31 luglio 1923 a Roma. Fino agli anni ottanta ha taciuto le indicibili sofferenze patite, al campo di sterminio di Auschwitz, poi passeggiando in spiaggia e vedendo le sue orme ha deciso di parlare, di testimoniare dapprima ai suoi alunni l’internamento nel campo di sterminio nazista, perché le giovani generazioni capissero e mai e poi mai ripetessero gli stessi sbagli.
Quanto attuali i suoi insegnamenti! In una società dove la violenza è all’ordine del giorno, soprattutto tra i ragazzi ed anche contro coetanei ebrei presi a botte, sputi, insulti. Virginia, nata a Roma, è cresciuta ad Anzio. A 21 anni, il 23 luglio 1944, è stata caricata insieme alla famiglia, da Rodi dove il padre lavorava nella scuola ebraica dal 1936, insieme alla nonna Sara, alla mamma Marcella, ai fratelli Alberto, Michele e Lea, su una nave per essere deportata ad Auschwitz.
“Arrivammo più morti che vivi, però era solo l’inizio dell’inferno” - ricorda nel libro autobiografico scritto con Matteo Corradini: “Per chi splende questo lume” (Ed. Rizzoli). Non rivide più i suoi familiari, tranne la sorella Lea, poco prima che fossero liberate nel gennaio 1945. Proprio in occasione della ‘Giornata della Memoria’, il 27 gennaio scorso, era stata realizzata una pièce teatrale “Tra il mare e la sabbia” a lei dedicata. Tutte le massime autorità veneziane l’hanno ricordata. Dario Calimani, Presidente della comunità ebraica di Venezia ha detto che la città dal 22 febbraio è più sola, così pure il Presidente della Regione Luca Zaia ed il Sindaco Luigi Brugnaro.
Sul braccio di Virginia Gattegno era ancora nitido il numero di matricola assegnatole all’ingresso al campo: A-24324; non aveva voluto toglierlo per ricordare e far capire la bestialità della natura umana. Ora che lei non c’è più bisogna continuare a mantenere viva la memoria della Shoah, solo così potremo alleviare il debito nei confronti dei milioni di ebrei uccisi dai nazisti.
Rita Cerasani