Ancora nessuna autorizzazione è stata rilasciata
Cava di pozzolana
A distanza di mesi dalla commissione per fare chiarezza sul caso della cava di pozzolana di via Riserva Nuova, non c’è traccia del titolo autorizzativo che non è stato più rilasciato. Un atteggiamento che sembra confermare i sospetti dell’opposizione.
“Durante la commissione consiliare del 3 novembre 2022 - sottolinea il consigliere di Unione Civica Marco Moroni - si parlò del procedimento autorizzativo per la PAUR per l’ampliamento di una cava di pozzolana in Via Riserva Nuova per circa 80.000 metri cubi. Dopo aspre polemiche e critiche, tutte rivelatesi legittime e fondate, con imbarazzo per le versioni discordanti fornite dal dirigente del settore ambiente Paccosi e dall’assessore all’ambiente Biolcati Rinaldi, in seno alla stessa riunione, fu detto che il procedimento amministrativo era di fatto concluso e si attendevano soltanto dei documenti da parte della società proponente per il successivo rilascio del titolo autorizzativo finale. Il sindaco Terra si affrettò a dire che non era una materia di competenza del Consiglio e/o della Giunta e che l’iter seguito era tutto a posto e non capiva le polemiche strumentali sollevate. Oggi però, a distanza di mesi da quella commissione, non vi è traccia del titolo autorizzativo semplicemente perché non è stato più rilasciato”.
L’opposizione dopo la commissione rilevò che la società aveva posto in essere un abuso edilizio, sbancando una collina senza le dovute autorizzazioni e senza che gli uffici comunali abbiamo mai verificato lo stato dei luoghi. Sul tema l’allora dirigente Terribili aveva espresso parere negativo al rinnovo dell’autorizzazione, parere che nel corso di qualche mese diventò positivo a firma però di altro dirigente. Ora in maggioranza è calato il silenzio anche su questo tema ambientale. La trasparenza non può essere sbandierata a proprio piacimento a secondo delle convenienze. Una versione diversa rispetto a quella fornita dal sindaco Antonio Terra, secondo il quale il ritardo nel rilascio del documento sarebbe da attribuire alla società.
“Con riferimento al procedimento relativo alla cava - sottolinea il sindaco Antonio Terra - l’amministrazione comunale ha richiesto alla società la documentazione integrativa propedeutica al rilascio dell’autorizzazione comunale richiesta a seguito dell’esito positivo della conferenza dei servizi regionale. Ad oggi la società non ha ancora provveduto alla trasmissione della stessa e l’ufficio comunale ne ha informato la Regione Lazio incaricata del successivo rilascio del PAUR in quanto Ente responsabile del procedimento. Abbiamo sempre gestito vicende come questa in maniera trasparente. Abbiamo sempre tutelato il territorio nell’esclusivo interesse della comunità senza lasciare nulla al caso.
Come durante l’ultimo Consiglio comunale quando tutti i consiglieri comunali tranne uno si sono espressi all’unanimità contro un nuovo progetto di insediamento di un impianto di trattamento dei rifiuti. Il silenzio al quale allude Moroni non esiste, esiste una coalizione civica che fatti alla mano si è dimostrata trasparente e a difesa della municipalità apriliana”.
Francesca Cavallin
Riparte l’iter per la realizzazione dopo lo stop forzato dovuto al Covid 19
Santo Stefano Terme
Nonostante lo stop forzato dovuto al Covid 19 e al conseguente lockdown, riparte l’iter che porterà alla realizzazione del complesso termale Santo Stefano, un progetto che contempla anche opere compensative a favore della comunità di Fossignano. Su richiesta dell’amministrazione comunale di Aprilia, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha designato l’architetto Alessandro Salatino - in servizio presso la Direzione Regionale per le politiche abitative e pianificazione territoriale, paesistica e urbanistica, quale rappresentante per la Regione Lazio nel collegio di vigilanza, organo deputato a verificare che vengano rispettati i termini dell’accordo di programma per un’opera da molti ritenuta strategica per il rilancio economico e per la riqualificazione del quartiere.
Per vedere realizzato l’impianto termale bisognerà aspettare almeno altri 5 anni. I lavori dovevano partire già nel 2020, ma la pandemia e il conseguente lockdown hanno reso impossibile l’apertura del cantiere e per questo la società ha chiesto alla Regione una proroga della concessione, autorizzata con la determinazione G01181 del 16 febbraio scorso.
In data 20/12/2022 Terranova Bartolomeo in qualità di Amministratore Unico e di legale rappresentante della Società Santo Stefano Terme S.p.A. ha inoltrato richiesta di proroga del termine di conclusione delle opere approvate con determinazione 30/01/2018. Il progetto prevede la realizzazione di un complesso termale con lo stabilimento per il confezionamento di acqua minerale ‘Santo Stefano’, la realizzazione di un centro termale e di una struttura termale ricettiva.
La richiesta di proroga si è resa necessaria in considerazione di due motivazioni che hanno ritardato l’inizio dei lavori per la realizzazione dell’intervento, una prima legata all’iter di approvazione estremamente lungo e complesso ed una seconda legata all’emergenza pandemica che ha reso difficili gli anni 2020/21 e nel 2020 impossibile per il blocco totale delle attività, l’apertura dei cantieri edili e lo svolgersi ordinario delle procedure, anche nel rispetto delle norme di urgenza emanate dalla Stato.
Un ritardo più che giustificato per l’avvio di un’attività che in base alla convenzione sottoscritta con il Comune di Aprilia, prevedeva anche come opera compensativa la realizzazione di un un impianto di depurazione per 1000 abitanti equivalenti, a sanare i problemi di natura igienico sanitaria che riguardano Fossignano così come altre periferie della città.
Francesca Cavallin