Rinnovate le cariche sociali in Alternativa per Anzio
Palomba presidente
Alternativa per Anzio cominciava a muovere i primi passi ormai sei anni fa, presentandosi come lista civica alle amministrative del 2018, raccogliendo un grande risultato ed eleggendo in consiglio comunale Luca Brignone, colui che era il candidato sindaco. Nel gennaio 2019 si è costituita come associazione, con lo scopo di mettere radici nei quartieri di Anzio e di piantare semi per un futuro migliore.
Oggi compie un altro passo importante rinnovando le cariche sociali. La presidente uscente, Simonetta Pagliaricci, lascia il suo incarico per favorire il naturale ricambio e soprattutto per dimostrare ancora una volta che Apa è una realtà corale con al suo interno donne e uomini di valore. A Simonetta va il più caloroso ringraziamento per il lavoro svolto e per il grande impegno profuso in questi anni da parte di tutta Alternativa per Anzio.
L’assemblea dell’associazione, domenica 9 giugno, ha quindi eletto come nuovo presidente Gabriele Palomba, già membro del direttivo e socio fondatore dell’associazione.
Il nuovo direttivo di Alternativa per Anzio sarà invece composto da Simonetta Pagliaricci, Valentina Caprari, Tiziana D’Alfonso, Stefania Salvucci, Alessandro Dino e Luca Brignone. Una scelta naturale e di continuità col lavoro svolto.
In questi anni abbiamo infatti tenuto fede all’impegno iniziale, caratterizzandoci come una delle realtà più vitali ed attive del panorama politico cittadino, facendo politica dentro e fuori le istituzioni.
Costruire un’alternativa al sistema di potere che ha portato la città a subire lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose era ed è il principale obiettivo.
Organizzare una proposta politica nuova, plurale e di cambiamento, di cui Alternativa per Anzio può rappresentare il fulcro. Per questo vogliamo continuare a dialogare, come fatto in questi mesi, con chi vuole una Anzio diversa e migliore, con le realtà associative, con i comitati, con le altre forze politiche di opposizione, ma soprattutto con le tante cittadine e i tanti cittadini insoddisfatti della realtà presente e che si sono allontanati dalla vita politica.
Alternativa per Anzio
Il 10 giugno è stato ricordato in tutta Italia il deputato ucciso dal regime fascista
100 anni dalla morte di Matteotti
Il 10 giugno del 1924, in una centralissima strada al centro di Roma, veniva rapito ed ucciso il deputato socialista riformista Giacomo Matteotti; il corpo venne ritrovato il 16 agosto ricoperto da terriccio e fogliame in un boschetto sulla Flaminia a pochi km da dove si era svolto il rapimento. Mandante e committente del delitto B. Mussolini che, sicuro della sua impunità, se ne assunse la responsabilità “storica, morale e politica”. E infatti il delitto rimase quasi del tutto impunito: gli esecutori se la cavarono con qualche mese di carcere. Una barbaria che fece da apripista, visto come era stato ridotto il Parlamento, alle cosiddette “leggi fascistissime”, che caratterizzarono quello che sarebbe stato il regime, smantellando ogni residuo di legalità, di sola parvenza democratica, di diritto e di umanità.
La sera del 10 giugno u.s. al forte Sangallo di Nettuno, l’ANPI (associaz. nazion. partigiani d’Italia, che proprio in questi giorni festeggia gli 80 anni dalla sua nascita), l’associazione ‘Baraonda’ (associaz. di resistenza culturale di Nettuno), con il contributo artistico-esecutivo di L. Leonardi e S. Maltese, e i ragazzi della IV Liceo Classico ‘Chris Cappell’ di Anzio, hanno voluto dare vita a un suggestivo ricordo del deputato italiano, in occasione -appunto- del centenario del suo assassinio. All’evento ha contribuito la BCC di Nettuno, con il patrocinio del Consiglio regionale e del comune di Nettuno; il prof. G.L. Fiocco (associato di Storia contemporanea all’univ. di ‘Tor Vergata’) ha illustrato le vicende storiche dell’epoca, il contesto sociale e politico, sottolineando l’attualità della figura di Matteotti.
Matteotti pagò con la vita la sua coerenza di antifascista, coerenza che qualche anno prima, da neutralista convinto e ‘praticante’, lo aveva portato al confino in Sicilia per aver espresso la sua contrarietà all’entrata nella guerra del 15-18 dell’Italia (lo strumento del confino era in uso -in misura minore- già prima del fascismo).
Socialista e riformista, organizzatore delle leghe contadine ed operaie del polesine, perseguì con coerenza, onestà morale, politica ed intellettuale quel suo antifascismo e il pacifismo intransigente, che lo rendono estremamente attuale al giorno d’oggi. Ritengo di non sbagliare di tanto se dico che il suo discorso alla Camera, alla vigilia della sua uccisione (discorso tenuto alle camere il 30/V/1924, e che fece tanta paura a Mussolini e i fascisti, perché sottolineava brogli elettorali ed episodi di corruzione legati all’affare Sinclair Petrol), fu il primo atto di quella Resistenza che venti anni dopo emendò l’Italia dall’abominio di quel ventennio che aveva visto -tra l’altro-: le leggi razziali, l’aggressione sanguinosa alle popolazioni dell’Africa del nord (deportazioni, gassificazioni, campi…), l’alleanza con Hitler, il sanguinoso baratro della guerra ecc.
Il suo, oggi, non è solo un nome da ricordare nel marmo di un monumento commemorativo, ma un esempio e un attuale e ‘incombente’ insegnamento visto l’orrendo baratro verso il quale ci stiamo avviando.
Prima della manifestazione è stata affissa una targa ricordo del deputato vicino l’entrata del comune di Nettuno. Gli studenti del Cappell College hanno distribuito un calendario artistico ispirato a Matteotti con una suggestiva poesia a lui dedicata.
Poi il potente discorso di Matteotti, pronunciato alla Camera alla vigilia del suo assassinio, è stato trasposto in un emozionante recitativo interpretato dall’attore De Bellis, con il contrappunto e il supporto del coro dal pubblico, un po’ come nelle tragedie greche.
Sono intervenute Leda Cochi e Paola Fumi dell’ANPI Anzio Nettuno.
Giuseppe Chitarrini