Il Pontino Aprilia • 11/2023
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“Pedalare”
Molti ritengono che saper credere sia come saper an-
dare in bicicletta, una volta imparato non lo si dimen-
tica più. Non è così. Credere in Dio non è come cre-
dere che esiste l’Amazzonia. La Bibbia presenta molti
esempi di persone che, avendo imparato a confidare
in Dio in un certo periodo della loro vita, hanno poi
tradito quella fiducia in un momento successivo. Il
Salomone saggio che da giovane confidò nell’Eterno,
da vecchio fu uno stolto che s’inginocchiava davanti
alle immagini sacre del suo tempo dimenticando Dio
che è Spirito.
Con la parola «fede» non si intende quel sentimen-
to, comune a molti, che porta la persona a vagheg-
giare che “lassù ci sia un essere superiore”... Secondo
la definizione biblica, la fede è fiducia-che-ubbidisce
alla Parola di Dio. La fede
fiduciosa è concreta, effi-
cace, ascolta, conosce, ap-
prezza, ama, ubbidisce con
prontezza alla parola divi-
na. La fede “pedala”.
Come si impara a credere?
Cioè, come si impara a fi-
darsi di quel Dio che ci si
presenta mediante il Suo
inviato particolare Cristo
Gesù? Occorre ascoltarne
la Parola (nonostante il ru-
more delle mille parole di
chi dice di parlare a nome
di Dio). In genere le perso-
ne che hanno creduto han-
no dedicato tempo e rifles-
sione alla Parola. Può tra-
scorrere qualche giorno o
qualche tempo, ma per im-
parare la fede occorre dare ascolto, umilmente, alla
Parola di Dio presentata nel Nuovo Testamento, te-
nendo nel debito conto anche la Bibbia ebraica (Anti-
co Testamento).
Ma la fede si può perdere. E non è neppure così diffi-
cile perderla. Recenti esperienze hanno suggerito le
considerazioni qui esposte in modo semplice, senza
approfondirle come invece ci si propone di fare in se-
de di insegnamento con quanti vorranno insieme va-
lutare e scavare nei meandri dell’animo umano, là do-
ve solo la lampada della Parola di Dio può portare
luce e gioia anche in situazioni di dolore e morte.
Perdere la fede vuol dire suicidarsi moralmente/spiri-
tualmente. Ogni genere di suicidio lascia perplessi:
perché l’avrà fatto? Che cosa l’ha spinto? Come è po-
tuto accadere? Queste domande si ripropongono an-
che nel caso del suicidio morale/spirituale…
Scala di virtù
Un modo certo per perdere la fede è dimenticare di
essere stati purificati dei «propri vecchi peccati». La
fiducia, come l’amore, è un orticello che va curato
ogni giorno. Il bravo contadino lavora quotidiana-
mente nel proprio orto. Analogamente il credente ri-
corda sempre che la potenza di Dio gli ha garantito la
partecipazione alla natura stessa di Dio. Per questo la-
vora con premura sapendo di avere una ragione vali-
dissima per «aggiungere alla fede la virtù; alla virtù la
conoscenza; alla conoscenza la continenza; alla conti-
nenza la pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà
l’amore fraterno; e all’amore fraterno la carità».
Una delle parole più importanti dell’intero vocabola-
rio biblico è «memoria». La fede è anche una que-
stione di memoria. Memoria di sé, memoria di chi si
era prima di conoscere il
Signore e memoria di ciò
che egli ci ha fatto diven-
tare poi: «Eravate servi
del peccato, ma avete di
cuore ubbidito a quel te-
nore d’insegnamento che
vi è stato trasmesso... ave-
te prestato le vostre mem-
bra al servizio dell’impu-
rità e dell’iniquità per
commettere l’iniquità, co-
sì prestate ora le vostre
membra a servizio della
giustizia per la vostra san-
tificazione».
Si noti qui il contrasto ra-
dicale tra il passato di
queste persone, un tempo
schiave del male, e il loro
presente come liberi in
Cristo. Molti credenti, anche discepoli e discepole di
lunga data, perdono la fede perché dimenticano da
quale buco maleodorante Dio li ha tratti fuori il
giorno in cui li ha chiamati mediante il Vangelo. Si
dimentica che Gesù è morto ammazzato per loro
quando erano ancora idolatri o agnostici o supersti-
ziosi o egocentrici o avidi o superficiali o persone fin-
te.
Si dimentica tutto ciò che il Padre ha fatto per noi
quando eravamo assolutamente «senza speranza» nel
mondo, cioè in condizioni disperate. Si dimentica che
un tempo eravamo del tutto incapaci di ragionare
sobriamente, quando la nostra intelligenza era ottene-
brata e ignorante, a causa dell’assenza di Dio nella
nostra vita quotidiana. In altri termini, Si dimentica
che Dio ci ha amati per primo. Occorre tornare a que-
sto amore per avere vita in Cristo Gesù.
FEDE
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RAGIONE
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LA FEDE
E LA BICICLETTA
Invito
domenica 25 giugno
ore 10:00
Come ritrovare
la fede
Chiesa di Cristo
Via G. Carducci 9 - Aprilia
Tel: 328 129 9756 ri
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i
La fede
come
esercizio
della
mente
Questa pagina,
interamente curata
ed autofinanziata dalla
comunità di cristiani
che si incontra in
APRILIA,
VIA G. CARDUCCI, 9,
ha il solo fine di
promuovere il
ragionamento sui temi
importanti della vita e
della fede in Cristo.
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