Sono stati effettuati 65 arresti tra carcere e domiciliari. Si ipotizza che la malavita si sia infiltrata anche nelle pubbliche amministrazioni
Le mani della ‘ndrangheta sul litorale
Anzio e Nettuno, i due Comuni del litorale laziale coinvolti nell’indagine per coinvolgimento delle amministrazioni con rapporti con la ‘ndrangheta. A seguito della vasta operazione dei Carabinieri contro la criminalità organizzata, che ha portato all’arresto di 65 persone, in carcere e ai domiciliari. Un terremoto politico-giudiziario che è molto vicino allo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Il Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, infatti, ha nominato le commissioni di accesso agli atti amministrativi dei due enti comunali.
Alla fine di questo percorso sarà deciso l’eventuale scioglimento dei due Consigli comunali, e la conseguente decadenza dei sindaci, per infiltrazioni mafiose. Non è la prima volta che il litorale si trova in questa condizione. Già nel 2005, quando l’allora sindaco di Nettuno Vittorio Marzoli di Forza Italia, protestò sotto la sede di Palazzo Chigi a Roma, contro la paventata ipotesi di scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Cosa che avvenne poi a distanza di poche ore.
Una storia dunque che si ripete e che fa ritornare alla mente una serie di vicissitudini che già il litorale, e soprattutto la sua gente, ha vissuto con molta preoccupazione in questi anni. Intanto per quanto riguarda l’attuale situazione nei due Comuni di Anzio e Nettuno, nel mirino ci sono il rilascio di autorizzazioni, la preparazione di bandi di gara e l’assegnazione di appalti in settori che vanno dalla scuola alla sanità, dai rifiuti alle concessioni balneari. Per gli inquirenti a spianare la strada è stata la droga, ingenti quantitativi di cocaina che fluivano verso il litorale e che hanno portato guadagni e potere utilizzati per chiedere alla politica appalti e assegnazioni in cambio anche di voti alle amministrative.
Lo scorso 25 febbraio, intanto, si sono insediate le due commissioni di accesso agli atti amministrativi. Per Anzio sono stati nominati commissari il vice prefetto Giovanni Borrelli, il tenente dei carabinieri Francesco Colucci, ed il capitano della Guardia di Finanza Fabiana Creti. Per Nettuno, invece, sono stati nominati commissari, il vice prefetto Maria Paola Suppa, il maggiore della Guardia di Finanza, Ambrogio di Napoli, comandante della Compagnia di Nettuno, e dal capitano Saverio Valente del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Anzio. Sarà un lavoro lungo ed impegnativo che nei prossimi tre mesi vedrà le due commissioni passare al vaglio tutte le delibere e gli atti che negli ultimi quattro anni sono stati prodotti dalle amministrazioni comunali di Anzio e Nettuno.
Non sarà un lavoro facile che dovrà fare luce sulle eventuali infiltrazioni mafiose. Al termine del loro percorso sarà stabilito se sciogliere le due amministrazioni comunali per infiltrazioni mafiose. Una decisione che dovrà attendere ancora qualche mese. Anche i cittadini sono scesi in piazza per protestare contro la mafia.
Una manifestazione organizzata da varie associazioni del territorio e che ha raccolto l’interesse e la partecipazione di centinaia di cittadini che hanno voluto far sentire la loro voce e condannare la mala amministrazione che è venuta alla luce dopo le indagini della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma). Per qualcuno c’è il rammarico che le indagini della magistratura siano arrivate prima della decisione del Prefetto di Roma Matteo Piantedosi, di nominare le due commissioni d’accesso agli atti amministrativi.
ANZIO IL SINDACO DE ANGELIS
“Confidiamo nel lavoro della Magistratura, nell’assoluta consapevolezza di aver sempre esercitato liberamente il mandato elettorale. L’Amministrazione Comunale della Città di Anzio, a seguito delle attività svolte questa mattina dalle Autorità Competenti sul litorale romano, è serena rispetto alla correttezza del proprio operato, ha collaborato ampiamente per la riuscita delle operazioni svolte, in un clima di massima disponibilità, da parte del sottoscritto, del Segretario Generale e di tutti gli Uffici dell’Ente. Confidiamo nel lavoro della Magistratura, nell’assoluta consapevolezza di aver sempre esercitato liberamente il mandato elettorale conferito dai cittadini. L’attività amministrativa si esercita attraverso gli atti e no attraverso le “chiacchiere”, sicuramente troppe, intorno all’azione politica della maggioranza di governo. Stiamo uscendo da due anni di pandemia, nel corso dei quali abbiamo adottato tutti i provvedimenti possibili, in supporto dei cittadini e delle categorie produttive, abbiamo approvato il Bilancio 2022 e programmato, in seria collaborazione con Dirigenti e Funzionari lineari, nuove opere e nuovi servizi per i cittadini. C’è chi sta esultando per la mortificazione mediatica che la Città sta subendo, ad oggi senza un solo provvedimento illegittimo e senza amministratori coinvolti, cavalcando la via giudiziaria per tentare di sovvertire il voto libero e democratico dei cittadini, che, con enorme distacco, hanno scelto da chi essere amministrati. Confidando nell’operato delle Autorità Competenti, dimostreremo, in ogni Sede, la correttezza degli atti adottati da questa Amministrazione”.
NETTUNO IL SINDACO COPPOLA
“Abbiamo piena fiducia nel lavoro della Magistratura, e da subito tutti gli uffici si sono messi a disposizione degli inquirenti per fornire loro tutti gli atti dei quali ritenevano di aver bisogno. Quello della legalità è un principio sul quale io e l’amministrazione che ho il piacere di guidare non possiamo transigere, e sono certo che le indagini in corso faranno luce su questa vicenda”.
Sabatino Mele