Servizio straordinario dei Carabinieri della Compagnia di Anzio su attività commerciali
Controlli sul territorio
I Carabinieri della Compagnia di Anzio hanno eseguito un servizio straordinario di controllo del territorio con il supporto dei Carabinieri delle Compagnie del Gruppo Frascati, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità e del Nucleo Ispettorato del Lavoro.
Durante il servizio sono stati eseguiti accertamenti su tre attività commerciali:
Ad Anzio, il titolare di una concessionaria d’auto è stato sanzionato per oltre 17.000 euro per l’impiego irregolare senza contratto di lavoro di un collaboratore e per averlo retribuito in contanti. Inoltre il rappresentante legale veniva deferito all’A.G. per la mancata elaborazione del documento di valutazione rischi.; il titolare di un negozio di articoli per la casa di Lavinio è stato sanzionato per oltre 5.600 euro per non aver fornito adeguata formazione al personale dipendente e non aver richiesto la prevista autorizzazione all’installazione delle telecamere. Anche in questo caso il titolare veniva deferito all’A.G. per la mancata elaborazione del documento di valutazione rischi; a Nettuno, in un ristorante, i Carabinieri hanno accertato mancanze di adempimenti nelle procedure di autocontrollo HACCP e alimenti provi di tracciabilità, a causa della quale il titolare ha dovuto distruggere circa 10 chili di prodotti alimentari ed è stato sanzionato per oltre 3.000 euro
Contestualmente, i Carabinieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare nel quartiere “Zodiaco”, dopo diversi servizi di osservazione e controllo di un determinato appartamento. All’interno erano presenti un uomo e due donne, tutti arrestati per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, poiché trovati in possesso di circa 700 g di marijuana, circa 30 g di cocaina, 25 g di crack, 15 g di hashish, e tutto il materiale utile alla pesatura e al confezionamento delle dosi. Inoltre i militari hanno rinvenuto e sequestrato anche una pistola ad aria compressa mod. Beretta e circa 1150 euro in contanti.
I tre giovani, tutti di nazionalità romena, sono stati arrestati. Il Tribunale di Velletri ha convalidato gli arresti disponendo per tutti la misura dell’obbligo di firma in caserma. Durante il servizio sono stati eseguiti numerosi posti di controlli nei punti nevralgici delle città di Anzio e Nettuno, ove sono stati controllati circa 45 veicoli e oltre 66 soggetti.
S.Me.
Sfregio al Parco della Rimembranza
Il 19/10/2023 il Circolo Barbarigo e il Comitato 10 febbraio vengono a conoscenza degli atti vandalici perpetrati presso il Parco della Rimembranza e Martiri delle Foibe di Nettuno in via XXIV Maggio.
Sfregi alla memoria, atti di vigliaccheria e pochezza di essere che non possono essere sottovalutati, nonostante l’odio e la violenza da pusillanimi senza onore si siano riversati su una panchina tricolore, specificatamente sulla targa apposta in ricordo di Norma Cossetto lo scorso 7 ottobre per l’80* Anniversario dalla sua morte, infoibata nel 1943 dai partigiani Titini.
I nipotini stupidi dei partigiani, eredi solo della tipica vigliaccheria degli imboscati, riversano poi la loro frustrazione verso l’Ara dei Caduti, collocata nello stesso parco e dedicata ad Istria, Fiume e Dalmazia in onore al 90* anniversario delle Convenzioni di Nettuno, un protocollo in cui si riconosceva l’annessione a livello internazionale delle stesse città nella madre patria.
Non si può certo archiviare il gesto appellandolo come “atto vandalico”: il posto, la targa in onore a Norma Cossetto, l’Ara dei caduti sfregiati con la scritta “W Tito” firmata con falce e martello in rosso danno una chiara connotazione alla matrice politica ai vili autori di questa infamia. Provvederemo a ripulire il parco e a ridonare decoro e giustizia al luogo ricorda Norma e tutti gli italiani caduti nelle foibe per mano dei partigiani titini, vigileremo affinché si possa ricordare in pace.
Circolo Barbarigo e
Comitato 10 febbraio
Il 4 novembre una delegazione al tripode dannunziano
Festa della vittoria
Nettuno, 4 Novembre – Una delegazione dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi della RSI ha reso onore ai Caduti per l’Unità e la grandezza nazionale presso il tripode dannunziano di Via S. Maria del Quarto in occasione dell’anniversario della Festa della Vittoria.
La storia del tripode è stata ricostruita dagli studi del Dott. Pietro Cappellari nel suo volume Il fascismo ad Anzio e Nettuno 1919-1939, pubblicato dalla Herald Editore nel 2014.
Nel 1923, uno dei primi atti del Governo Mussolini fu quello di creare in tutta Italia dei Parchi della Rimembranza per i Caduti per la Patria. Per ogni Italiano sacrificatosi nella Grande Guerra si piantò così un albero, per perpetuarne la memoria e l’esempio alle generazioni future. Nel 1945, in odio ai valori patriottici, il Parco della Rimembranza di Nettuno venne distrutto e solo nel Dicembre 2020, ad opera del Cappellari, il giardino in memoria dei Caduti per la Patria venne ripristinato nel suo luogo originario, con la nuova dizione di Parco della Rimembranza e dei Martiri delle Foibe.
Sta di fatto che dopo la sacrilega distruzione del 1945, passata l’ondata di partigianeria antipatriottica, qualche amministratore locale sentì il bisogno di riparare alla malefatta e, nel 1955, davanti al cimitero civile, venne approntata una nuova area nella quale vennero messe a dimora alcune querce. Tuttavia, il nuovo Parco della Rimembranza cadde ben presto nel dimenticatoio, anche quando al suo interno fu collocato il tripode dei Caduti di Piazza Cesare Battisti. Nel 1979, infatti, grazie ad una donazione della Cassa Rurale ed Artigiana, Nettuno riebbe la sua statua in bronzo della Vittoria, depredata per esigenze belliche dai Germanici durante l’occupazione della città nell’Ottobre 1943.
Alla base del tripode posizionato nel nuovo Parco della Rimembranza davanti al cimitero civile, fu riprodotta parte della poesia nazional-patriottica di Gabriele d’Annunzio tratta dal Cantico per l’Ottava della Vittoria (1918): “La vita riculmina in gloria / La morte s’abissa in vittoria!”.
Questa poesia ornava il primo Parco della Rimembranza, per poi essere distrutta dai comunisti nel 1945.
La presenza di questa citazione fa del tripode di Via Santa Maria del Quarto un monumento dannunziano di cui andar fieri, che ricorda il cosciente sacrificio di 600.000 Italiani caduti per la grandezza nazionale, perché fossero raggiunti i sacri confini affidati mazzinianamente “da Dio all’Italia”.
Oggi, come ieri, il giuramento per la Patria è riconsacrato nella speranza che lo “spirito del Piave” torni ad accarezzare i cuori delle giovani generazioni.
Primo Arcovazzi