SCRITTURA
AL FEMMINILE
Rubrica aperta a tutti
IL RINASCIMENTO:
Donne colte, Poetesse e Cortigiane /4
Vittoria Colonna 1490 o 1492 – 1547
di Ivana Moser
VITTORIA Colonna, figlia di Fabrizio della storica casata romana dei Colonna e di Agnese di Montefeltro dei Duchi di Urbino, nasce a Marino nel 1490 o 1492. Per questioni di alleanze, ancora bambina, viene promessa sposa a Ferdinando Francesco Ferrante d’Avalos, futuro marchese di Pescara. Vittoria riceve fin dall’infanzia un’educazione raffinata che molto contribuisce a farne una delle figure più note e più amate del secolo, la più conosciuta delle poetesse e più inserita nella società e nella cultura del suo tempo. Dopo il matrimonio, celebrato nel 1509, si trasferisce a Ischia e dimora presso il Castello Aragonese, partecipando alla vivace vita culturale di Napoli, animando sull’isola un prestigioso cenacolo e circondandosi dei migliori artisti e intellettuali del suo tempo. Vittoria, donna di cultura, si rivela poetessa apprezzata dai grandi letterati, generosa e accorta mecenate.
Nel 1525 accade il tragico evento: la morte precoce del marito in battaglia. Vittoria cade nel più assoluto sconforto e ne consegue un lungo periodo di volontaria reclusione nel castello di Ischia. Soggiorna poi in vari conventi con il divieto papale però di prendere il velo.
Il suo CANZONIERE è composto dalle Rime amorose e rime spirituali: la parte amorosa è dedicata al marito morto e la seconda parte è un’evoluzione verso la spiritualità, la ricerca della vera fede, l’aspirazione a raggiungere la pace nella fede, con la conseguente scelta che la spinge a vivere la sua vedovanza in convento. Il sonetto proemiale delle rime amorose “Scrivo sol per sfogar l’interna doglia” sintetizza il tema principale della prima parte dell’opera: la propria esperienza di dolore per la perdita del marito e il desiderio di strappare dall’oblio la memoria del defunto. Ferrante è una figura evanescente, cantata con l’appellativo “Sole”.
Scrivo sol per sfogar l’interna doglia/ ch’al cor mandar le luci al mondo sole,/ e non per giunger lume al mio bel Sole,/ al chiaro spirto e a l’onorata spoglia./ Giusta cagion a lamentar m’invoglia;/ ch’io scemi la sua gloria assai mi dole;/ per altra tromba e più sagge parole/ convien ch’a morte il gran nome si toglia./ La pura fe’, l’ardor, l’intensa pena/ mi scusi appo ciascun; ché ‘l grave pianto/ è tal che tempo né ragion l’affrena./ Amaro lacrimar, non dolce canto,/ foschi sospiri e non voce serena,/ di stil no ma di duol mi danno vanto.
Il sonetto “Poi che ‘l mio casto amor gran tempo tenne”segna una svolta programmatica nell’itinerario poetico della Colonna: la poetessa abbandona la poesia d’amore funebre per il marito e si rivolge al solo amore capace di dissetare l’anima, quello di Cristo. L’animo della poetessa, acceso dal desiderio di notorietà, ha allevato una serpe (angue=veleno), che ora finalmentelanguedopo che la poetessa ha trovato salvezza nel Signore. Ora non ha più bisogno di invocare il monte Parnaso, sede delle Muse, e Delo, sacra al dio della poesia, perché aspira alla grazia divina e alla sua sorgente (fonte). Qui “Sol” è riferito alla stella.
Poi che ‘l mio casto amor gran tempo tenne/ l’alma di fama accesa, ed ella un angue/ in sen nudrio, per cui dolente or langue/ volta al Signor, onde il rimedio venne,/i santi chiodi omaisieno mie penne,/ e puro inchiostro il prezioso sangue,/ vergata carta il sacro corpo exangue,/ sì ch’io scriva per me quel ch’Ei sostenne./ Chiamar qui non convien Parnaso o Delo,/ ch’ad altra acqua s’aspira, ad altro monte
si poggia,/u’ piede uman per sé non sale;/ quel Sol ch’alluma gli elementi e ‘l Cielo/ prego, ch’aprendo il Suo lucido fonte/ mi porga umor a la gran sete equale.
Domenica 5 maggio - ore 17:00
Chiesetta Suore Agostiniane, Via Venezia, 19 - Anzio
CONCERTO di CHITARRE
Le CHITARRE del LICEO MUSICALE
“CHRIS CAPPELLE COLLEGE”
di ANZIO
Suonano
Massimo Marinelli, Francesco Moroni,
Michele Grillo, Manuel De Biasio,
Matteo Perri, Jacopo Tamburrini,
Massimo Vezzi, Giada Colangelo,
Dario Ricinelli, Luca Mattia Calderoni,
Davide Quartullo, Giulia Ioana Liceti Iach,
Alessandro Di Stefano, Marco Bannoni,
Lucia Setaro, Giovanni Petriconi,
Luca Maoli Thin
a cura di
ANTONIO D’AUGELLO e
GAIA LAFORGIA