Assegnazione della casa familiare ed ipotesi di revoca
Se il figlio lascia la casa
Parliamo ancora dell’assegnazione della casa familiare nella crisi della coppia, continuando il discorso sulla revoca dell’assegnazione stessa. Se la casa familiare viene assegnata ad uno dei coniugi, servirà un apposito provvedimento di revoca per sottrargliene l’uso, provvedimento che verrà emesso all’esito di un giudizio in Tribunale, introdotto dall’ex coniuge che ne abbia interesse,laddove sussistano specifici presupposti.
Sicuramente il coniuge assegnatario perde l’assegnazione se il figlio maggiorenne raggiunge l’indipendenza economica, oppure se si trasferisce altrove o se si sposa o inizia una convivenza more uxorio. A queste ipotesi, abbastanza pacifiche, si affiancano spesso situazioni “ibride”, in cui l’allontanamento dalla casa familiare del figlio non è così netto ed evidente; immaginiamo l’ipotesi del figlio maggiorenne ma ancora non economicamente indipendente che studi in altra città, oppure all’estero, ritornando nella casa familiare solo per alcuni periodi dell’anno. In questi casi sussiste ancora il presupposto per mantenere l’assegnazione della casa familiare?
A questa domanda cercheremo di rispondere in questo articolo, partendo da una premessa necessaria. Abbiamo già detto che, con la disgregazione della coppia genitoriale (separazione/divorzio/interruzione della convivenza), la casa familiare verrà assegnata al genitore presso cui vengono collocati prevalentemente i figli (minorenni o maggiorenni ma non economicamente indipendenti), al fine di consentir loro di conservare il proprio habitat domestico, inteso come centro di vita e di affetti. Pertanto l’assegnazione non avrà ragion d’essere se la casa non assolve più a questa funzione, perché il figlio ha smesso di vivere nell’immobile, cessando di fatto la convivenza col genitore cui quell’immobile era stata assegnato. E’ proprio qui che si stringe il nodo problematico dell’ipotesi che stiamo esaminando: qual è la convivenza rilevante ai fini dell’assegnazione della casa familiare? Quanto deve stare nella casa il figlio per dirsi convivente?
La Giurisprudenza più recente sembrerebbe protendere per un’interpretazione restrittiva di convivenza.Per poter mantenere l’assegnazione della casa familiare il figlio (maggiorenne ma non economicamente indipendente) deve dimorarvi stabilmente, allontanandosene solo per brevi e sporadici periodi, “deve pertanto sussistere un collegamento stabile con l’abitazione del genitore, caratterizzato da coabitazione che, ancorché non quotidiana, sia compatibile con l’assenza del figlio anche per periodi non brevi per motivi di studio, purché vi faccia ritorno appena possibile e l’effettiva presenza sia temporalmente prevalente in relazione ad una determinata unità di tempo” (Cass. 27374/2022). La stabile convivenza va quindi valutata attraverso il parametro temporale: se il figlio vive per la maggior parte del tempo fuori casa, ritornandovi solo saltuariamente, non potrà più parlarsi di convivenza col genitore ma di un rapporto di ospitalità e l’assegnazione potrà essere revocata (Cass. 29977/2020). Sul punto però devo segnalare anche qualche pronuncia di segno contrario, che ritiene debba garantirsi l’assegnazione della casa anche quando la permanenza del figlio non è prevalente dal punto di vista temporale, sempre che la casa rappresenti “un punto di riferimento stabile al quale fare sistematicamente ritorno” ogni volta che è possibile, anche solo nel week end (Cass. 21749/2022).
Quindi anche in questa ipotesi, come in quella esaminata nel precedente numero, è difficile ricorrere ad automatismi interpretativi, dovendosi valutare la situazione sotto diversi punti di vista. Per cui è sempre opportuno rivolgersi al proprio avvocato di fiducia per trovare la soluzione meglio corrispondente al proprio interesse.
Avv. Alessandra Lupi
L’Avv. Alessandra Lupi riceve a Lido dei Pini e Roma, previo appuntamento telefonico ai numeri 06.9178201 – 349.6358027.
Se avete domande su questo argomento potete scriverle all’indirizzo mail studiolegaleal@virgilio.it, è possibile approfondire gli argomenti consultando la pagina Instagramalessandralupiavv (#iltaccuinogiuridicodellavvalessandralupi).
Spettacolare manifestazione di fine anno al teatro Studio 8 di Nettuno
Saggio dei ragazzi speciali
Un grazie speciale nasce dal profondo del cuore per il Direttore del Teatro Studio 8 di Nettuno che manifesta tanta dedizione nei confronti dei ragazzi S e dei ‘Liberi Teatranti’, suddivisi nei tre corsi.
Giampiero Bonomo, insieme all’effervescente Silvia Serangeli, ha presentato il saggio di fine anno nella serata dell’8 giugno che ha visto la partecipazione di coloro che si sono affermati al ‘Performer Cup’, arrivando ai primi posti o passando il turno. Il Direttore Bonomo ha esordito chiamando i ragazzi speciali ‘pezzi del proprio cuore’, veri e propri figli che ogni giorno divengono più bravi, sia nel canto, sia nella recitazione. Perfetti nelle loro divise, hanno recitato alcuni articoli della Costituzione Italiana, poi si sono esibiti cantando ‘Fratelli d’Italia’ e ‘Bella ciao’, naturalmente accompagnati dai battimani di tutti i presenti.
Quest’anno, in particolare, di tali ragazzi speciali è molto soddisfatto, come pure le loro famiglie, perché arrivando primi nella loro categoria al ‘Performer Cup’, rappresenteranno l’Italia a livello mondiale. Dei ‘Liberi Teatranti’ ricordiamo Alessandro Malizia con la bella interpretazione di un suo pezzo ‘La coscienza umana’. Di seguito, i due ragazzi speciali Giulia Cardellini (classificatasi prima nella sua categoria) e Davide De Cupis hanno cantato rispettivamente ‘L’emozione non ha voce’ e ‘Vagabondo’. Ecco la volta di Mario Caratelli che ha cantato ‘Dio come ti amo’ ed Alberto Del Bene ‘Figlio mio’. Mariagrazia Scordino, prima al ‘Performer Cup’ nella sua categoria, ha declamato: ‘Mare, ancora un istante’. La simpatica Raffaella Coppola ha recitato un suo pezzo: ‘La giornata tipo di un uomo e di una donna’, molto esilarante. Caterina Sparagna (seconda in assoluto al P.C.) ha cantato ‘Quello che le donne non dicono’. Si è tornati alla recitazione, ma quella che commuove fino alle lacrime, con Carla Di Giuseppe, Domenico Giardino e Gino Scarsella presentando: ‘Le Mantellate e Il fattaccio del vicolo del Moro’. Un vero fenomeno il sedicenne Diego Tramontano che ha cantato ‘Tango’, ha recitato con tanto sentimento ‘Era ‘na matina’ ed ha fatto ridere insieme a Francesco Politanò e Francesco Ramogida presentando una versione riveduta e corretta dell’Odissea. Carmela Testini, più volte prima assoluta al ‘Performer Cup’ ha cantato: ‘Non, je ne regrette rien’ ed ‘E’ la mia vita’. Carmela, detta Lina, fa parte dell’Associazione ANDOS, di cui era presente la Presidente Carla Magliocchetti. Si preannuncia che l’11 luglio, al Teatro Spazio Vitale, la Compagnia delle Rondinelle in seno all’ANDOS, presenterà uno spettacolo a favore delle donne operate al seno e dei figli dei caduti in guerra. Intervenite numerosi. Si è ripresentato Francesco Politanò con un suo pezzo ed poi ha cantato ‘Chella là’. Gli ha fatto seguito Antonello Attini con ‘Meraviglioso’ ed ‘Un granello di polvere’. Dopo il monologo in romanesco (So’ de Roma’) di Carla Di Giuseppe tutti hanno cantato ‘Quanto sei bella Roma’. ‘Pazza idea’ l’ha intonata Simonetta Tosti. Le performance singole sono terminate col M° Giacomo Antognarelli che ha declamato una sua bellissima poesia in vernacolo: ‘La Genesi a modo mio’. Lo stupefacente saggio si è concluso con ‘Il tuo mondo’, cantata dal coro in un crescendo di applausi. Bravissimi tutti, incondizionatamente.
Rita Cerasani
Premiazione dell’albo d’oro
Si è svolta presso l’aula magna della scuola media Virgilio, la cerimonia di premiazione dell’albo d’oro.
Il riconoscimento è andato a tutti i ragazzi usciti dall’Istituto anziate con votazione di 10 e 10 con lode, a partire dall’anno scolastico 2018/19 fino allo scorso 2022/23.
Il momento celebrativo, svolto alla presenza di ragazzi e genitori, si è aperto con un’esibizione musicale affidata al coro delle classi 2A e 2B e diretto dalla prof.ssa Maria Ausilia D’Antona.
A seguire l’introduzione della docente Laura Casella che ha coordinato l’evento e i saluti della Dirigente portati dalla Vicepreside Donatella Cosenza. È stata proprio quest’ultima a ricordare i cambiamenti che hanno interessato la comunità scolastica, e non solo, negli ultimi anni: dagli esami svolti in Didattica a distanza, ai protocolli anti-Covid che molti degli ex alunni presenti in sala hanno sperimentato con non pochi disagi. Toccanti le parole di una lettera aperta ai ragazzi, scritta dalla prof.ssa Casella e letta dalla docente Marianna Bellobono, nella quale l’elogio all’eccellenza passa attraverso la descrizione del rapporto docente - alunno, tra le aspettative del mondo adulto, la voglia di curiosità che supera il senso del dovere e la fatica che diventa dedizione.