SIMPOSIO
Giuliana Bellorini
Coordinatrice corrispondente
del salotto sede del Simposio
Un momento d’estate
L’onda scandisce il tempo / e lo annulla / col suo movimento / che non ha tempo (E.M.)
È un momento eterno, infinito, di tanti ritmi diversi. Un tempo scandito dal movimento del mare tornato alla quiete dopo le mareggiate. È il ritorno della gradita brezza leggera serale prima che il cielo s’infuochi al tramonto. È Anzio. Con il suo porto animato, i pescatori, le bianche vele che annunciano l’inizio di una lunga vacanza o di una domenica lontani da città e lavoro. Con il tumulto gioioso della festa e la quiete del giorno dopo.
Anzio, per Gloria, è “Come un sogno dentro un sogno” e in quest’atmosfera si abbandona alla pace dopo la “tempesta” per farsi cullare nel ritmo del suo mare d’origine ritrovato nelle pagine “necessarie, preziose, affini e dense” di Carmelita.
Giuliana
YOUNG SOPHIA
Il pensiero dei giovani
SOGNO DENTRO A UN SOGNO
di Gloria Sannino
Credo fermamente nello scrittore quando è capace di trasferire la propria autenticità in ciò che scrive, quel flusso invisibile di riconoscenza nei confronti della scrittura e il riconoscersi da parte del lettore tra le sue pagine crea un rapporto indissolubile tra lo scrittore, appunto, e il suo lettore. Tra quelle pagine lette e riconosciute ci si può rivedere o riscoprire, ci si può riscrivere un'altra storia dentro quella appena letta come in un "sogno dentro a un sogno". Può accadere un miracolo tra quelle pagine, un alto senso di gratitudine nei confronti di quel libro a cui sentiamo di appartenere.
Credo nel silenzio che si fa religioso quando ci si dedica alla lettura, un mettersi in ascolto con tutti i sensi, come fossimo in confidenza con lo scrittore in cui confidiamo e ci affidiamo, con quel digiuno nei confronti del quotidiano e quell'entusiasmo famelico nel cercare tra le pagine il nostro senso più profondo.
Ma il vero scrittore è quello che sa evocare questo stato di benessere profondo, tralasciato dal lettore troppo spesso distratto dalla vita, per poi saperlo colto e accolto in una storia scritta che potrebbe essere solo nostra. Credo nella speranza di ritrovarsi in una storia raccontata in maniera autentica, poiché il lettore si ritrova disarmato tra quelle pagine.
È accaduto il Miracolo!. Ho ritrovato da lettrice disarmata le mie pagine necessarie, preziose, affini, affinché potessi riemergere con nuovi occhi che tenevo chiusi dal mio mare d'origine allo stesso mare di appartenenza della sua autrice. Il nostro mare è quello della città di Anzio.
Carmelita Curto Capuano nel suo romanzo autobiografico intitolato "La piuma pesante", racconta della protagonista Yasmine che soltanto attraverso la sofferenza riesce a toccare il senso più alto dell'esistenza, proprio grazie all'amore profondo come una radice innestata dentro quel mare a cui sente fino alle viscere di appartenere.
Una rinascita a cui ho sentito di essere radicata anch'io, ma solo dopo il miracolo di essermi immersa senza remore in questa lettura a cui essere enormemente grata, questo brancolare nell'abisso trascinata dalla corrente e sentendomi salvata proprio da quelle stesse acque profonde in cui mi sono sentita cullare grazie alla bravura stilistica e narrativa della sua autrice, si può essere in definitiva degli Scrittori solo se si scrive nella Verità più assoluta, in questo caso nella più profonda, quella di Carmelita Curto Capuano è la più docile e autentica, la più importante testimonianza di come la Tempesta può trasformarsi in una traversata nelle acque agitate verso un luogo dell'anima che possiede il mare e in esso la cura, perché la più atroce delle sofferenze contiene in essa il senso della vita stessa.
SOS...
come
ricordare
un numero "impossibile"?
Carissimi lettori, dopo “la Tecnica della conversione fonetica” (vedi Il Litorale N. 11), esaminiamo ora un altro metodo con due varianti:
Il metodo a ganci (Peg System)
Il metodo prevede che ci si formi una lista di 10 termini concreti da associare alle 10 cifre della numerazione decimale (1-10). Una versione assai diffusa di questo metodo (conversione per assonanza) suggerisce che questi termini abbiano con le 10 cifre la maggiore assonanza possibile, che rimino con esse o che addirittura raggiungano la completa omofonia. Eccone un esempio:
1 l’orso bruno 6 sono tutti miei
2 l’asino e il bue. 7 torta a fette
3 la tazza di caffè 8 sopra e sotto
4 il ratto e il gatto 9 fuori piove
5 le lingue 10 pasta e ceci
Un’altra versione molto diffusa del metodo mnemonico a ganci suggerisce di utilizzare come sistema di riferimento per la sostituzione delle cifre da 1 a 10 non parole foneticamente simili ad esse ma un insieme di 10 immagini visivamente simili alla forma delle cifre numeriche, utilizzando questa lista di riferimento per associarvi gli elementi da ricordare (conversione grafica).
Esempio:
1 candela 6 serpente
2 cigno 7 stampella
3 forca 8 clessidra
4 vela 9 padella
5 mano aperta 10 cucchiaio e piatto
Ecco dunque una divertente storiella scritta da me per memorizzare il peso atomico dell’Elio che usa i due sistemi insieme:
Numero da memorizzare:
4,00260128098301 g/mol
Sulla corona del re di Belluno le punte che brillano sono QUATTRO mentre agita il suo scettro. Nel suo cortile due (gli zeri sono due) limoni a forma di ZERO nascono però sull’albero del pero; al centro del cortile in un piccolo stagno c’è un cigno a forma di DUE sulla groppa di un bue, mentre sul lato opposto dell’albero c’è una fila di SEI musei. Ma si sente anche una nacchera tonda a forma di ZERO suonata da un ballerino che balla il Bolero. Sulla strada per Belluno dritta come l’UNO delle barche con le ruote le cui prue sono DUE si scontrano sulle curve a forma di OTTO e fanno il botto. Per scongiurare il peggio accendo il cero con la fiamma che fa lo ZERO. Fuori piove e le gocce che cadono sulla fiamma sono ben NOVE. Una la fermo con la mano, le gocce diventano OTTO e con la fiamma cucino il risotto. Vicino al bue vedo un piccolo gregge di pecore: sono TRE e fanno be’. L’erba sulla strada non c’è e mangiano un limone a forma di ZERO che sta sull’albero del pero. Che scena surreale sulla strada dritta come l’UNO che porta a Belluno!
OSSERVATORIO LINGUISTICO
Rubrica aperta ai contributi
di tutti gli interessati
Gli eredi di Mitridate
di Giancarlo Marchesini
Ricordate il personaggio storico di Mitridate, re del Ponto? Oltre a osteggiare fieramente la conquista romana, è passato alla storia per la sua abitudine di assumere ogni giorno piccole dosi di veleno per autoimmunizzarsi. Anzi, basandosi sul suo nome, è stato addirittura coniato il verbo “mitridatizzare” per indicare questo espediente, semplice e pericoloso, per la creazione di anticorpi.
Ho detto pericoloso: certo, eccedere la dose o assumere un veleno troppo aggressivo potrebbe avere conseguenze catastrofiche (ma anche altre che vedremo in seguito).
E qui inizia la mia riflessione sugli eredi di Mitridate: gli eredi siamo noi, donne, uomini, ragazze e ragazzi dell’era di internet, della televisione “da masticare” (come le gomme, onnipresenti) e dei social.