Operazione delle Forze dell’Ordine contro la ‘ndrangheta sul litorale romano. Ordinanza con oltre mille pagine per 65 arresti
Operazione Tritone. La posizione delle forze politiche
Responsabilità politiche
Sono giorni concitati e drammatici per le nostre Città. L’ordinanza del Giudice delle Indagini Preliminari, relativa alla maxi-operazione antimafia dell’altro ieri, contiene elementi gravissimi sui legami di diversi personaggi coinvolti dalle misure di custodia cautelare e le istituzioni locali. Ci sono intere sezioni dedicate al sostegno di queste cosche all’attuale amministrazione e all’aggiudicazione degli appalti: la stampa non ha fatto altro che riportare quei contenuti. Non ci si nasconda dietro un dito. Da quanto si apprende, potrebbe essere insediata una commissione d’accesso come previsto dal TUEL nei prossimi giorni, al fine di accertare un possibile condizionamento dell’attività amministrativa e l’eventuale entità di tale condizionamento. Crediamo sia la soluzione migliore a tutela di tutti. Abbiamo chiesto alle istituzioni centrali di valutare questa possibilità già diversi anni fa, quando altri episodi analoghi si erano verificati e quando venimmo definiti “disturbati mentali” da chi governava. Attendiamo speranzosi tali sviluppi, che riteniamo fondamentali e meno estemporanei di azioni politiche, che comunque valuteremo confrontandoci con le altre opposizioni. La posizione che abbiamo assunto negli anni, e che ribadiamo, è che la situazione è troppo grave e compromessa perché se ne occupi solo la politica locale. Serve un intervento forte delle istituzioni a tutti i livelli.
Appare al tempo stesso chiaro che, indipendentemente dall’esito delle decisioni del Prefetto, ci siano elementi politici che non possono essere ignorati e che andranno affrontati nei giusti tempi. Per anni e anni è stata negata la presenza di organizzazione criminalità sul nostro territorio: abbiamo una classe politica che nella migliore delle ipotesi è stata cieca, incapace di leggere la realtà e non in grado di mettere in campo gli anticorpi necessari per prevenire la ramificazione di tali organizzazioni. Non solo, un dato di fatto incontrovertibile che emerge dall’ordinanza del GIP è che i personaggi coinvolti hanno sostenuto convintamente questa amministrazione.
Non ci interessano i risvolti penali dei singoli, ma l’incapacità politica di tagliare ogni ponte con certe logiche. Se dovesse intervenire il Prefetto con una commissione d’accesso, attenderemo con il massimo rispetto gli esiti, altrimenti toccherà al territorio e alla politica dare una risposta.
Alternativa per Anzio
Sfiducia atto dovuto
Le vicende legate alla maxi-operazione “Tritone” ci hanno scosso profondamente in questi giorni. Sono arrivato a mettere in discussione l’opportunità di continuare o meno questa esperienza amministrativa. Ad ogni modo, chi avrebbe dovuto fare un passo indietro immediatamente a tutela della città è l’amministrazione, che ad oggi non è riuscita neanche a prendere le distanze da certi comportamenti, né ad ammettere l’errore di aver ignorato la presenza del fenomeno mafioso sul territorio per anni. Ho auspicato fin da subito le dimissioni del Sindaco. Queste non sono arrivare ed è stato necessario procedere per via politico-amministrativa, tramite la sfiducia in consiglio comunale.
A questo proposito credo sia necessario sgomberare il campo da dubbi e fraintendimenti che in molti si stanno generando: la consigliera del PD, Lina Giannino, ha presentato una richiesta di consiglio comunale straordinario, esplicitamente ai sensi dell’articolo 39 comma 2 del Testo Unico del Enti Locali. Richiesta che ho scelto di sottoscrivere, in quanto ho condiviso con lei la necessità di dare un segnale forte ed immediato alla città. In tale atto si chiedeva di mettere all’ordine del giorno del consiglio la mozione di sfiducia al Sindaco. Il testo di tale mozione di sfiducia, che segue un altro iter normativo, art. 52 comma 2 del TUEL, andava redatto e sottoscritto da almeno 10 consiglieri comunali per essere protocollato e accolto ed è quello che nel frattempo si sta cercando di fare insieme ai colleghi del movimento 5 stelle, i quali avevano semplicemente chiesto di ragionare con più calma su un testo condiviso. La richiesta di consiglio comunale della consigliera Giannino è stata già protocollata e non raggiunge le 5 firme necessarie previste dalla normativa (e comunque non avrebbe avuto da sola la valenza di mozione di sfiducia in consiglio). Ad oggi l’unica soluzione è quella di raggiungere 10 firme e poi protocollare la richiesta. A quel punto, solo se la maggioranza assoluta dei componenti del consiglio dovesse votare favorevolmente, con appello nominale, la sfiducia sarebbe valida.
Questa rimane l’unica strada da percorrere e auspico che anche i consiglieri di maggioranza che si stanno dissociando dai fatti accaduti possano trovare il coraggio di assumersi questa responsabilità, per rispetto dei cittadini di Anzio prima che di se stessi.
Luca Brignone, Consigliere di
Alternativa per Anzio
Commissione antimafia
“Mi associo all’appello dei parlamentari M5S della Commissione Antimafia affinché quanto prima la Commissione si rechi in missione sui territori del litorale sud della regione Lazio per approfondire la situazione attuale che così come è descritta dalle cronache di queste ultime settimane appare sconcertante: dagli arresti di Anzio e Nettuno, con il probabile scioglimento di entrambi i Comuni per infiltrazioni criminali, ai sedici arresti al Comune di Sabaudia, dall’indagine in corso sul Comune di Terracina a quella sul Comune di Gaeta fino alla sparatoria avvenuta a Formia proprio qualche giorno fa è evidente, tenuto anche conto di quanto avvenuto negli ultimi anni, come quanto di peggio accade sul territorio sembra essere divenuta tragicamente la norma”.
Così Gaia Pernarella, consigliera regionale M5S del Lazio che poi aggiunge: “Se un plauso va senz’altro fatto alle forze investigative che tanto stanno spendendosi, mi preme sottolineare come i protagonisti degli episodi di corruzione, reale e presunta, spesso sono colletti bianchi sempre più insospettabili e camaleontici ma non per questo meno pericolosi nelle loro condotte corruttive a discapito dei cittadini. Che troppo spesso vengono obbligati a scelte drammatiche pur di poter portare avanti le proprie vite e le proprie attività”.
Ufficio Comunicazione M5S
Regione Lazio XI Legislatura
Situazione inquietante
La portata dell’operazione giudiziaria condotta in questi giorni dalla Direzione Distrettuale Antimafia affonda il bisturi in una situazione inquietante che da un decennio abbiamo denunciato. L’intervento che ha coinvolto le città di Anzio e Nettuno è così grave che si rende necessario ripristinare un clima di verità, chiarezza e trasparenza anche attraverso l’Istituzione di una Commissione di Accesso. I cittadini e la città hanno diritto di accertare, o fugare, qualsiasi ombra o dubbio sull’operato dell’Amministrazione. L’auspicio che tutto ciò sia chiarito presto e bene lo impongono, da un lato, la gravità e l’enormità dei fatti emersi, dall’altro il momento storico in cui viviamo. Le risorse del Piano Nazionale Resistenza e Resilienza, necessarie alla ripresa economica dopo la crisi pandemica da Covid-19, obbligano la necessità di avere Amministrazioni legittimate, pronte e capaci ad agganciare il treno della ripresa.
Italia Viva
Città infestata
Era ora. Una commissione di inchiesta bloccata dalle strade infinite della politica. Un appalto di rifiuti affidato senza le dovute garanzie. Un porto che fa acqua da tutte le parti, una Biogas sfruttata per prendere voti, un processo in CC alla sottoscritta per aver detto che ad Anzio c’erano “Comportamenti mafiosi” in seguito al ricevimento di un proiettile, campagne elettorali radicate sul nulla per poi essere famosi in tutta Italia per fatti di Ndrangheta.
Da anni la nostra città è infestata da questa malavita, ma mai nessun amministratore ha mai denunciato questa piaga. Mai nessun sindaco, andando da un prefetto, ha mai chiesto di far chiarezza. Ora bisogna scrivere la parola Basta. Il sindaco De Angelis indica un CC straordinario e chiarisca ciò che la politica vuole e può fare per togliere questo marchio dalla nostra Città. La politica dimostri di essere estranea a tutto ciò. Dia un segnale forte ai cittadini dimostrandosi lontana da tutto questo fango che oggi ha sporcato la nostra Anzio.
Lina Giannino
Partito Democratico
Sfiducia a De Angelis
Abbiamo predisposto una proposta di mozione di sfiducia al Sindaco ai sensi dell’articolo 52 del TUEL. In calce ci sono le nostre firme, per essere discussa in consiglio comunale occorrono dieci firme. Invitiamo i nostri colleghi consiglieri, a cui abbiamo inviato testo per mail, a sottoscriverla e a portare all’interno del consiglio il confronto necessario a capire se ci sono i presupposti per andare avanti o se non fosse piuttosto giunto il momento di staccare la spina per il bene della città. Di certo non è possibile continuare come se niente fosse accaduto.
È possibile firmare la mozione presso la sede di Alternativa per Anzio tramite numero di telefono indicato i mail o contattando uno dei sottofirmatari.
Alessio Guain M5S
Rita Pollastrini M5S
Luca Brignone
Mariateresa Russo
Fango sulla Città
C’è un bene superiore alla politica e ai politici, si chiama Città di Nettuno. Il nome della nostra Città è finito infangato addirittura sulla stampa internazionale per colpa rapporti tra personaggi politici locali e la criminalità organizzata. Una vergogna insopportabile e intollerabile per i nettunesi onesti che qui vivono con le loro famiglie e qui crescono i propri figli. C’è un bene superiore da tutelare, il buon nome e l’immagine di una comunità, la sua memoria, la sua storia e le sue tradizioni, il suo territorio. Coppola e la maggioranza che governa la Città, non lo ha compreso o peggio ancora non gli interessa, vengono prima loro e i loro interessi. Vergogna su vergogna, hanno distrutto tutto in nome di un potere che sarebbe dovuto essere un servizio alla collettività anziché un vantaggio personale. Ora la politica non c’entra più, lo diciamo da due anni, ora chi ha un minimo di senso dello Stato e delle Istituzioni, chi ha a cuore veramente la Città dovrebbe dimettersi immediatamente per salvarla dal buio per i prossimi anni. Dimissioni.
Nettuno Progetto Comune
Avv. Simona Sanetti
Dott. Daniele Mancini