Un successo la manifestazione contro la criminalità e la mafia ad Anzio
Un’occasione perduta
Che la malavita organizzata sia presente nel litorale laziale non credo esistano dubbi, che questo tipo di criminalità operi spesso in connivenza con le amministrazioni pubbliche mi sembra sia ovvio, che i cittadini si debbano coalizzare contro l’insorgere di fenomeni mafiosi mi sembra un segno di maturità sociale non solo auspicabile ma indispensabile per avere qualche speranza di porvi rimedio. Ad Anzio e Nettuno c’è stata una bufera annunciata, era nell’aria che alcuni avvenimenti e certi atti fossero significativi quanto meno di una condizione disturbata. Si parla da anni di attività “mafiosa”ad Anzio con tifosi che ne giuravano la presenza e sindaci che li definivano “disturbati mentali”, come ci ricorda in compianto collega Tito Peccia in un brillante articolo del litorale di maggio 2017. Il 26 febbraio sui gruppi social si è attivata un’iniziativa di cittadini ed associazioni con l’intento di far sentire la loro voce contro la mafia e contro il silenzio che ne è spesso complice.
La mobilitazione è stata consistente e molte associazioni e comitati vi hanno aderito. Il più grande gruppo di difesa ambientale di Anzio, Uniti Per l’Ambiente, ha discusso, in una partecipata riunione del suo direttivo, l’opportunità a prendervi parte per concludere che, essendo U.P.A. un coordinamento informale che nasce per vincolare associazioni e comitati intorno ad azioni e progetti specifici, non aveva la titolarità rappresentativa di tutte le sue componenti per parteciparvi come coordinamento ma l’unanime decisione è stata quella di invitare le proprie componenti ed i propri associati a prendere parte alla manifestazione. Cosa che è puntualmente avvenuta e alcuni gruppi e persone aderenti ad Uniti Per l’Ambiente erano presenti in piazza Pia. Portare gente in piazza ad Anzio non è cosa facile ma decine di gruppi e molte persone erano presenti a testimoniare che la gente di Anzio non vuole la mafia sul proprio territorio.
Se consideriamo, però, che la manifestazione riguardava Anzio ma anche Nettuno, la partecipazione poteva essere molto più consistente se non si fosse commesso l’errore di connotare l’evento. Il malaffare, la corruzione, l’intimidazione, la sopraffazione sono fatti che non devono essere contrastati da una parte politica per il semplice motivo che se e dove c’è un funzionario corrotto o un amministratore colluso non è mai accaduto che questi destinino i proventi della loro attività illegale al loro partito; perché essi agiscono esclusivamente per arricchirsi utilizzando la propria posizione di potere. Il linguaggio, la simbologia e la tematica esposte nell’organizzare l’evento erano chiaramente connotate politicamente anche se nessun simbolo di partito era presente e se l’invito era quello di evitare simboli.
Per avere una forte partecipazione, di quelle che non lasciano adito a dubbi, in un ambiente come quello di Anzio che, ricordiamolo, ha visto ballottaggi fra candidati sindaco di destra, è decisamente poco saggio dare una connotazione di sinistra ad una manifestazione contro la malavita. Conosco tantissimi cittadini di destra ad Anzio che sono fortemente contro le mafie e le amministrazioni corrotte ma che non si sono sentiti a loro agio nella manifestazione del 26 febbraio. Ne conosco alcuni che hanno lasciato la piazza non appena hanno visto bandiere rosse con la falce ed il martello mettere la firma sull’evento senza che nessuno dal palco chiedesse che fossero ammainate. E’ un vecchio modo di vivere l’agone politico quello di adagiarsi sulla Magistratura: è un metodo perdente.
Un caro amico di Lavinio, l’Ing. Ivano Bernardone, ha scritto una frase molto significativa, su uno dei gruppi Whatsapp di UPA, diretta anche a coloro che hanno organizzato la manifestazione “il riscatto di una città è possibile ma non basta la Magistratura”. Il riscatto vero e vincente passa solo per la politica: quella sana, quella forte, quella capace.
Sergio Franchi
NETTUNO - Chiesta una mozione di sfiducia in Consiglio
Il Sindaco è nudo
Le voci che circondano l’Amministrazione di Nettuno si rincorrono e si sovrappongono. C’è chi mormora che la riunione di maggioranza sia stata un tutti contro tutti, con toni che dire aspri apparirebbe un pallido eufemismo. Altri dicono sottovoce di aver richiesto un azzeramento di giunta, in pieno stile gattopardesco, come se questo fosse il problema principale. Insomma, caos totale che si aggiunge al fatto che sembra che alla richiesta del sindaco Coppola di sottoscrivere un documento di sostegno alla sua amministrazione non ci sia stata nemmeno una firma di un consigliere comunale, dimostrando laddove ce ne fosse bisogno che il re, anzi il sindaco, è nudo. La maggioranza non c’è, semmai ci fosse mai stata, eppure il sindaco vuole far continuare pervicacemente questo stillicidio. Noi, in modo responsabile abbiamo chiesto il consiglio comunale presentando una mozione di sfiducia, come atto dovuto e ci saremmo aspettati una reazione politica, dei distinguo. Invece, si gioca incredibilmente a far finta che niente sia accaduto, non comprendendo che la mozione di sfiducia sarà uno spartiacque definitivo, un muro che dividerà nettamente due modi di concepire la politica. Anche il consigliere più sprovveduto avrà capito che votare ora la fiducia al Sindaco vuol dire prendersi davanti alla città tutte le responsabilità politiche di questa pessima esperienza amministrativa. Si abbia il coraggio di prendere atto che l’esperienza della giunta Coppola è terminata. Si usi almeno il buonsenso se proprio si è privi di sintesi politica. Segnaliamo poi che ad oggi non abbiamo ricevuto ancora nessuna comunicazione da parte del presidente Barraco circa la convocazione del Consiglio Comunale per il 7 marzo. Non si pensi di utilizzare tattiche dilatorie. Prolungare inutilemente la paralisi amministrativa della città non serve davvero a nessuno e di certo non ai nostri concittadini.
Roberto Alicandri
Luigi Carandente
Marco Federici
Daniele Mancini
Waldemaro Marchiafava
Antonello Mazza
Mauro Rizzo
Simona Sanetti
Antonio Taurelli
Enrica Vaccari